Al centro dei lavori del Consiglio  della Regione Liguria che si è tenuto oggi, il dibattito sul programma di legislatura presentato dal Presidente Claudio Burlando alla prima assemblea. In apertura di seduta il Presidente dell’Assemblea Rosario Monteleone ha espresso il cordoglio di tutto il Consiglio regionale Ligure per la scomparsa di due ex consiglieri regionali: Roberto di Rosa e Sergio Ferrari, recentemente scomparsi. Il Presidente ha poi invitato il Consiglio regionale ad osservare un minuto di raccoglimento per i due militari italiani uccisi in un attentato in Afghanistan, confermando il sostegno dell’Assemblea a chi si impegna in progetti per la pace nei territori critici. Monteleone, quindi, ha letto la composizione dei nuovi gruppi consiliari e i relativi presidenti e ha poi preso il via il dibattito sul programma di Burlando.

Sandro Biasotti (Pdl), Un “patto per la Liguria” in dieci punti – Ad aprire il dibattito sul programma di governo presentato da Burlando lunedì scorso è stato Sandro Biasotti (Pdl): «È con rammarico – ha ammesso – che ho accettato la sconfitta alle ultime elezioni, perché abbiamo lavorato tanto e con il cuore. Nonostante la sconfitta abbiamo avuto il 48% dei voti dividendo la Liguria a metà: Savona e Imperia hanno dato il consenso a noi e anche molti comuni nel Tigullio.» Biasotti ha smentito la notizia apparsa oggi su alcuni giornali: «Non ambisco – ha detto – a fare il coordinatore regionale del Pdl: voglio solo dare una mano alla Liguria.» Secondo Biasotti, Burlando «ha fatto bene a chiedere la collaborazione della minoranza su alcuni temi e la nostra intenzione è di collaborare. Ma ci sono temi come la sanità su cui ci sarà da discutere, e su cui la minoranza non potrà collaborare finché la Giunta darà tutte le colpe al Governo. Collaboreremo nel momento in cui ci sarà vera analisi dei dati. Biasotti ha proposto un “patto per la Liguria” riguardante dieci temi specifici: tra cui la modifica del piano casa, la revisione dell’accordo per Cornigliano, un tavolo per la trasparenza nelle nomine dei manager pubblici, la costruzione di un termovalorizzatore per concludere il ciclo dei rifiuti, la Gronda e il tunnel della Fontanabuona, il contratto di servizio con Trenitalia, una contrattazione più forte con Maersk.

Alessio Saso (Pdl), Possibilità di convergenza su alcuni temi – «Il primo atto di una minoranza che punti a diventare maggioranza – ha detto Saso -deve essere prendere atto della sconfitta. Secondo me è dipesa da tre fattori: il Governo nazionale, che nel momento delle regionali non attraversava un buon momento, una politica di alleanze che ci ha visto perdenti, il non essere riusciti a proporre ai liguri un modello di amministrazione alternativo a quello del centrosinistra e credibile, soprattutto a Genova.»

Anche da Saso è arrivata un’apertura alla maggioranza: «Sui temi etici – che non devono essere usati come leva per dividere – ci sono possibilità di convergenza per affermare valori e principi in cui crediamo. L’opposizione credibile deve essere selettiva: visto che rappresentiamo il 48% dei liguri, abbiamo il dovere di trovare convergenze per il bene del nostro territorio. Sul federalismo collaboro con chi è in buona fede, perché due Italie non fanno bene a nessuno. È un’occasione per avere più trasparenza sulla spesa pubblica, per dare maggiori responsabilità ai territori. In parte siamo usciti in modo egregio dalla crisi, ma occorre dare un messaggio positivo per non bloccare ulteriormente i consumi e l’economia». Saso si è detto d’accordo sul programma per quanto riguarda l’edilizia: «La Liguria ha già perso il 20% del territorio vuoto. Dobbiamo fondare lo sviluppo su altri fattori: non si può continuare a costruire all’infinito.» e sulla semplificazione e la sburocratizzazione. Parlando di immigrazione Saso ha citato Fassino “meno ingressi, più diritti” e ha affermato «i cittadini hanno paura perché scontano sulla loro pelle le conseguenze, mentre la sinistra è in preda all’utopia: i Centri di identificazione ed espulsione degli immigrati clandestini sono necessari». Riguardo agli anziani e la spesa sanitaria, Saso ha ricordato che la più alta percentuale di anziani si concentra nella provincia di Imperia, che «continua ad avere la quota capitaria più bassa rispetto alle altre province».

Aldo Siri (Liste civiche per Biasotti presidente), Occupazione, economia e sostegno alla famiglia – Secondo Siri «La coalizione di Burlando non riesce a raggiungere una vera comunione di intenti e oggi non siamo usciti da questa situazione di compromesso. Il programma è simile a quello di cinque anni fa e questo dimostra il fallimento del Governo di centrosinistra». Sui risultati che riguardano la sanità «c’è da discutere». Punto fondamentale del programma della prima Giunta Burlando erano le infrastrutture: «in cinque anni – ha affermato Siri – non un cantiere è stato avviato. Gronda di ponente e terzo valico sono fermi. Grande assente, tra i collegamenti che contribuirebbero a rompere l’isolamento della Liguria, l’aeroporto di Genova». Secondo Siri bisogna puntare sull’occupazione: «Se vogliamo che la nostra regione non muoia, se vogliamo impedire che diminuisca la natalità e frenare l’invecchiamento della popolazione» e tutelare maggiormente la famiglia «non abbiamo una legge regionale che aiuti la famiglia, magari riconoscendo, anche economicamente il lavoro della casalinga. o aumentando strutture e servizi». «Vitale – secondo Siri – combattere lo spopolamento tutelare il territorio e rivitalizzare l’entroterra.»

Luigi Morgillo (Pdl), – Basta scaricabarile sui fondi per la sanità – Critico Morgillo «I frequenti appelli di Burlando alla minoranza a collaborare per il bene della Liguria nascondono falso buonismo. Burlando continua a barare sui numeri della sanità e a scaricare sul Governo la responsabilità del taglio dei 70 milioni di fondi, ma sa benissimo che la quota pesata sugli anziani è da contrattare non col Governo, ma con la Conferenza delle Regioni. Lancio un appello al Presidente: deleghi l’on. Biasotti per far valere i diritti dei liguri e avere i fondi: deve mettere una persona a Roma a fare il mastino, altrimenti i soldi non arrivano». Riguardo all’edilizia e alle attività produttive Morgillo ha detto «Visto che non ci sono più i Verdi, mi sarei aspettato una proposta per modificare il piano casa, che così è inapplicabile e non ha prodotto nessun effetto positivo. Sono stupito che non ci sia, tra le leggi proposte, una che consenta di aprire un’impresa in un giorno, dato che nella passata legislatura la Giunta si era impegnata ad approvare la nostra proposta».

Sul problema dei rifiuti «Si raggiunge l’inverosimile. – Ha detto Morgillo – In cinque anni la Regione non ha centrato nessun obiettivo sulla differenziata. Il vero problema è la conclusione del ciclo dei rifiuti: nessuna provincia ha attuato il piano dei rifiuti e Burlando ha commissariato solo Imperia per motivi propagandistici. La Liguria è l’unica regione in Italia – ha aggiunto – che smaltisce ancora tutto in discarica. Anche la proposta di ridurre gli assessori esterni è stata ignorata. Non si parla di riduzione dei costi della politica rispetto alla scorsa legislatura, che si era chiusa con 11 assessori, oggi ce n’è uno in più».

Matteo Rossi (Sel), Ridisegnare la Liguria come regione del buon vivere – Rossi ha aperto il suo intervento con una precisazione: «Sel non ha avuto spazi nel listino, nella Giunta, in ufficio di presidenza, eppure col 2,5% è l’unica forza di centro sinistra in crescita rispetto alle europee del 2009. La crisi del centrosinistra si era fatta così acuta da rischiare il disfacimento, per fortuna è andata diversamente. La missione di Sel è, ora, quella di dare risposte ai problemi e alle speranze dei cittadini, senza perdersi in settarismi».

«A Burlando – ha detto Rossi – va riconosciuto il merito di aver tenuto duro e avere lavorato sodo. Il programma di governo ridisegna la Liguria in continuità col primo ciclo e punta a fare della Liguria una regione del buon vivere: noi siamo pronti a impegnarci, anche se avremmo voluto più rappresentanza di sinistra in Giunta, perché avevamo competenze importanti da mettere al servizio.

Riguardo alla coesione e alla governabilità della maggioranza invocate da Burlando nel suo discorso di insediamento, Rossi ha detto: «La coesione e la compattezza di una squadra dipendono dall’autorevolezza dell’allenatore». Tra i punti prioritari per Sel la lotta al precariato, la trasparenza su stipendi, patrimoni, assenze e presenze dei politici attraverso una anagrafe pubblica degli eletti, il rifiuto del nucleare, il ricorso alle energie rinnovabili, le politiche per la casa e l’acqua pubblica.

Marco Melgrati (Pdl) , Urbanistica e turismo: leggi da rivedere – Melgrati ha incentrato il suo discorso su urbanistica e turismo, «temi soltanto sfiorati dal programma, che non è puntuale. Il presidente ha ammesso che nella passata legislatura la maggioranza si è eccessivamente arroccata sul piano casa»; una legge che «doveva essere un volano per l’economia – secondo Melgrati – e che in Liguria ha avuto un impatto quasi nullo». «Ora che Burlando sembra più libero dai condizionamenti della sinistra radicale e dei verdi, che vedevano cementificazioni selvagge dappertutto, mi auguro che si trovino convergenze su certi temi.» Melgrati ha accusato la Regione di aver costruito, con la variante al piano territoriale di coordinamento paesistico regionale approvato dalla Giunta senza coinvolgere i territori, «una pianificazione tratteggiata sulla carta, in un sordido ufficio regionale, da funzionari che non conoscono a fondo il territorio, generando errori e vincoli che apriranno il futuro a una serie di contenziosi legali.»

Critico anche sulla normativa in materia di turismo, in particolare: «La legge sugli alberghi di Ruggeri condanna gli albergatori a essere servi della gleba e a fare quel mestiere fino alla fine dei loro giorni. Berlangeri si è impegnato in campagna elettorale a modificare questa legge». Anche la legge sulla classificazione alberghiera, secondo Melgrati «è ingessata su stereotipi non modificabili e non adattabili a situazioni lavorative in divenire.»

Alessandro Benzi (Federazione della Sinistra), Buoni i risultati, ma bisogna trovare un nuovo modello di sviluppo – «La Liguria – secondo Benzi – è stata l’unica regione dove la federazione della sinistra ha trovato un accordo col centrosinistra, e non è un caso che sia l’unica regione del nord in cui il centrodestra si è arrestato.» Le ragioni di questo accordo sono «in ragione dei risultati ottenuti: la difesa delle fasce sociali colpite dalla crisi, il piano straordinario a favore dell’occupazione, la stabilizzazione dei precari della Regione e degli enti strumentali, il sostegno al trasporto pubblico locale, l’opposizione al nucleare e alla privatizzazione dell’acqua.» Il programma di Burlando secondo Benzi si lega con continuità alla precedente esperienza. «Nell’immediato è necessario rispondere con interventi che aiutino le fasce sociali più colpite e interrogarci rispetto alla produzione nella nostra regione e abbiamo letto la delega all’altra economia come una notizia positiva. Serve un altro modello di sviluppo: tutti gli indicatori ci dicono che questo modello non è compatibile.» Benzi ha poi elencato alcune criticità, definendole “storiche” rispetto al programma: «grandi opere e ciclo rifiuti. Non siamo contro le grandi opere, ma siamo per potenziare prima i valichi ferroviari esistenti e il nodo genovese. Chiediamo di assumere i risultati del dibattito sulla Gronda, da cui è emerso che la priorità, secondo il territorio, sono altre. No all’inceneritore, sì a riuso, riciclo, potenziamento della raccolta differenziata». Anche Benzi ha sottolineato che una parte consistente dell’elettorato di sinistra non è più rappresentata in Giunta. «Di questo programma condividiamo: la lotta alla precarietà, la sperimentazione di un reddito sociale garantito per chi non ha lavoro, la difesa della sanità pubblica, maggiori risorse alla ricerca e all’università, la difesa delle attività produttive, il sostegno alle produzioni agricole locali e biologiche, la difesa dei diritti, la riconversione delle attività produttive a maggiore impatto ambientale, l’arresto della privatizzazione dei servizi pubblici locali, a partire dall’acqua.»

Roberta Gasco (Pdl), La deaziendalizzazione ha accresciuto le fughe – Dopo aver espresso «soddisfazione per essere tornata in questa Assemblea, forte dei consensi espressi della mia gente e convinta del fatto che le mie battaglie sono state giuste», la Gasco ha accusato la maggioranza di centrosinistra, lasciata nella passata legislatura, di aver commesso un errore con la deaziendalizzazione di alcuni ospedali, ed in particolare del “Santa Corona”. «Le deaziendalizzazioni hanno fatto aumentare le fughe verso le altre regioni ed in particolare il Piemonte», ha detto, puntando l’indice contro il programma proposto dal presidente Claudio Burlando: «Non si parla delle nuove tecnologie, dell’innovazione tecnologica: io avevo presentato una proposta di legge per i libri elettronici che è rimasta lettera morta». Ha quindi sottolineato la mancanza di attenzione verso la famiglia.

Roberto Bagnasco (Pdl), Perplessità sulle deleghe, ma ok a impegno diretto su porti e logistica – Bagnasco ha esaminato la suddivisione delle deleghe tra i differenti assessori: «Esprimo perplessità per alcuni spacchettamenti, ad esempio per l’assegnazione della protezione civile a persone diverse dal presidente. Positiva, almeno sul piano formale, l’assunzione di responsabilità e l’impegno diretto di Burlando su portualità e logistica, che sono aspetti fondamentali per lo sviluppo della nostra regione. Meno comprensibile, invece, quella che è una strizzatina d’occhio alla sinistra massimalista: l’attribuzione della deleghe all’altra economia e stile di vita consapevole. Ritengo che questi valori debbano appartenere a tutti e le deleghe ad esse debbano essere alla base dell’azione dei diversi assessori». Bagnasco ha poi sottolineato la necessità di estendere il Piano casa a chi ha fatto il condono e alle attività produttive. Ha invitato a intraprendere un’azione forte in materia di sanità, dove corpose sono le fughe verso altre regioni, ad agire a favore dei pendolari e a favorire l’uso dei prodotti locai nella ristorazione.

Edoardo Rixi (Lega Nord – Padania), Affrontiamo seriamente il tema del federalismo – Rixi ha invitato il presidente Burlando, che nel suo programma ha parlato di federalismo fiscale: «Ad affrontare l’argomento seriamente qui dentro, in quest’aula». Ha incalzato: «Dell’utilizzo locale del gettito derivante dai porti e più in generale del federalismo fiscale bisogna parlare in Consiglio, con le aziende e con le diverse parti: è così che si trovano le soluzioni». Ha aggiunto: «La Liguria ha un tasso di sprechi fra i più alti del Nord ed è vittima di una sclerosi che la sta bloccando. Non possiamo andare sempre nella capitale con il cappello in mano. Iniziamo a spendere bene i soldi che abbiamo, senza nasconderci su parole roboanti su una solidarietà a livello nazionale, della quale la Liguria ha sempre goduto poco. Contenere la spesa sanitaria non significa tagliare servizi, ma razionalizzare un sistema ospedaliero vetusto che costa cifre enormi solo per la sua manutenzione». Ha quindi rimarcato la disponibilità della Lega a collaborare alla soluzione dei problemi e nella gestione dei rapporti con le Regioni limitrofe «Ma – ha ribadito – chiediamo alla maggioranza coerenza e fatti concreti, in una regione che ha ferrovie e infrastrutture da Terzo Mondo».

Marco Limoncini (capogruppo Udc), Dare vita a un patto per lo sviluppo – Limoncini ha sottolineato la necessità «di dar vita ad un patto per lo sviluppo con le categorie sociali ed economiche». «Dobbiamo restare uniti – ha detto – per vincere la sfida del cambiamento. Crediamo che il federalismo sia una grande opportunità, ma non deve trattarsi di un mero trasferimento di competenze. Le risorse economiche prodotte dal territorio devono essere spendibili nel territorio stesso, senza però che vangano abbandonati a loro stessi i territorio più deboli, da sostenere con aiuti reciproci. Tutto questo ci aiuterà ad avere una spesa più efficiente e trasparente, servizi più adeguati».

«Parlando di infrastrutture – ha detto il capogruppo Udc – devono essere portati avanti: il Terzo Valico, sul quale ci auguriamo che il Governo, al di là delle enunciazioni, passi definitivamente all’azione, superando le ultime difficoltà per l’avvio dell’opera; il nodo ferroviario di Genova, Il raddoppio della Genova – Ventimiglia; il progranmma sul nodo autostradale genovese con tutti i suoi interventi, e quindi ricordiamo San benigno, il collegamento Rapallo – Santa Margherita, Viale Kasman, ma soprattutto il tunnel di collegamento Fontanabuona – Rapallo». Limoncini ha quindi sottolineato la necessità di continuare a lavorare per potenziare le infrastrutture e per snellire le procedure, senza dimenticare la scommessa tecnologica e il turismo che, a suo dire, deve essere vivo dodici mesi all’anno.

Raffaella Paita (Pd), Razionalizzare con grande coraggio. Il centrodestra partecipi – Il Consiglio regionale dovrà essere il luogo di un esercizio alto della politica e, dalla relazione di esordio del presidente Burlando, emerge l’idea di uno sviluppo per la Liguria fondato sulle sue principali vocazioni: industriale, della ricerca e dell’high tech, del turismo, della logistica portuale. Lo ha affermato il capogruppo del Pd Raffaella Paita.

«La Regione Liguria ha bisogno di continuare la sua trasformazione – ha detto Paita – ma per trasformare in profondità una comunità serve una prospettiva lunga. Il Pd interpreterà sempre il proprio ruolo in un’ottica riformista, non rinunciando mai, per ragioni di immediato consenso, a trasformare, modernizzare, rompere rendite di posizione, liberare la energie vive di una comunità che può ora fare il salto decisivo per recuperare competitività e centralità di ruolo nel sistema Italia». «Il federalismo è una grande opportunità per la Liguria. Ed è una sfida sulla quale siamo chiamati tutti a misurarci. Dobbiamo pretendere dal Governo che la gestione dei porti liguri e la ricchezza che producono vengano utilizzate nell’interesse degli scali e dei territori di riferimento».

Secondo Raffaella Paita la Regione deve puntare, come indicato nel programma del Pd, sull’economia verde, come elemento chiave di uno sviluppo economico ecosostenibile e innovativo, e, inoltre, su ricerca e, con essa, formazione, Università e scuola, una filiera del sapere e della conoscenza, che rappresentano un motore necessario per la modernizzazione della Regione.

«Chiediamo che si elabori una legge di bilancio della Regione non come sommatoria degli interventi dei singoli assessorati, ma attraverso una chiara definizione delle priorità, tanto più in una fase critica per le risorse pubbliche. Solo in questo modo il Consiglio sarà nelle condizioni di misurarsi su scelte davvero riformiste, individuando i centri di costo e garantendo la qualità dei servizi. Prima fra tutti, il tema della sanità. Al di là delle polemiche strumentali, il Governo stesso riconosce che nel 2009 c’è stato il pareggio di bilancio. I nostri conti sono in ordine. Ora però c’è una fase nuova. La forza della Liguria deriva dalla sua unità e dalla sua capacità di essere interlocutrice di tutto il Nord. Noi abbiamo un problema sul bilancio 2010 che deriva dai tagli dei fondi del Governo. Le scelte che ci aspettano sono chiarissime: razionalizzare con grande coraggio. Chiediamo al centrodestra di condividere con noi una battaglia comune, perché sia garantito un livello di finanziamento del servizio sanitario adeguato alla struttura demografica ligure».

Francesco Bruzzone (Lega Nord Liguria – Padania), Mettere mano allo Statuto – Bruzzone non ha nascosto lo stupore per l’apertura federalista di Burlando e del centrosinistra «Burlando in passato faceva manifestazioni politiche contro il federalismo. Anche Limoncini (Udc) dice di essere federalista, ma rappresenta una forza, a livello nazionale, antifederalista. Credo che, se davvero ci crede, questa Assemblea dovrebbe ragionare su di una riforma statutaria nella direzione del federalismo. Bisogna mettere mano allo Statuto per essere credibili. Mi pare che il presidente si sia dimenticato di farlo».

Marco Scajola (Pdl), Fare chiarezza sulla sanità e sull’agricoltura – Scajola ha ricordato a Burlando, che ha mantenuto la delega ai porti, la necessità di riprendere l’erogazione dei fondi a favore di quei Comuni che hanno sul loro territorio strutture portuali commerciali. «L’erogazione dei fondi è stata interrotta dalla Giunta Burlando, ma è necessario ripristinarla», ha detto, passando poi a sottolineare l’importanza del volontariato, ed in particolare dei tanti volontari del soccorso «che vivono in condizione di totale abbandono». Ha invitato il nuovo assessore all’agricoltura Barbagallo a seguire una linea differente rispetto a quella del suo predecessore: «Nei cinque anni passati l’agricoltura è stata abbandonata. Nella floricoltura si sono aperte crepe. Sono state agevolate imprese che avevano certe tessere: la politica non deve entrare nell’agricoltura». Ha chiesto quindi maggiore chiarezza sulla sanità ed in particolare su quali ospedali si intendano chiudere e sulla “quota capitarla”. Anche per il turismo, ha chiesto al nuovo assessore di non seguire la linea del suo predecessore.

Nicolò Scialfa (Idv), Scuole qualificata condizione per il rilancio – Scialfa ha invitato tutti, inclusa la minoranza «a lavorare per il rilancio della scuola, che rappresenta una fondamentale premessa per la ripresa di questo martoriato Paese». In particolare, rivolto al centrodestra, ha detto «credo debba abbandonare progetti di privatizzazione, mentre il centrosinistra deve abbandonare l’idea balzana che vede nella scuola una sorta di ammortizzatore sociale dove collocare manovalanza intellettuale a basso prezzo». E, a questo proposito, si è detto contrario all’insegnamento del dialetto nelle scuole, a suo dire un patrimonio da tramandare oralmente. Ha quindi toccato il tema del federalismo, spiegando che non significa soltanto poteri periferici, ma anche forti poteri centrali. Contrario al nucleare, ha invece sottolineato la necessità di promuovere l’attività turistica.

Matteo Rosso (Pdl), Nessun impegno mantenuto – Rosso si è detto diffidente verso le richieste di collaborazione e apertura nei confronti della minoranza espresse dal presidente Burlando: «In questi ultimi cinque anni la Giunta Burlando degli impegni presi nel 2005 non ne ha mantenuto nemmeno uno. – ha detto – Nessuno ha preventivamente spiegato alla minoranza, ad esempio nel caso della sanità, perché si volevano attuare certi tagli. Eppure di recente Burlando ha detto che, a causa della minoranza, in Consiglio c’è stato un clima cattivo». Ha quindi proseguito: «il presidente dice di volere la nostra collaborazione, ma ad Arenzano, dove si parlava della violenta mareggiata, nei giorni scorsi non ha portato nessuno della minoranza. Farlo avrebbe significato iniziare davvero un percorso unitario. Invece così abbiamo cominciato male». Si è quindi soffermato nuovamente sul tema della sanità e delle liste d’attesa, citando il caso di un uomo di 72 anni che, per avere una seconda visita oculistica, dovrà attendere un anno e due mesi. Ha sottolineato l’inadeguatezza delle politiche attuate e previste per gli anziani. «Sono state disattesi anche i consigli dati di recente dal ministro Sacconi», ha detto ricordando la legge contro la realizzazione di centri di accoglienza per immigrati, varati dal centrosinistra, ma bocciati dalla Corte Costituzionale. «Su molti punti noi non possiamo essere solidali con Burlando. Se il presidente vuole la nostra collaborazione, inizi a portarci a parlare con i cittadini, a confrontarci attorno ad un tavolo, non appena si presenterà l’occasione».

Armando Ezio Capurro (Noi con Claudio Burlando), La spesa pubblica stimoli l’economia – Capurro ha sottolineato che i diversi attori del sistema regionale, nell’ambito delle rispettive competenze, devono esercitare un’azione responsabile e tempestiva per fronteggiare la crisi in atto con tutti gli strumenti a loro disposizione. «Di qui – ha detto Capurro – la necessità che la spesa pubblica agisca anche come stimolo all’attività delle imprese private, e che l’attività pubblica sia di controllo a un’attività imprenditoriale che ha dimostrato prima nello stato più liberista, gli Usa, di avere bisogno di regole ben precise».

«Vogliamo vedere il tema delle infrastrutture baricentrico in questa nuova legislatura – ha affermato Capurro – e sarebbe auspicabile non dimenticarsi del tunnel Rapallo-Santa Margherita Ligure. Per quest’ultimo esiste un protocollo d’’intesa siglato nell’agosto del 2006 che rappresenta l’unico atto ufficiale, sottoscritto dall’ex ministro delle Infrastrutture, dal Presidente della Regione, dal sindaco di Santa Margherita e dal sottoscritto, allora sindaco di Rapallo».

Per quanto riguarda il settore dell’offerta turistica Armando Ezio Capurro ha affermato che «serve, probabilmente, una revisione della legge sugli alberghi che premi le ristrutturazioni alberghiere, i miglioramenti e gli ampliamenti, ma che sia più restrittiva sugli svincoli: senza alberghi non si fa turismo».

Raffaella Della Bianca (Pdl), Serve una politica capace di decidere – Della Bianca ha detto: «La nostra Regione non ha ancora deciso, per nessuna provincia ligure, in merito al trattamento finale dei rifiuti». Ha proseguito: «È arrivato il momento di decidere, di avere coraggio, come ad esempio sul nucleare che rappresenta una grande opportunità, tenendo conto che qui abbiamo la sede di Ansaldo energia. Riportare a Genova l’industria del nucleare significa creare lavoro per tecnici, per giovani ingegneri». Ha inoltre rimarcato la necessità di riordinare il pacchetto legislativo regionale. «Ci sono – ha detto – pochi testi unici capaci di raggruppare e riordinare le leggi per ciascun settore. Bisogna cercare di ridurre la burocrazia». Ha infine sottolineato la necessità di sostenere la famiglia ed il turismo e di ristrutturare il sistema sociosanitario.

Franco Rocca (Pdl), Rifiuti e depuratori: poco impegno sull’ambiente – «Nella relazione del presidente Burlando – ha detto Rocca – non ho trovato nessuna programmazione e ad alcuni argomenti che erano già stati trattati in Consiglio sono stati affrontati in modo sfumato e senza dare risposte». Franco Rocca si riferisce all’ambiente: «Il presidente non ha specificato strategie per risolvere il problema della discarica di Scarpino, non ha detto se vuole o non vuole costruire il termovalorizzatore e non si sa ancora con quali strategie e programmazione la Liguria gestirà questo importante settore. Inoltre non è stato rilevato il problema della mancanza di depuratori per migliorare la balneazione delle acque».

Il consigliere è quindi tornato sulla privatizzazione dell’acqua: «Il presidente dice che l’acqua è un bene di tutti. Eppure ricordo il suo consenso quando la provincia fece la gara per la concentrazione degli acquedotti creando un monopolio pubblico che ha creato grosse distonie perché ha moltiplicato i costi senza creare infrastrutture nuove».

L’ultimo nodo irrisolto riguarda «la mancanza di infrastrutture per la gronda di levante e il tunnel della Valfontanabuona, che secondo le promesse doveva iniziare entro il 2009». «Sulla sanità – ha concluso Rocca – ora si dice che occorre chiudere ospedali e eliminare posti letto e tutto questo da cittadino lo trovo illogico, non corretto e tendenzioso e non dà fiducia per il futuro».

Gino Garibaldi (Pdl), Più attenzione al Tigullio – «Noi dall’opposizione saremo trasparenti, attenti e collaborativi sui temi che stanno a cuore a tutti i Liguri – ha dichiarato il consigliere augurando buon lavoro al presidente – ma vigileremo affinché i programmi si realizzino e si facciano le grandi opere e la Liguria su questo tema non sia condannata per altri cinque anni all’immobilismo». Secondo Garibaldi, che ha un occhio attento ai progetti infrastrutturali per il Tigullio, «è vero che la crisi va guardata in faccia ma non vorrei che, per fare partire le infrastrutture, si fosse costretti a ricorrere al commissariamento. Oggi, però, il problema è che questa maggioranza – ha aggiunto – non sembra volersi assumere responsabilità in questo settore. Eppure il territorio del Tigullio ha dato un segnale politico nelle elezioni a cui occorre rispondere con atti concreti e rapidi».

Massimo Donzella (Claudio Burlando la Liguria di tutti), Un programma lucido – «È un programma chiaro, lucido e duttile negli obiettivi rispetto ad uno scenario nazionale in continua evoluzione. La controtendenza sul made in Italy nell’alta tecnologia denota la conoscenza delle esigenze dei cittadini e di quelli che sono gli obiettivi prioritari». Donzella ha concluso ricordando «La portualità è un punto di riferimento importante per la nostra regione».

La replica del presidente della Giunta Claudio Burlando – Il dialogo, finalmente

«Finalmente – ha detto il presidente Burlando in Consiglio, un Consiglio nuovo e più giovane, c’è il tentativo di capirsi e c’è la possibilità di avviare un dialogo positivo fra maggioranza e opposizione. È vero, come ha detto Biasotti, che vogliamo fare cose molto ambiziose, ma non credo che si vinca due volte di seguito se non si è capaci di mantenere “qualcosina” di quanto si è promesso». Passando ad analizzare la situazione economica e sociale ha aggiunto: «io non ho una cultura pessimista, ma credo che bisogna guardare in faccia la crisi che, nonostante quello che ha detto il capo del Governo per mesi, in Italia c’è ed è basata su due handicap fondamentali: il debito e la modesta competitività. La Liguria negli anni passati ha subito colpi durissimi, la sfida è riposizionarla meglio e ci stiamo riuscendo: occorre mettersi a lavorare sodo con meno conflittualità e più confronto». Burlando ha poi risposto puntualmente ad ogni intervento: nell’entroterra, ha detto, siamo di fronte ad un primo processo significativo di crescita, ma occorre avere capacità creativa per mantenerlo. Sanità: abbiamo trovato una situazione difficile nel 2004 e abbiamo dovuto faticare due anni per ripianarla. Di sei regioni messe male cinque anni fa, siamo l’unica che ce l’ha fatta: per tre anni abbiamo avuto il bilancio in pareggio mentre le altre Regioni sono costrette ad aumentare ulteriormente le tasse. Tuttavia oggi ci troviamo di fronte a nuovi tagli e al mancato riconoscimento dell’anzianità della nostra popolazione. Di fatto mancano all’appello 118 milioni di euro. Pongo un problema semplice all’opposizione: quando Prodi mise i ticket, io attaccai il Governo, ora chiedo aiuto in questa battaglia, nell’interesse dei liguri. Famiglia: quando sono arrivato alla presidenza della Regione nel 2005 c’erano 1800 precari oggi non ce ne sono quasi più, e i posti negli asili sono raddoppiati. Era stato creato il buono scuola solo per gli studenti delle private, io ho esteso i benefici alle famiglie disagiate che mandano i figli alla scuola pubblica. Federalismo fiscale: dal dibattito emergono le condizioni per una posizione comune. Infrastrutture: le abbiamo approvate tutte ma abbiamo posto la condizione che la gronda venga realizzata insieme al tunnel della Fontanabuona. Pd: è un partito che si sta radicando e dove stanno crescendo dirigenti giovani e autorevoli: Paita e Basso. È anche grazie a loro che abbiamo vinto. La teoria dell’uomo solo al comando è una sciocchezza che funziona solo a destra e non a sinistra. Statuto: è logico pensare a una riforma, così come per la legge elettorale. Leggi su alberghi e turismo: se diamo il “liberi tutti” il rischio è di trovarci con altre seconde case. Un albergo è occupato 200 notti l’anno, una seconda casa per 20. Sull’economia turistica hanno effetti ben diversi. Non è dirigismo comunista porre vincoli. Se a Genova i turisti stanno arrivando è anche il frutto dei 10 nuovi alberghi che sono stati costruiti negli ultimi anni. Scuola: condivido la grande preoccupazione espressa da Scialfa per la scuola pubblica: non deve essere un ammortizzatore sociale, ma una struttura di grande qualità. Il dialetto viene parlato sempre meno: è giusto studiare inglese, tedesco e cinese, ma non possiamo perdere questo patrimonio della nostra tradizione.