di Mary Caridi – Proseguono gli interventi dei politici che chiedono un punto di chiarezza sulla realizzazione del depuratore ingauno.L’ex Sindaco di Albenga  Tabbò afferma: ” Nel territorio ingauno esiste la  necessità e l’ urgenza di munirsi di un  depuratore, ci sono zone come il burrone che hanno in atto ancora  il divieto di balneazione. Con il 37% Albenga detiene  la quota maggiore, non possiamo permetterci di rinunciare, anche in previsione delle future sfide che aspettano il territorio. Sul depuratore ingauno abbiamo chiesto chiarezze e risposte e in consiglio comunale non ne abbiamo avute, nel bilancio non c’è scritto nulla.

Sarà importante e delicata l’assemblea del 28 , lì ci sono i tecnicismi giuridici su cui lavorare e si vedrà  a quel punto cosa vuol fare la Provincia”, conclude. Altra richiesta di fare chiarezza ed uscire dai tentennamenti e dalle ambiguità la chiede  Giovanni Lunardon, vice segretario regionale del partito democratico che dice.” Questo è il momento di fare chiarezza, noi pensiamo che sia un’ opera indispensabile sia per l’ ambiente che per l’ economia, turistica e agricola, confermiamo una scelta fatta da tempo e che sosteniamo con forza. Non abbiamo capito quale sia la posizione dell’amministrazione provinciale e  del  comune di Albenga su un tema così rilevante  c’è stato un atteggiamento  ambiguo e inconcludente, oltre che dannoso per il territorio e la comunità.

Se la provincia ha un’altra idea avrebbe dovuto mettere mano al piano delle Ato che è un piano di ambito  è frutto della condivisione fra  la provincia e i comuni su proposta della provincia. Questo piano è attualmente vigente. Quel piano dice che Borghetto deve raccogliere i reflui del  medio ponente, che Villanova deve realizzarsi con i projets e deve collocarsi con un depuratore comprensoriale al servizio dell’entroterra albenganese, e con la facoltà per i comuni di Alassio, Laigueglia, Andora di confluire in quel depuratore.

Prevede inoltre per Alassio  la possibilità o di collegarsi a Villanova,  o di realizzare un proprio impianto,  che però non deve gravare sulla tariffa e siccome Alassio non si configurerebbe come un depuratore comprensoriale,   non beneficierà del contributo regionale, con la conseguenza di dissanguare e gravare  sui cittadini di Alassio.  Abbiamo chiesto a Marson in commissione in provincia, di dirci se intende variare  piano,  e  lui ci ha risposto che ad oggi non hanno intenzione di  variarlo. Dovrebbe dirlo al suo Presidente, al Sindaco di Albenga e ad Sindaco di Alassio.

La provinica ha avuto un anno e mezzo per cambiare il piano e non lo ha fatto, inoltre dallo studio comparativo tra Borghetto e Villanova, dopo averlo tenuto nel cassetto, su nostra richiesta lo hanno tirato fuori ed è emerso che è più conveniente avere due depuratori che far confluire tutto su Borghetto. Bisogna a questo punto tirare le somme non rinviare più la scelta perchè il ponente attende questa decisione.