di Mary Caridi – In un articolo del Corsara di ieri, avevamo annunciato che  i membri dei consigli di amministrazione delle partecipate di Albenga, a differenza di quanto avveniva in passato,  non riceveranno  alcun compenso. Ne abbiamo parlato con il consigliere comunale  delegato alle partecipate Bruno Robello De Filippis.

D.: I consiglieri di amministrazione delle  partecipate,  nominati dalla Giunta Guarnieri,  saranno  senza compenso?

R.:  Su questo dato,  attualmente e  in punta di diritto,  facendo una lettura del decreto 78,  pubblicato in gazzetta ufficiale il 31 maggio 2010, ci sono tre articoli che ci illuminano su quello che è accaduto. È   una cosa eclatante, perché dal giorno alla notte c’è stato un colpo di spugna notevole sui costi,  in previsione del risparmio e di grattare il più possibile per recuperare risorse. All’articolo 14  comma 32 (*) si fa divieto tassativo ai comuni con meno di 30.000 abitanti di costituire società ed entro il 31 dicembre  i comuni devono mettere in liquidazione le società già costituire. Un dato clamoroso, ma è così. Inoltre si dice che i comuni tra i 30.000 e i 50.000 abitanti possono detenere la partecipazione di una sola società, per Albenga forse l’unica società che può sopravvivere è la S.A.R perchè comprensoriale e con partecipazione della provincia (NdA:   il depuratore ingauno rientrerebbe nella tipologia o è stato dimenticato da Robello solo casualmente?)

*l’articolo 14  comma 32: Fermo quanto previsto dall’art. 3, commi 27, 28 e 29, della legge 24 dicembre 2007, n. 244, i comuni con popolazione inferiore a 30.000 abitanti non possono costituire società. Entro il 31 dicembre 2010 i comuni mettono in liquidazione le società già costituite alla data di entrata in vigore del presente decreto, ovvero ne cedono le partecipazioni. La disposizione di cui al presente comma non si applica alle società, con partecipazione paritaria ovvero con partecipazione proporzionale al numero degli abitanti, costituite da più comuni la cui popolazione complessiva superi i 30.000 abitanti; i comuni con popolazione compresa tra 30.000 e 50.000 abitanti possono detenere la partecipazione di una sola società; entro il 31 dicembre 2010 i predetto comuni mettono in liquidazione le altre società già costituite.*

Di Ecoalbenga due sono gli articoli che ci interessano, il primo articolo è l’art.5 che dice ” ferme le incompatibilità… eventuali gettoni di presenza non possono superare i 30 euro a seduta.  Ieri abbiamo fatto consiglio d’amministrazione e abbiamo convenuto che irientriamo nella tipologia art 5 che purtroppo ci dice che essendo Albenga sotto i 30.000 abitanti gli amministratori indicati nelle partecipate hanno Zero compensi.

D.: Sulla Palazzo Oddo sarebbe  possibile riprendere un ‘idea vecchia, ma mai sviluppata e creare una Fondazione?

R: Sicuramente ci sarà un risvolto e dobbiamo agire celermente, dobbiamo trovare le soluzioni  più idonee per far si che la struttura possa  continuare ad esistere. Su Ecoalbenga c’è una gara d’appalto europea e dunque la situazione è molto ingarbugliata e si evolverà. Io stesso  ho una delega alle partecipate che non esiste più e scade entro dicembre 2010. Avevo fatto un piano di rinnovamento e trasformazione e accorpamento, ma questi ragionamenti decadono in mancanza di novità.