di Mary Caridi – Secondo e ultimo giornata di lavori a Palazzo Peloso Cepolla, dove un importante convegno  sul recupero dell’ ex Convento San Domenico ha consentito agli studiosi di raccontare con relazioni dotte la storia del complesso. Il consigliere delegato Sergio Savorè ha posto l’accento sull’importanza del recupero dell’area e di cosa rappresenterebbe per la città se il recupero vedrà la luce.

Nella giornata di chiusura dei lavori anche il neo Assessore regionale al Turismo e alla Cultura Angelo Berlangeri ha fatto visita, come  aveva anticipato e promesso, esponendo nel suo intervento pragmatico e concreto come e con quali modalità sarà possibile creare le giuste sinergie e  le basi per uscire da una debolezza sistemica che penalizza il ponente. “L’area  di San Domenico – afferma Berlangeri –  ha bisogno di  un intervento  di  recupero, non solo dal punto di vista del manufatto, ma anche dal punto di vista del recupero alla città e  alla sua vita, dal punto di vista urbanistico anche  sotto il profilo della socialità.

Il concetto di  ‘turismo e cultura’, è un concetto che  abbiamo messo in campo per fare in modo e consentire  che i due aspetti convivano e siano fonti di  sviluppo economico del tessuto sociale.  A ponente abbiamo un polo  importante – che ha i suoi caposaldi in Noli, in Finale Ligure e in Albenga – che può rappresentare nel comprensorio una funzione culturale e recuperare una situazione di debolezza intrinseca che noi abbiamo dal punto di vista dell’offerta turistica.

Siamo ancorati al mono-prodotto e dobbiamo superare questa debolezza che ci rende deboli sul mercato;  dobbiamo organizzarci e possiamo farlo diversificando. Per diversificare bisogna fare le cose [giuste] e  il recupero di Finalborgo, di Noli e del centro storico di Albenga sono cose importanti, perché  poi quando si va sul mercato e si chiede alle persone di venire a fare una vacanza con destinazioni di un certo tipo,  è chiaro che le cose ci devono essere davvero, non solo dette e promesse.

L’idea mi sembra di grande interesse e prospettiva.  Mi piacerebbe molto lavorare per creare questo polo di destinazione del ponente,  legato all’offerta turistica culturale ben specifica,  perché noi non abbiamo nulla da invidiare a nessuno rispetto ad altre destinazioni.

Per realizzare le cose è necessario superare certi steccati, bisogna soltanto organizzarsi,  perché Albenga  o Finale o altre località da sole, non possono sostenere l’urto del mercato e se pensiamo di fare ognuno da sè ci sbaglieremmo alla grande.

Ai turisti non interessa nulla delle nostre possibili rivalità o ipotesi di separatismi tra territori; se offriamo un offerta interessante vengono, se no vanno da un’altra parte.  Solo se superiamo questi separatismi e  ci organizziamo in maniera strutturata, con serenità e tranquillità possiamo essere competitivi.

Chi legge i giornali sa quali difficoltà  abbiamo  dal punto di vista del reperimento delle risorse, ma abbiamo anche  altre fonti di finanziamento con fondi dell’ Unione europea e progetti di cooperazioni transfrontalieri in cui la regione è capofila.  Per l’euro-regione la Liguria è capofila proprio nel campo della cultura e dunque rappresenta un canale importante,  si sta creando una struttura che è l’elemento che potrà partecipare alla negoziazione dei fondi del 2013 /2020. I tempi non saranno brevi però ci lavoriamo,  io ci metto l’impegno e sono a completa disposizione del comune di Albenga”, conclude l’assessore regionale turismo e cultura Angelo Berlangeri.