Futurismo: sabato12 giugno Silvia Bottaro presenta il libro dedicato al Re della Latta Nosenzo

Sabato 12 giugno alle 17.30 presso la Biblioteca civica “Simonetta Comanedi” di Albenga avrà luogo la presentazione del libro “Vincenzo Nosenzo – Prestidigitatore e Re della Latta” di Silvia Bottaro (Omega Editore). L’incontro, condotto dalla scrittrice Maria Scarfì Cirone, è realizzato in collaborazione tra il Comune di Albenga, il Circolo “Amici nell’Arte” di Garlenda e l’Associazione “R. Aiolfi” – Sezione femminile di Savona.

Il libro di Silvia Bottaro “Vincenzo Nosenzo Prestidigitatore e Re della Latta” traccia la figura di Vincenzo Nosenzo, capitano di mare e d’industria, che fu editore futurista. Nosenzo, nato a Savona nel 1887 e morto a Loano nel 1977, ebbe una fama internazionale per aver stampato nel suo stabilimento industriale denominato “Lito-Latta” a Zinola (Savona) i due famosi e sempre più rari “libri di latta”, precisamente quello di Filippo Tommaso Marinetti “Parole in libertà futuriste – tattili – termiche – olfattive” (1932) e quello di Tullio d’Albisola “L’Anguria lirica” (1934), con le illustrazioni di Bruno Munari. La sigla “Lito-Latta” l’aveva escogitata proprio Nosenzo, industriale di Savona, produttore di scatole metalliche per conserve alimentari stampate in litografia: tale mescolanza di competenze e ambienti rende ancor più affascinante la ricerca futurista. La veste grafica dei libri è di Tullio d’Albisola, amico di Nosenzo. Libri di latta, dunque, che entusiasmano i futuristi, oggetti luccicanti come le carrozzerie delle automobili o come le ali degli aerei che sono i loro miti.

Il libro di Bottaro, dedicato a Mario Verdone, è il frutto di tre lustri di ricerche in Italia e all’estero per scoprire chi fosse davvero Nosenzo e quale impulso seguì nell’usare la latta come materia editoriale ed artistica. Dalla normale lavorazione della latta per contenitori alimentari si è passati alla sua sperimentazione in campi completamente diversi: carte da vista, calendari, manifesti, libri di latta. Tale innovazione ha trovato pronto Vincenzo Nosenzo che senza badare a spese seguì le idee innovative di Tullio d’Albisola (Tullio Mazzotti), di Farfa (anello di congiunzione tra il gruppo futurista torinese fondato da Fillia, Mino Rosso, Pippo Oriani, Nicolaj Diulgheroff e Savona), di Acquaviva, di Prampolini, senza contare i contatti diretti con Filippo Tommaso Marinetti, fondatore del futurismo, che tante volte vistò la fabbrica sita nel quartiere a ponente di Savona, denominato Zinola. Stabilimento davvero curioso sia per l’impiego della maggioranza di maestranze femminili, dotato di un Dopolavoro attivo nei settori dei “lavori donneschi”, dello sport, del turismo, del folclore, di una dotazione di macchinari all’avanguardia tecnologica, di un ufficio progetti e designer molto attivo e creativo.