Nel 96% delle famiglie liguri in cui vive almeno un ragazzo di età compresa tra i 10 e i 17 anni c’è un collegamento a internet. La diffusione capillare del web nelle famiglie liguri è uno dei dati principali emersi dalla ricerca su i minori e internet dell’Istituto Demoskopea, presentata questa mattina in Regione dal Corecom, il Comitato regionale per le comunicazioni della Liguria.

Le case liguri non solo sono dotate di pc e di connessioni a internet, ma spesso navigano a banda larga (una connessione più veloce) e con tariffe flat (con un canone mensile, cioè, che permette di navigare senza limiti temporali), elementi che, secondo i ricercatori, connotano un’ottima alfabetizzazione informatica e un uso frequente ed evoluto di internet.

«Un aspetto particolare che è emerso dalla ricerca – ha spiegato Elisabetta Brambilla, direttrice del Dipartimento Quantitativo Media e Opinioni Demoskopea e curatrice della ricerca effettuata alla fine del 2009 su un campione di 500 famiglie liguri – è la visione ottimistica che i ragazzi hanno del mezzo di comunicazione. Solo il 4,2% degli intervistati trova che internet abbia dei difetti. In generale i ragazzi sottovalutano le preoccupazioni dei genitori sulla navigazione online e rischiano di avere un atteggiamento acritico. Un altro dato positivo è che i ragazzi tra i 10 e i 13 anni sono spesso guidati e assistiti dagli adulti nell’uso di internet e i genitori stessi dimostrano una buona consapevolezza delle abitudini di navigazione dei loro figli. Genitori e figli stabiliscono regole di navigazione che vengono generalmente rispettate». Dall’analisi emerge però anche «una modesta consapevolezza dei rischi e delle criticità connesse all’uso di internet – spiega Brambilla – I riferimenti ad aspetti critici di internet, limitati in termini quantitativi, riguardano problemi tecnici».

«I nuovi media – in particolare internet e cellulari – rappresentano un aspetto esistenziale importante nella vita di giovani e adolescenti – ha detto Stefano Cavanna, commissario del Comitato regionale per le comunicazioni ligure – Si tratta di opportunità di crescita senza precedenti. Un territorio affascinante, sconfinato e facilmente accessibile dove, tuttavia possono trovare spazio anche contenuti e comportamenti dannosi per lo sviluppo. Comprendere il cambiamento è l’unico modo per non esserne travolti. Una visione improntata all’ottimismo, alla serenità e alla facilità di utilizzo non può che essere un segnale positivo, ma bisogna fare attenzione che alle competenze tecniche si affianchino pari competenze emotive e relazionali. È fondamentale prevenire ed “equipaggiare” giovani e adolescenti con le necessarie capacità di riconoscere e gestire le emozioni».

Luigi Morgillo, vicepresidente dell’Assemblea legislativa regionale, ha ringraziato il Corecom «Questo ente andrebbe valorizzato, perché ha competenze enormi e svolge un lavoro importantissimo. Uno dei suoi compiti potrebbe essere proprio difendere la rete dalle invasioni improprie. Le autorità devono essere più responsabili su questo tema e promuovere una crescita culturale».

L’attività del Corecom sul tema dei rapporti tra i minori e i media è ampia: in programma ci sono altre due ricerche, dedicate rispettivamente al rapporto tra i minori e i cellulari, i minori e i videogiochi.  L’indagine presentata questa mattina fa parte del più vasto progetto “Media e minori”, promosso dal Corecom per analizzare il rapporto dei minori e delle famiglie con i nuovi mezzi di comunicazione digitale. Tra gli obiettivi della ricerca: misurare la diffusione dei nuovi media nelle famiglie liguri e l’uso di internet da parte dei giovani, studiare l’immaginario condiviso dai ragazzi online e analizzare il digital divide generazionale.

Proprio nell’ambito della comunicazione sociale del Corecom è nato anche lo spot “Una famiglia come tante”, un filmato che evidenzia il problema della sicurezza dei bambini che navigano su internet e sensibilizza genitori ed educatori su questo tema. Il Corecom della Regione Liguria ha da tempo attivato anche un numero verde attraverso il quale è possibile chiedere informazioni sulla navigazione sicura.

Nel corso della presentazione Danilo Bisio, ispettore superiore della Polizia Postale e delle Comunicazioni di Genova ha illustrato l’attività che viene svolta dalle forze dell’ordine per tutelare la sicurezza dei minori online. Per dare una dimensione del fenomeno messo in luce bastano pochi dati: una recente indagine ha portato in un tempo relativamente breve e con pochi mezzi a disposizione, a 460 indagati al sequestro di 1201 computer, 2459 hard disk, 1307 hard disk esterni per pedopornografia e altri reati online come l’adescamento di minori, la truffa, il bullismo. «C’è da fare un lavoro culturale – ha sottolineato – per far capire che è importante non lasciare i bambini su internet senza la supervisione di un adulto, almeno all’inizio. I minori usano spesso internet da soli, specialmente fra i 10 e i 13 anni, magari hanno il pc in camera. Non c’è solo il pericolo della pedofilia e della truffa: i ragazzi a volte sono sprovveduti, si preoccupano più dei virus informatici che dei pedofili e rischiano non solo di essere adescati, ma di commettere degli illeciti senza saperlo, come divulgare foto di altri minori o dati sensibili. In Liguria ci sono diversi casi di denunce: il trend dei reati telematici è in crescita».

Giacomo Guerrera dell’Unicef, dopo aver ricordato la grande diffusione di internet anche fra i bimbi delle elementari, ha ricordato che proprio questi ultimi sono i più esposti anche a causa della distrazione dei genitori e alle insufficienze della scuola. Maria Pia Caruso (Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni) ha illustrato la difficoltà di intervenire su una materia di carattere internazionale, di conciliare libertà di espressione con la tutela dei minori, l’importanza del lavoro comune fra Autorità, Corecom, scuola, famiglia e media puntando soprattutto a codici di autoregolamentazione.

Tra i relatori c’erano anche Marco Castiglioni (professore di Psicologia Clinica presso l’Università degli studi di Milano Bicocca), Mariapina Acquarone (Ufficio Scolastico Regionale – Regione Liguria), Annamaria Faganelli (Difensore Civico e Garante dei diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza) e Stefano Mosti (Osservatorio di Pavia – Media Research).

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I dati dell’utilizzo di internet da parte dei minori in Liguria: l’indagine di Demoskopea in pillole

Le famiglie liguri e il pc – Nel 98% delle abitazioni di famiglie liguri con almeno un figlio di età compresa tra i 10 e i 17 anni è presente almeno un personal computer. Il 96% delle famiglie dispone di una connessione ad internet. Nel 91% dei casi si tratta di una connessione a banda larga, nel 75% dei casi si tratta di una connessione con tariffa flat, indicatore e premessa di un uso frequente ed evoluto di internet. Anche in Liguria si registra, sebbene in misura attenuata rispetto ad altre realtà, una manifestazione del digital divide generazionale: le nuove e giovani generazioni risultano più propense e più facilitate nell’uso delle nuove tecnologie rispetto ai genitori. Il 96% dei ragazzi intervistati dichiarano di usare il personal computer (pc) e il 93% naviga in rete. Anche l’84% dei genitori intervistati usa il pc e l’81% accede ad internet. Fatte 100 le famiglie dove è presente almeno un pc, il 41,9% dei ragazzi dispone di un pc personale. Tra coloro che utilizzano internet, il 60,7% dei ragazzi intervistati dispongono di un indirizzo e-mail personale. L’84,2% di tutti i ragazzi intervistati possiede un cellulare: di questi, il 7,4% si collega ad internet anche attraverso il telefonino.

Internet nell’immaginario dei ragazzi – I ragazzi intervistati sono concordi nell’associare ad internet i seguenti tratti: divertente, giovane, veloce, sereno, facile e “per tutti”. L’unico aspetto sul quale il campione risulta maggiormente segmentato e diviso è l’associazione di internet all’interazione con persone conosciute o con persone da conoscere. La percezione di internet è nettamente connotata al positivo, serena e spensierata: di fronte alla richiesta di una definizione di internet solo nel 4,2% dei casi viene citato un aspetto negativo di internet o un suo tratto di criticità. Sollecitati a concentrarsi sui “difetti” di internet, gli intervistati si focalizzano più su aspetti contenutistici e tecnici, che relazionali. Il 43,1% dei ragazzi continua a dichiarare che internet non presenta aspetti negativi. Le definizioni di internet si incentrano e si appiattiscono frequentemente su “quello che con internet si fa”. Ricorrenti sono i riferimenti ai siti visitati e agli specifici contenuti on line. Tra gli aspetti maggiormente apprezzati della rete emerge la varietà di contenuti disponibili, seguita dalla possibilità di tenersi in contatto con gli amici e dalla dimensione ludica del web.

I genitori e internet – I genitori dimostrano, nel complesso, una consapevolezza molto buona e veritiera della abitudini di navigazione dei propri figli. Durante la navigazione sono spesso accanto ai ragazzi (33,3% qualche volta, 20,2% sempre); al crescere dell’età del figlio, aumenta la percentuale dei giovani che invece navigano sempre da soli, senza la supervisione dei genitori (45,5% totale campione, 19,0% dei ragazzi 10-13 anni, 68,6% dei ragazzi 14-17 anni). Nel 68,1% dei casi (secondo i genitori nel 73,2%) sono state imposte delle regole di navigazione tese a disciplinare il trattamento dei propri dati personali e ad evitarne la diffusione in rete, a fissare dei tempi massimi di navigazione, ad accordarsi sui siti che i figli possono visitare, ad ammonire i ragazzi sui rischi dell’interazione on line con sconosciuti. Le regole di navigazione risultano ben recepite dai ragazzi: i resoconti di genitori e ragazzi sono concordi. I ragazzi sottovalutano le preoccupazioni dei genitori: secondo i ragazzi solo nel 2,3% dei casi i genitori sono “molto preoccupati” (17,3% “abbastanza preoccupati”), mentre i genitori si dichiarano “molto preoccupati” nel 10,3% dei casi (31,9% “abbastanza preoccupati”).

Abitudini di navigazione – Internet è usato prevalentemente per la ricerca di informazioni (67%) e per la navigazione finalizzata a motivi di studio (58,1%). Il 57,2% degli intervistati cita l’uso di sistemi di messaggeria istantanea e il 48,0% si riferisce ad attività di downloading (scaricare musica, film, immagini). Il 42,7% dichiara di giocare on line. Solo poco più di un ragazzo su dieci ha fatto acquisti on line, l’83% ha effettuato l’acquisto con l’assistenza di un genitore. I genitori risultano consapevoli dei principali utilizzi di internet da parte dei loro figli, pur tendendo a sovrastimare l’uso della rete per studio e a sottostimare gli usi più evoluti e tecnicamente più avanzati, come la gestione di un blog personale. L’uso di internet tende ad articolarsi e a diventare più complesso con l’aumentare dell’età del ragazzo. Aumentano e si diversificano anche i luoghi di connessione. Il luogo più ricorrente di connessione rimane comunque la propria casa (95,9%); nella maggior parte dei casi il pc si trova in camera del ragazzo (49%) o in soggiorno (34,9%). I ragazzi liguri si collegano mediamente 4/5 volte a settimana, 1/2 volte al giorno. La frequenza di connessione tende ad intensificarsi al crescere dell’età del ragazzo. La durata media della connessione è di poco più di un’ora. I ragazzi si collegano prevalentemente di pomeriggio (75,8%) o di sera (42%).

Navigare a scuola – Quasi la metà degli intervistati si collega a internet da scuola (47,3%; SV 55,2%; GE 54,5%). In tre casi su quattro (74%) i ragazzi che si collegano da scuola sono assistiti da un insegnante. Mediamente i ragazzi liguri che si collegano da scuola lo fanno una volta a settimana e per poco più di 40 minuti.