Rapporti Liguria-Magreb: incontro tra presidente Consiglio Monteleone e parlamentari Marocco

Nella giornata di giovedì il presidente del Consiglio regionale Rosario Monteleone ha incontrato una delegazione composta da tre esponenti della Camera dei deputati del Marocco, che sarà oggi, venerdì 28 maggio, accolta a Roma in Senato e alla Camera dei Deputati dai più alti rappresentanti di Palazzo Madama e Montecitorio.

Il vertice è il primo ai massimi livelli istituzionali fra la Regione Liguria e il Parlamento del paese nordafricano e ha lo scopo di imprimere una ulteriore spinta ai rapporti bilaterali per rafforzare la coesione territoriale, la cooperazione e per stabilire un collegamento sempre più stretto fra le istituzioni regionali e la comunità marocchina in Liguria.

All’incontro hanno partecipato i parlamentari del Partito della Giustizia e dello Sviluppo Sadda Eddine El Othmani e Nezha El Ouafi, entrambi membri della commissione Affari esteri della Camera dei deputati marocchina, e il parlamentare e sindaco di Ksar el Kebir Said Khaivam.

Accanto al presidente Monteleone c’era l’assessore regionale alle Politiche dell’immigrazione Enrico Vesco. Hanno assistito all’incontro l’assessore Giovanni Boitano in qualità di rappresentante dell’Associazione Liguri nel mondo e due rappresentanti della comunità marocchina ligure.

“Con questo incontro – ha dichiarato il presidente dell’Assemblea legislativa Rosario Monteleone – gettiamo le basi di una futura e proficua collaborazione ai massimi livelli per rafforzare e sviluppare ulteriormente gli stretti legami economici e culturali avviati da tempo fra la Liguria e il Marocco e favorire, sul piano economico, il benessere di entrambi i nostri popoli e, sul piano sociale e culturale, una sempre più intensa integrazione che guardi soprattutto al futuro e alle giovani generazioni. Genova, dunque, dove la comunità marocchina ha origine antiche e consolidate, può a buon diritto rappresentare il laboratorio di questo importante progetto comune, un esempio da esportare di integrazione e di cooperazione”.

La delegazione di parlamentari ha manifestato un grande interesse per la regionalizzazione attuata dalla Liguria e per il suo Statuto, che ordina e regolamenta l’impianto amministrativo regionale, e ha sottolineato l’importanza di più intenso scambio politico e culturale che verrà approfondito nei prossimi mesi.

L’assessore Enrico Vesco, infine, ha ribadito che le politiche dell’immigrazione regionali guardano con particolare attenzione alla comunità marocchina ligure, che è una delle più importanti del territorio. La comunità marocchina della regione è la più antica ed è composta da 9 mila 200 persone di cui 5 mila 500 vivono a Genova. Si tratta di una comunità consolidata, giunta ormai alla seconda generazione, il cui insediamento è iniziato oltre quarant’anni fa ed è, quindi, fra le più numerose e integrate con la popolazione locale: i bambini e i ragazzi marocchini, che frequentano le scuole italiane, rappresentano, quindi, una importante realtà sociale per intessere nuovi e ulteriori rapporti culturali fra i due paesi, ancora più preziosi perché il Marocco è l’espressione di un Islam tollerante e moderato e di una democrazia compiuta, ancora rara in molte aree del continente africano.

Sempre la comunità marocchina ha saputo esprimere in Liguria una capace e laboriosa imprenditorialità soprattutto nel settore commerciale. Fra Liguria e Marocco, che si affacciano entrambi sul Mediterraneo, sono stati intrecciati, infatti, importanti rapporti economici, in particolare fra il porto di Tangeri e quello di Genova, che rappresenta il crocevia italiano più importante per l’arrivo e la partenza di uomini e merci da e per il Marocco.

Numerose imprese liguri, inoltre, da tempo hanno scelto di investire e aprire nuove sedi al di là del Mediterraneo. Un evento, infine, che ha sancito l’avvio di nuovi rapporti anche extra istituzionali fra Europa e paesi Nordafricani è stato il forum internazionale Dialoghi nel Mediterraneo occidentale che, organizzato dalla Regione Liguria, si è svolto nel marzo 2009 proprio a Genova eletta “capitale” della neonata Unione del Mediterraneo, nuova sede strategica per il dialogo fra i popoli che si affacciano sullo stesso bacino.