di Mary Caridi – Scosse di assestamento per la giunta  Guarnieri, alle prese con sussulti e tentativi di far funzionare nei fatti l’organismo commissariato da Montaldo e che non funziona. Tutto in effetti, come era prevedibile e già preannunciato nei giorni scorsi dal Corsara, accade fuori dal suo controllo che inevitabilmente è superato dagli avvenimenti.

Il popolo della libertà forte dei voti e della maggioranza inizia a camminare con le proprie gambe e quello che si tentava di  nascondere sotto il tappeto è spazzato via dalla forza dei singoli e dagli avvenimenti. Normale dialettica interna ad una maggioranza, ma in questo caso si tratta di qualcosa di più. Il popolo della libertà chiede che vi siano riunioni di pre giunta per arrivare con le idee e i progetti strutturati e non trovarsi  in giunta con i propri progetti bocciati.

Il Vice Sindaco Roberto Schneck dopo la bocciatura sulla caldaia di via Milano, operazione che interessa circa 200 famiglie è adirato. Dopo lo smacco della bocciatura della sua pratica in giunta non partecipa e  si dice che mediti vendette. Anche Di Stilo non appare messo meglio, una delle sue proposte bocciate per motivi organizzativi e tecnici, lo ha lasciato con l’amaro in bocca.

Eraldo Ciangherotti non trova il sostegno sperato nei voti sulla sua proposta, portata in giunta che si prefiggeva di istituire una sorta di social card a sostegno dei soggetti deboli. Se si analizzano le bocciature delle proposte se ne esce con un quadro: le proposte leghiste ottengono il via, quelle del pdl molte bocciature. Raggiungere un assenso di massima sulle pratiche da presentare in giunta è un’ esigenza che viene avvertita dal pdl e come fare se i pre giunta non si fanno? Una soluzione possibile consiste in un maggior coordinamento del partito che prima discute e poi affida a tre soggetti ambasciatori pdl il compito di trattare quello che andrà in giunta. Robello, Podio, Tomatis sarebbero stati scelti per questo delicato compito e hanno tutta l’intenzione di far valere il peso del partito di maggioranza. Se si è giunti a questo punto è anche per responsabilità di Montaldo che non ha avuto la capacità di comprendere che un partito che ora è al governo della città non può essere imbavagliato e legato all’improvvisazione, nè telecomandato dall’esterno. Stesso ragionamento per chiedere maggiore peso nelle decisioni di giunta del rappresentante di Forza Albenga, Nicola Podio che avrà un ruolo nella composizione delle scelte da portare in giunta.

Se il pdl si coordina meglio e avrà maggior peso politico sarà normale che ottenga più rispetto da parte del Sindaco che per forza di cose dovrà trattare con il suo alleato tutte  le sue decisioni. Quando in consiglio comunale arriveranno pratiche corpose e pesanti un pdl unito e che ha discusso prima avrà anche un gruppo più compatto, evitando il liberi tutti e non trovandosi con il singolo consigliere che vota si o no, in base alle informazioni che ha sul momento.  Questa dialettica interna è persino auspicabile ai fini di una tranquilla navigazione e durata di  un’ amministrazione e dovrebbe essere nell’interesse di tutta la maggioranza e del Sindaco che questo avvenga. Le frustrazioni e il malcontento sarebbero una jattura per la Guarnieri che non potrà governare senza un forte consenso del partito di maggioranza relativa che come era inevitabile ora si organizza e che può consentirle di governare cinque anni o mandarla a casa. Tutto sommato siamo , appunto, in presenza di scosse di assestamento, di sussulti, normali quando un’ amministrazione è appena insediata e non ha alle spalle un partito organizzato. Le fibrillazioni consentiranno la creazione di nuovo equilibri di potere e una navigazione più tranquilla all’amministrazione del Sindaco Guarnieri.