La commissione nomine del Consiglio regionale, dopo aver valutato la corrispondenza ai criteri stabiliti nella riunione di ieri, ha dato il suo assenso alla nomina di Silvio Ferrari quale rappresentante della Regione nel consiglio di amministrazione della Fondazione Teatro Carlo Felice. La candidatura di Ferrari è stata illustrata dal presidente della Giunta Claudio Burlando.

A favore hanno votato i consiglieri di maggioranza mentre quelli di opposizione si sono astenuti. I criteri di scelta, approvati all’unanimità nella seduta di ieri, giovedì, facevano riferimento alla nomina di una “persona con comprovate conoscenze in ambito culturale e dello spettacolo e con adeguata esperienza amministrativa”.

«Abbiamo dovuto operare con tempi strettissimi – spiega il presidente della commissione nomine Valter Giuseppe Ferrando (Pd) – perché il Governo il 31 maggio scorso, senza avvertire preventivamente la Regione e gli enti locali, ha deciso di interrompere il commissariamento del Teatro. La Fondazione si è trovata priva di una direzione in un momento di forti tensioni economiche e sindacali. Per questo, su sollecitazione della Giunta, abbiamo convocato la riunione della commissione nel primo giorno utile, giovedì 3 giugno, per definire i criteri di scelta e oggi, venerdì, con una procedura accelerata e straordinaria, abbiamo acconsentito alla nomina da parte del presidente della Giunta Claudio Burlando. Questo è potuto avvenire grazie all’atteggiamento costruttivo della minoranza che ha rinunciato a chiedere il rispetto tassativo dei tempi regolamentari, tre giorni dall’approvazione dei criteri, per la definizione della pratica».

«Vista l’importanza e la difficile situazione del Teatro, abbiamo voluto tenere un atteggiamento costruttivo. – spiega Gino Garibaldi (Pdl), vicepresidente della Commissione nomine – La nostra astensione non vuole rappresentare un giudizio negativo sulla persona scelta, che è di indubbio valore culturale, ma sulla procedura utilizzata e sul malcostume di scaricare sempre sul Governo tutte le responsabilità: invece di aspettare le comunicazioni del Ministero, Comune e Regione avrebbero potuto interpellarlo direttamente e per tempo. Inoltre, proprio in considerazione della difficile situazione economica e organizzativa del Teatro, avremmo preferito che la scelta fosse caduta su una persona con caratteristiche manageriali più spiccate. La maggioranza ha replicato che Ferrari aveva anche caratteristiche manageriali».

Silvio Ferrari, nato a Zara il 22 settembre del 1942, figlio di un camogliese e di una croata. saggista, narratore e traduttore, docente di letteratura serba, croata e bosniaca, già assessore comunale e provinciale alla Cultura e alla pubblica istruzione, è stato uno degli artefici della rinascita del Carlo Felice. Dal 1948 vive a Camogli, dove ha studiato e lavorato come docente all’Istituto Nautico, negli anni 1967 e 1968. A Genova ha svolto l’attività di docente di storia dell’arte fra il 1969 e il 2002, prima al Liceo Artistico Statale, poi al Liceo Classico Mazzini di Genova Pegli, infine al Liceo Classico Colombo. Tra il 1999 e il 2007 ha svolto il ruolo di docente a contratto alla Facoltà di Lingue per l’insegnamento delle letterature serba, croata e bosniaca.