Depuratore Ingauno e Alassio, considerazioni di Melgrati: “progetto preoccupante”, sbagliate le scelte di Laigueglia

di Marco Melgrati – È necessario fare chiarezza in merito alla proposta di depurazione relativa ad Alassio, in qualche modo collegato alla querelle del depuratore consortile Ingauno.

Nel 1993, quando assunsi la carica di assessore ai Lavori Pubblici della Città di Alassio, Il Piano Regionale della depurazione prevedeva un impianto per i Comuni di Alassio e Laigueglia, situato in Alassio nella zona di S. Anna; tanto è vero che venne redatto un progetto di un impianto di pretrattamento, finanziato a bilancio e mai realizzato perché l’amministrazione Provinciale di Sinistra mi avvertì in toni minacciosi circa l’impossibilità di dare il nulla osta allo scarico a mare del prettrattamento, di competenza Provinciale, se non esisteva il trattamento completo con la depurazione. L’impianto prevedeva la grigliatura, con insacchettamento automatico dei rifiuti solidi oltre i 3 millimetri con l’invio alla discarica, la disoleatura e la dissabbiatura del liquame, e secondo me, per un comune che non ha impianti industriali, era più che sufficiente a risolvere al 90% i problemi di Alassio.

Quanto previsto dal Piano Regionale della depurazione era stato traslato nell’ATO provinciale, che prevedeva 3 depuratori nella zona di ponente: uno ad Alassio, uno ad Albenga, con opzione di conferire a Borghetto S.S. e uno ad Andora insieme a Testico e Stellanello.

In seguito a quanto disposto del Piano Regionale e a quanto previsto dall’ATO provinciale il Comune di Alassio ha deciso di avviare una gara in project financing per realizzare il depuratore.

Questa gara è arrivata oggi a conclusione con unica partecipante la società multinazionale “Sever Trent”, unica ad aver garantito con fideiussione i 9milioni e 600mila euro già previsti come finanziamento nell’accordo Stato-Regione e poi volatilizzati.

Appunto per quanto attiene al finanziamento, era stato previsto dal Governo Berlusconi con il Ministro Matteoli, Presidente della Regione Biasotti, nella conferenza Stato-Regioni, un importo pari a 9milioni e 600mila euro. Con l’avvento di Prodi e del Governo dei “Rossi” (insieme al Governatore Burlando) il finanziamento è stato cancellato senza giustificazione alcuna.

Nel frattempo veniva ad essere modificata la composizione della giunta di Laigueglia e quindi il nuovo Sindaco e il Comune di Laigueglia decideva di non conferire più i liquami reflui della fognatura ad Alassio con la motivazione addotta che le tubazioni avrebbero dovuto attraversare tutto il territorio di Laigueglia, in quanto il grigliatore che convoglia tutta la fognatura di Laigueglia è posto all’estremo ponente della città e i tubi avrebbero attraversato il territorio comunale con un troppo pieno che in caso di rottura avrebbe sversato in mare libero. Questa la giustificazione della nuova giunta.

Per quanto attiene al costo della tariffa, la tariffa oggi prevista nel depuratore di Borghetto dovrebbe essere portata a regime a 0,80 €. La tariffa prevista nell’asseverazione bancaria del piano economico finanziario proposto dalla Sever Trent e verificato nell’ultimo periodo porta una tariffa di 0,97 senza contributo da parte del Comune o di organi superiori, oppure in alternativa di 0,82€ con 3milioni di euro di investimento o del Comune o di altri enti sovraordinati.

In un primo tempo esisteva un previsione, anch’essa in oggi modificata, di 2 milioni e 400 mila litri/mc. di reflui che dovevano scaricare in mare, anche perché era prevista la quota di depurazione dei reflui di Laigueglia.

Venuta a mancare la depurazione di Laigueglia è stata modificata questa previsione con una cifra congrua data dai valori di acqua consumata nel comune di Alassio che porta a 1 milione e 600 mila litri/mc. all’anno, quindi una cifra assolutamente realistica. È ovvio che se anche Laigueglia conferisse i suoi reflui, probabilmente i 3 milioni di euro non si renderebbero più necessari per abbassare la tariffa, o perlomeno non tutta la cifra, in quanto ci sarebbe il conferimento dei reflui di Laigueglia con un abbassamento della tariffa standard di 0,93 €, tariffa che con esattezza comunque che non è possibile ad oggi quantificare, in questa sede, perché non abbiamo il dato del consumo a Laigueglia.

L’aspetto simpatico, se vogliamo, o meglio fariseo, della vicenda, vede l’amministrazione comunale di Laigueglia dire NO all’ipotesi di depurare con Alassio per una motivazione “logistica” ossia per l’attraversamento del proprio territorio con tubazioni, la stessa criticità si ripresenta oggi con l’adesione di Laigueglia al depuratore ingauno.

I fondi europei che sono stati destinati dalla regione al comune di Villanova o al depuratore consortile devono servire alla depuratore dell’intero ponente perché la Regione vincola il conferimento di questi fondi al sistema di depurazione completo del ponente. È quanto meno singolare che tutti i finanziamenti che coprono questo asse vengano destinati esclusivamente al depuratore di Villanova e non, ad esempio, anche al depuratore di Alassio che aveva già un progetto approvato e finanziato, finanziamento che è stato ingiustamente e sorprendentemente cancellato dallo stesso Burlando e dal governo di sinistra di Prodi.

Altra singolarità dell’intervento di Villanova che si riverbera sul progetto alassino è che quando l’amministrazione di Alassio insisteva per realizzare il depuratore (previsto sia dal piano di depurazione regionale sia dall’A.T.O.), anche perché riteniamo che la depurazione sia fondamentale e irrinunciabile per una città turistica come quella di Alassio e comunque per tutto il comparto del Ponente, la maggioranza di sinistra in Provincia sosteneva che Alassio potesse realizzare il proprio impianto ma pagandolo esclusivamente con la tariffa e quindi con i soldi dei cittadini Alassini; oggi invece si è creata questa situazione paradossale in cui la tariffa del depuratore ingauno, che sembrerebbe nettamente superiore sia a quelle già citate per il depuratore di Alassio stabilite dall’asseverazione bancaria sia alla tariffa del depuratore consortile di Borghetto, ebbene, questa tariffa dovrebbe essere spalmata per ridurre il costo dell’acqua su tutto l’A.T.O. di Ponente, quindi anche su Alassio, Borghetto Loano, Pietra insomma su tutte quelle città che sono virtuose e che hanno una depurazione. Questo è assolutamente inaccettabile.

Oltretutto è bene ricordare che l’impianto ingauno ha un sistema di tubi che attraversa tre volte l’alveo dei due torrenti che affluiscono nella parte terminale nel fiume Centa. Se questi tubi si danneggiassero, il liquame andrebbe ad inquinare i due torrenti che sfociano nel Centa dove esistono le stazioni di pompaggio per il prelevamento dell’acqua di Alassio e di Albenga quindi con conseguenze gravissime e catastrofiche dal punto di vista igienico-sanitario per le falde acquifere che servono le città di Alassio e Albenga.

Quindi questo progetto è preoccupante non solo per l’aspetto economico finanziario (che non sta in piedi, come sosteniamo da anni) ma soprattutto dal punto di vista della salute dei cittadini.

* Marco Melgrati – Sindaco “uscente” di Alassio, Consigliere Provinciale Savona e Consigliere Regionale Gruppo P.d.l.

1 Commento

  1. anche stavolta il nostro mare sarà invaso dalle solite m……..gallegianti. Si vede che è un abitat che ben si addice all’ex caudillo di Alassio . Cosi per scontri di potere affari, e altro il ponente non avrà depuratore bella scelta di qualità da parte del centro destra , complimenti vivissimi..

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