di Mary Caridi – Cose di casa pdl, presunta terra di nessuno che ora si organizza, dove non esistono tessere, congressi, dove per necessità a volte, per affermare l’esistenza in vita, arrivano i distinguo. Nel magma di personalità che compongono il partito del popolo della libertà, alcuni decisero di alzar la testa per far sentire che fremevano davanti al guinzaglio.

“I pupi non hanno fili come le marionette. Con le aste i pupari li muovono sullo sfondo di scenari ingenui e colorati. Li muovono al ritmo degli scudi e delle spade. Ma i pupi non sono marionette. La parola ha anche questo significato amaro. “Pupi siamo, caro Signor Fifì! Lo spirito divino entra in noi e si fa pupo. Pupo io, pupo lei, pupi tutti” (L. Pirandello, Il berretto a sonagli, a.I)

Il commissario di Laigueglia Silvano Montaldo tenta di riportare la calma ad Albenga, dopo le “uscite” sui media e lo fa con un comunicato stampa congiunto con il capogruppo Robello, ma nel frenare e sminuire, riportando nell’alveo della normale dialettica interna ad un partito, le dichiarazioni dei consiglieri comunali, Pollio, Tomatis, Marino, ammette tutta la sua impotenza davanti all’autonomia di pensiero del singolo, libertà che nessuno può commissariare. Mettere la mordacchia, magari con un controllo preventivo delle dichiarazioni dei consiglieri, sotto accusa per aver lavato i panni sporchi di famiglia, in pubblico, non è una strada percorribile.

La libertà è libertà e la parola  fa parte integrante di questa parola dal senso pieno di senso. Per tornare ai fatti ecco come Montaldo, non solo non rinuncia a svolgere il suo ruolo di commissario, ma rilancia. Dopo la richiesta di autonomia sulle nomine lui propone di restare commissario e diguidare  un direttivo del partito ingauno composto dai consiglieri comunali e da un membro esterno, nominato da ognuno dei consiglieri, dieci piccoli indiani per la libertà. Nella sostanza il tentativo di smarcarsi è ancora in atto, la necessità di contare pure, ma il tempo è ancora quello della transizione, le nomine nelle partecipate sono da fare. Sasso che tutto sommato, più che alla poltrona dell’Ecoalbenga, mirava a far emrgere il problema di un metodo e la mancanza di dibattito sulle nomine, decise da Montaldo e Guarnieri, ha ottenuto un risultato.

Ha smosso le acque e i pidiellini ingauni hanno capito che per contare devono parlare, devono far valere nella coalizione con la Lega, la superiorità dei numeri. Ad Ecoalbenga restano in pole position gli stessi nomi Parodi, Lugani, Scola, mentre  al Trincheri non ci sarà il monocolore della lega(unico successo del pdl portare a casa la vice presidenza) e i nomi più gettonati sono , per la presidenza, Scirocco o Porro, mentre  ce la fa Giacomo Maffi, uomo di Pastorino, a diventare Vice presidente.

Per la Palazzo Oddo resta il nome dell’ Avv. Chirivì(pdl), per la presidenzaed  entra come amministratore delegato un uomo indicato da Confcommercio, l’imprenditore Paolo Torrengo, resta da confermare la giovane studentessa del Dams, appassionata di arte, Isabella Vasile.

Restano ancora aperte le caselle su Gallinara, partecipata dove nessuno sgomita per insediarsi, in quanto non remunerata. Il Sindaco Guarnieri va avanti per la sua strada e per smentire le notizie di stampa che titolavano: Rosy Guarnieri scaricata dal pdl”, si fa fotografare sorridente con Aldo  Marino, reo di aver  preso le distanze dalle sue affermazioni sulla cosiddetta “tassa sulla preghiera” , e anche lei  rilancia con una battuta:” io scaricata? Semmai io scarico”. Vedremo domani sera in Consiglio comunale se la quiete è tornata, se si è trattato di un temporale passeggero, di un teatrino di pupi, pupari e marionette, e se “non si muove foglia che Rosy non voglia”!

* A modo mio: la rubrica Corsara di Mary Caridi