Enpa Savona – Son tornate le velelle sulla costa savonese; se non fosse certo che si tratta di organismi unicellulari si potrebbe pensare che siano arrivate a festeggiare le deroghe alla pesca costiera ottenute dal governo italiano e dalla regione Liguria dalla Comunità Europea.

Avranno infatti vita più facile, perché tutte le specie animali marine che se ne cibano e ne limiterebbero la proliferazione, diverranno sempre più rare e continueranno ad essere pescate vergognosamente. La Protezione Animali savonese denuncia che hanno svenduto la salute del mar Ligure per un piatto di bianchetti o una porzione di frittura.

I maggiori predatori di meduse sono infatti, oltre alle testuggini e tartarughe marine, tonni, pescispada, pesci luna e pesce azzurro; le stesse meduse cattura-no poi piccoli pesci, innescando un circuito che porta allo spopolamento del mare; inoltre molte specie marine si riproducono lungo la fascia costiera, che continuerà ad essere rapinata grazie all’arretramento del divieto di pesca da 1,5 a 0,7 miglia marine; ciliegina sulla torta la pesca ai bianchetti, giovanissimo pesce azzurro che non diverrà mai adulto e mai parteciperà alla catena biologica del mare.

Il turista sappia quindi che dovrà tenersi le meduse a marcire sulla spiaggia e che i piatti di bianchetti o di frittura di paranza, offerti a prezzi esorbitanti nei ristoranti tipici, potrebbero essere gli ultimi perché, come dice l’adagio, non si può avere la botte piena e la moglie ubriaca.