di Fabrizio Pinna – Continua il braccio di ferro tra Provincia e Comune di Albenga – azionisti di maggioranza con circa il 63 % – e il consiglio d’amministrazione della Società Depuratore Ingauno S.c.a.r.l. presieduto dall’ex sindaco di Villanova Pietro Balestra. Settimana di fuoco tra i fronti favorevoli e i contrari a procedere a passo spedito nell’assegnazione dei lavori per la costruzione del depuratore comprensoriale di Villanova d’Albenga a seguito del via libera all’offerta Acciona Agua lunedì da parte della commissione tecnica.

Dopo lo scontro frontale al calor bianco giovedì a Palazzo Nervi in consiglio provinciale su un’interrogazione presentata dal Pd sull’ATO che prevede “la realizzazione del depuratore di Villanova” e sulla volontà o meno della Giunta Vaccarezza di disattenderlo “mettendosi di traverso” per far saltare il progetto, nuovo niet ieri nel tardo pomeriggio all’assemblea dei soci, con Provincia di Savona e Albenga che hanno fatto fronte comune per bloccare l’approvazione del bilancio della società. In “attesa delle risposte scritte alle richieste di chiarimento” “e con espressa assunzione di responsabilità al riguardo” in merito “sia alla sostenibilità tecnica ed economica, sia l’incidenza del costo dell’opera sugli aumenti di tariffa che graveranno i cittadini”, puntualizza in una nota-consuntivo la stessa Provincia, secondo le obiezioni e rilievi “che, si ripete, erano state formulate nell’arco degli ultimi sei mesi e non sono mai state soddisfatte e che, quindi, sono state oggi ripresentate a verbale dell’assemblea”.

L’amministrazione provinciale rimane insomma sulle posizioni espresse a marzo in una conferenza fiume dal presidente Angelo Vaccarezza e dall’assessore Paolo Marson, che avevano espresso critiche a tutto campo rivolte in particolare alla sinistra. E a chi muove denuncia di ambiguità e scarsa chiarezza sulla volontà o meno di “sabotare” il depuratore di Villanova – magari proprio su pressioni della nuova amministrazione ingauna del sindaco (e assessore provinciale) Rosy Guarnieri, com’è noto da sempre contraria a differenza dell’ex sindaco Antonello Tabbò – Provincia e Comune contrattaccano accusando a loro volta l’amministrazione della Società Depuratore Ingauno di non avere soddisfatto nemmeno oggi in assemblea “il loro obbligo di adeguata, precisa e trasparente informazione dei soci” “sullo stato di avanzamento della gara per l’individuazione del socio operativo della società per la costruzione e la gestione dell’impianto di depurazione consortile di Villanova”.

Messe a verbale, quindi, anche le richieste di informazioni dettagliate che – sostengono Provincia e Comune di Albenga – “il Consiglio di amministrazione della società non ha mai ritenuto di comunicare nonostante le reiterate richieste” anche di colloquio avanzate negli ultimi sei mesi. “Gli argomenti oggetto delle richieste – articolate in 22 quesiti – riguardano, da un lato, (a) la verifica dei costi del progetto che graveranno sulla collettività; (b) la quantificazione dell’onere tariffario aggiuntivo che graverà sui cittadini dei comuni che sono soci del Depuratore Ingauno e di quelli che non sono soci e hanno già sostenuto, in proprio, le spese di costruzione dei loro impianti; (c) l’accertamento della possibilità giuridica e formale di adottare i suddetti aumenti tariffari, in relazione ai quali si palesa il rischio di assenza delle occorrenti autorizzazioni dei competenti enti locali; (d) la verifica della disponibilità da parte della società di altre fonti di finanziamento dell’opera che siano adeguate ai costi previsti per la sua costruzione e gestione (circa € 142.000.000)”.

“Da altro lato – riassume e precisa inoltre la nota – le richieste di informazione attengono all’assicurazione che le soluzioni progettuali previste per la costruzione e la gestione dell’impianto di depurazione consortile annullino qualsiasi rischio di inquinamento delle falde e delle altre fonti di approvvigionamento idrico degli acquedotti esistenti nell’area ove transiteranno le tubazioni dei liquami destinati all’impianto. Queste ultime e le stazioni di pompaggio insistono in prossimità alle falde degli acquedotti di Albenga e di altri comuni del comprensorio”.

“È stata, altresì, richiesta – conclude la Provincia – la votazione della deliberazione che impegni gli amministratori a fornire per iscritto i suddetti chiarimenti e garanzie e che differisca l’assemblea di approvazione del bilancio ad altra data fissata primariamente per la disamina delle suddette risposte del Consiglio di amministrazione e, quindi, per l’eventuale approvazione del bilancio”.

In buona sostanza, si profila dunque per l’ennesima volta – anche al di là della nuova scadenza  assembleare concordata per inizio luglio – una strada ancora lunga e tutta in salita per la realizzazione del depuratore comprensoriale di Villanova d’Albenga e sembra così ancora aperta la partita di chi, sottotraccia giocando a carte coperte, forse sogna o spera possa davvero decollare per la necessità della depurazione delle acque nel ponente – che comunque è comune imperativo in qualche modo debba essere risolto – un’alternativa con doppio baricentro su Alassio e Borghetto. Quanto realistica, fattibile e conveniente per la collettività, anche questo sarebbe – ancor più – tutto da dimostrare.

Il Consiglio di Amministrazione della Società Depuratore Ingauno S.c.a.r.l. è così composto: Pietro Balestra (Presidente), Franco Floris (sindaco di Andora, Vicepresidente), Paolo Pizzo; Collegio Sindacale: Dott. Enrico Liut (Presidente), Dott. Ambrogio Botta, Dott. Fabrizio Malatesta.

La società è partecipata da Comune di Albenga (35,21%), Provincia di Savona (27,32%), Villanova d’Albenga (17,09%), Comune di Andora (12,8%), Comune di Laigueglia (4,18%), Comune di Cisano sul Neva (1,13%), Comune di Garlenda (1,07%), Comune di Ortovero (1,04%), Comune di Stellanello (0,7%) e Comune di Testico (0,18%).