Consiglio Comunale: approvata la contestata “tariffa personalizzata” per i servizi sociali

di Fabrizio Pinna – Tra i punti che hanno tenuto banco martedì sera in Consiglio Comunale ad Albenga, la modifica al regolamento per l’applicazione dell’ISEE (Indicatore Situazione Economica Equivalente) che lascerà il posto alla cosiddetta “tariffa personalizzata” tenendo conto del “quoziente famigliare”, secondo la formula già illustrata nei giorni scorsi, tra le polemiche, dall’assessore ai servizi sociali Eraldo Ciangherotti.

Alla votazione, tredici i sì e 8 i no: sugli effetti che avrà la modifica continuano infatti a rimanere su fronti opposti le valutazioni di maggioranza consigliare, che lo ha approvato all’unanimità, e minoranza che ha espresso voto contrario. Dopo la relazione tecnica dell’assessore Ciangherotti, l’ex assessore al bilancio, Giuseppe Pelosi (gruppo Pd) – seguito poi in questo dagli altri consiglieri della minoranza di centro sinistra – ha ribadito ieri sera in aula che il nuovo criterio scelto andrà a penalizzare “le fasce più deboli” della popolazione albenganese, prendendo di mira, conti alla mano, anche gli aumenti previsti per i servizi sociali. A fine anno le maggiorazioni su servizi scolastici, come la mensa salita a 4,20 €, finiranno per pesare sulle famiglie rischiando di compromettere uno spazio che ha anche “funzione importante per la socializzazione”, ha inoltre sottolineato il consigliere Pelosi secondo la sua esperienza di dirigente scolastico.

Per cercare di colpire casi possibili di falsificazioni di dichiarazioni ISEE, ha sostenuto la minoranza, si tolgono in realtà agevolazioni a chi ne ha veramente bisogno. In un momento di crisi, “sbagliati gli aumenti” anche secondo  Vittorio Varalli (gruppo è Albenga) e l’ex sindaco Antonello Tabbò (gruppo autonomo) e ugualmente sbagliato – per l’eterogeneità delle situazioni socioeconomiche e fiscali – imitare quanto avviene per esempio in Francia (dove è adottato il “foyer fiscal”, più o meno principale modello di riferimento del “quoziente familiare”), con effetti peggiorativi che la modifica adottata avrà ad Albenga rispetto alle tariffe ed esenzioni precedentemente stabilite in base all’ISEE.

Accuse respinte, va da sé, dalla maggioranza: con la nuova “tariffa personalizzata” si eliminano gli emolumenti “a pioggia e l’assistenzialismo”, hanno contrattaccato i consiglieri di centro destra; con la modifica è garantito il “principio dell’equità”, ha ripetuto in aula il capogruppo del Pdl Bruno Robello De Filippis. Nessuna “macelleria sociale” in vista, hanno poi ribadito più volte nei loro interventi sia l’assessore Ubaldo Pastorino sia il sindaco Rosy Guarnieri, indicando anzi nelle voci di bilancio previste un aumento di 75.000 € per i servizi sociali erogati dal Comune.

Se i punti deboli delle tariffe in base alle fasce ISEE sono noti, comprese le più volte evocate “falsificazioni” che non sempre le autorità competenti riescono a individuare, manca ad ogni modo al momento la certezza – anche al di là delle obiezioni espresse dalla minoranza – che la modifica adottata nel calcolo delle tariffe per i servizi sociali avrà realmente gli effetti “migliorativi” annunciati. D’altra parte non sono molti in Italia i comuni che hanno provato questa strada (non a caso qualche giorno fa si sono accesi i riflettori sul “quoziente Parma”…) per avere un realistico quadro generale di riferimento veramente attendibile, al di là dei modelli abbozzati a tavolino. Fuori dalla polemica semplificante, la maggioranza ha già espresso la volontà di tener conto di eventuali correttivi per quanto riguarda i casi di esenzioni totali e non è detto che se fra qualche mese il nuovo criterio adottato si rivelerà in concreto nella sua applicazione peggiore del precedente, l’amministrazione ingauna non faccia un passo indietro.

Questo è emerso con nettezza nel dibattito consigliare quando, chiamato direttamente in causa dal consigliere  di minoranza Tullio Ghiglione per la sua nota attenzione ai temi sociali, l’assessore Diego Distilo ha sostanzialmente replicato: “Io mi occupo delle mie deleghe [Polizia Municipale, Viabilità, sportello del cittadino] che il sindaco mi ha assegnato e ho completa fiducia nell’assessore ai servizi sociali Ciangherotti; ma – ha aggiunto raccogliendo la sfida – se fra sei mesi si dovesse rivelare una scelta sbagliata naturalmente sarò il primo ad ammetterlo e chiedere una modifica”. Sulla stessa lunghezza d’onda l’assessore al turismo Mauro Vannucci, il quale ha inoltre posto anche l’accento sulla necessità di intervenire, per le “fasce sociali più deboli”, a monte dei problemi stessi, cioè con azioni amministrative che stimolino “sviluppo e occupazione” in grado di creare reddito.

2 Commenti

  1. trovo inaccettabile riferirsi così a persone che vivono una condizione disagiata. Vergognati!

  2. Sto nuovo tariffario solo per il fatto che può eliminare tutti i morti di fame che vivono da anni alle spalle del comune, già mi sembra una ganzata. Bravo Pastorino

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