Luigi Morgillo (Pdl) risponde al presidente Burlando e all’assessore Montaldo che ventilano l’aumento delle tasse e il taglio di servizi in sanità e attribuiscono la responsabilità alla manovra governativa. Il consigliere in Regione Liguria del Popolo della Libertà a sua volta accusa: «Presidente e assessore alla salute ancora una volta mettono le mani avanti, facendo scaricabarile: incolpano la manovra governativa per giustificare la prossima stangata fiscale che dovranno attuare, invece, per risanare la voragine dei conti della sanità, da loro generata».

In merito alle dichiarazioni rilasciate dal presidente Claudio Burlando e dall’assessore alla sanità Claudio Montaldo, i quali hanno puntato l’indice contro la manovra governativa che, a loro dire potrebbe provocare, a livello regionale, aumento di tasse e tagli dei servizi, Morgillo afferma: «Burlando e Montaldo perdono il pelo ma non il vizio. Nel 2005 per giustificare l’aumento delle tasse incolparono il governatore uscente Sandro Biasotti di aver incrementato il buco della sanità. Ma, come dimostrammo con un’estenuante ostruzionismo, il rialzo poteva essere evitato».

Continua il consigliere: «Ora presidente e assessore stanno approfittando della manovra finanziaria del governo per mettere la mani avanti e trovare una giustificazione alla prossima stangata fiscale che sarà inevitabile, ma che nulla ha a che vedere con la manovra governativa. – dice Morgillo -. Infatti, se i dati rilevati tra il primo trimestre 2010 ed il secondo non dimostreranno un sostanziale miglioramento dei conti della sanità ligure, le norme già in vigore adesso, dipendenti dalle passate leggi finanziarie nazionali, imporranno una pesante cura, prevedendo anche l’aumento delle tasse e l’arrivo di un commissario per la sanità».

«Burlando e Montaldo – conclude Morgillo – farebbero bene ad occuparsi del presente e non utilizzare il metodo di coprire gli errori commessi scaricando le responsabilità sugli altri. – dice – Il buco e le misure che saranno adottate per il suo risanamento nulla hanno a che vedere con la manovra che, sicuramente, prevedrà tagli e sacrifici. I suoi effetti, però, non sono immediati, ma nei prossimi anni e comunque non devono essere confusi con le situazioni di deficit già esistenti e le relative cure già previste».