Utilizzare le vecchie gallerie della ferrovia per realizzare una strada di scorrimento per il traffico tra Celle e Varazze. È la proposta dell’Ascom e dell’Assoalberghi di Varazze impegnate a indicare un utile impiego pubblico degli oneri di urbanizzazione legati al recupero del grande complesso delle ex colonie Milanesi, al confine tra le due cittadine. Da alcune settimane le Amministrazioni comunali interessate, enti ed associazioni sono impegnati a studiare come meglio reinvestire le cospicue risorse. “Per l’Ascom e gli Albergatori di Varazze – sostengono i presidenti Marilena Ratto e Andrea Bruzzone – la soluzione da prediligere è quella di una strada di scorrimento veloce al posto del vecchio tracciato ferroviario, andando a sistemare l’antico sedime sul quale per oltre un secolo hanno poggiato i binari, ma soprattutto ristrutturando le vecchie gallerie che separano le due cittadine. L’obiettivo è di ottenere una nuova strada di collegamento veicolare, sollevando l’Aurelia di parte del traffico, che avrebbe così una valida alternativa su un tracciato già esistente”.

Una sorta di ‘direttissima’ che in particolari periodi dell’anno potrebbe rappresentare la soluzione ottimale agli intasamenti di auto e moto. Le due Associazioni, non si nascondono tuttavia che l’ultima proposta è esattamente antitetica a quella avanzata da Ascom e Albergatori di Varazze.

“Siamo consapevoli – dicono ancora Ratto e Bruzzone – che anche di recente sia stato indicato l’antico percorso ferroviario come l’isola pedonale del futuro, ossia una sorta di passeggiata un po’ in galleria e un po’ all’aria aperta. Noi consideriamo questa ipotesi come non praticabile, alla luce dell’esperienza già acquisita su un altro tratto perdonale, ossia quello del Lungomare Europa dove, nei brevi tratti in galleria esistenti, si verificano da sempre disagi da parte di pedoni e ciclisti, proprio per il buio dei tunnel e il senso di insicurezza delle persone. Ecco perchè noi diciamo di far passare le auto e le moto nelle gallerie e nel vecchio tracciato ferroviario, lasciando più spazio a pedoni, ciclisti sulla litoranea Aurelia”.