Demetrio Primo è tornato a Laigueglia

di Claudio Almanzi – Demetrio Primo, uno degli ultimi gozzi cornigiotti, dopo oltre un anno di disarmo, è tornato a Laigueglia. L’imbarcazione è stata infatti sottoposta, a partire dallo scorso ottobre e fino a pochi giorni or sono, ad un importante intervento di restauro, avvenuto ad Alassio. Da qui è ritornato a Laigueglia a remi, nel segno della tradizione dei cornigiotti, con i vogatori alassini Fabrizio Rovere e Vanni Oddino. Il restauro non è stato per nulla facile e si è potuto realizzare solo grazie all’impegno e alla costanza di Emilio Grollero, Fabrizio e Sandro Rovere, Armando Difrancesco, Piero Demeglio, Pierino Rivolta, Luciano Conteduca, Aldo Brunelli, Annette e Sonia Angarano, ed alla disponibilità di Ester Nattero. che ha messo ha disposizione un suo box, nel quale è avvenuto l’intervento di restauro.

“Si è trattato- dicono gli amici di Demetrio- di un importante intervento grazie al quale oggi uno degli ultimi gozzi cornigiotti della Liguria  può ritornare in acqua, nelle vesti di testimone della cultura e della tradizione marinara, per rappresentare uno dei borghi di pescatori più belli d’Italia”.

“Demetrio – dicono gli appassionati laiguegliesi di marineria- è uno storico gozzo cornigiotto ed ha la particolarità di avere la poppa e la prua rivolti all’indietro, può navigare a remi o a vela e come testimoniano diverse foto d’epoca era molto in uso anche tra i pescatori laiguegliese”. La sfortuna dei cornigiotti fu l’avvento dei motori fuori bordo: di fatto l’imbarcazione sparì dalle marinerie  perché mal si adattava all’installazione di un motore, in quanto la forma della prua , con la velocità, tende ad infilarsi nell’onda ed ad imbarcare acqua.

Il recupero di questo caratteristico gozzo è importante per la storia laiguegliese: Laigueglia infatti ha sempre legato la sua sopravvivenza ed il suo benessere al mare. Grazie alla sua marineria la cittadina , a partire dal XV secolo, poté godere di larghe autonomie e tra il XV ed il XVIII secolo conoscere il periodo di maggior fulgore civile, culturale ed economico. Tra il 1754 ed il 1783, anche con il contributo dei pescatori, venne realizzata la maestosa chiesa di San Matteo. Oggi, nel terzo millennio, la pesca e i pescatori sono simbolicamente rappresentati da due licenze di pesca e da una ventina di dilettanti iscritti all’associazione “Mestei e Segnue”. Nel 1807, invece, come risulta dai documenti dell’archivio storico comunale, risultavano essere in attività oltre ottocento marittimi, di cui trecento pescatori imbarcati sui quindici battelli  o su gozzi propri e cinquecento sui ventidue bastimenti, diciotto di gran cabotaggio e quattro di piccolo. Per queste ragioni tanti si sono adoperati affinché Demetrio I° potesse nuovamente tornare diventare l’emblema della memoria storica di Laigueglia.