di Giorgio Massa – Ai sensi dell’Art. 21 della Costituzione della Repubblica Italiana, esprimo le seguenti opinioni personali sull’ordinanza di Albenga, tesa alla concessione della residenza solo se in possesso di reddito minimo.

Questa nuova sparata suona un po’ come quella “boutade” di qualche anno fa che fece inorridire tutti, quando ad Alassio il sindaco propose di chiudere la stazione ferroviaria, credo, immaginando che il turismo che i treni veicolavano, nell’immaginario collettivo di qualche benestante grassottello, non poteva essere “all’altezza” della ridente cittadina…! Una trovata sulla quale occorre tralasciare l’istintivo senso comico che ne scaturisce, solo per rispetto a coloro che sono meno abbienti e desiderano trascorrere qualche giorno di vacanza, contenendo le spese. Senza voler considerare chi, per comodità e per evitare i problemi di parcheggio di cui soffre perennemente Alassio, preferiscono servirsi dei mezzi di trasporto delle vie ferrate.

Sulla annunciata ordinanza o disposizione che sarà, che avrà il compito di selezionare i cittadini degni di poter avere la residenza ad Albenga, sulla base di una dimostrata capacità di reddito pari a 500€ mensili, mi pongo una domanda: come intenderà comportarsi con i pensionati che non arrivano a 500€ mensili?

In Italia sono 2.844.989 i pensionati che percepiscono pensioni che non superano i 500 euro al mese. Ad Albenga quanti saranno? E quanti saranno quei lavoratori precari ITALIANI che, anch’essi, non raggiungono la soglia sapientemente indicata dal sindaco? E cosa ne facciamo di tutti i disoccupati e coloro, italiani e non padani compresi, che hanno occupazioni occasionali, i quali non arrivano a raggiungere i fatidici 500×12=6000 € l’anno? Li cacciamo via tutti perché indesiderati. Quelli in possesso di residenza la vedranno revocata con un bel timbro VERDE su in una parte del corpo o con un bel tatuaggio sull’avambraccio…?

Un piccolo suggerimento: se, invece, la disposizione sarà mirata a colpire solo gli extracomunitari, e non gli italiani, sarebbe corretto che nell’articolato della futura ordinanza fosse chiaramente dichiarato…. Questo a scanso di equivoci. Lo stesso regime chiarificatore, ad ausilio della Polizia Municipale, dovrebbe integrare le già emesse ordinanze relative agli assembramenti, schiamazzi, orari di apertura, etc. che tanto fanno discutere la popolazione. Trovo che sarebbe giusto che gli italiani possano sapere se sono anch’essi assoggettati allo stesso regime o no…!

E se in tutti i Comuni del meridione, terra ove purtroppo, notoriamente, le retribuzioni sono più basse e con tassi di disoccupazione elevati, si adottassero simili disposizioni, quante persone potrebbero risiedere nei loro paesi del Sud-Italia? E relativamente alle persone che vivono di espedienti o di malaffare e producono dichiarazioni dei redditi, dimostrando introiti documentati inferiori all’importo indicato e in oggetto, come intende procedere il Comune di Albenga, con la revoca indiscriminata della residenza, a chicchessia italiano o immigrato o solo agli immigrati? E nel caso il sottoposto ad accertamento dichiari per ovvi motivi personali di occultamento di reddito, un importo inferiore ai 500€ mensili ma sia in possesso della abitazione di residenza di proprietà? Lo si caccerebbe di casa anche se italiano?

L’annunziata disposizione, inoltre, come già dimostrato in nei casi delle contestate ordinanze, pare abbia la pretesa di sostituirsi nuovamente alle Leggi dello Stato, inasprendone addirittura gli effetti e valicando allegramente i confini Costituzionali posti A GARANZIA dei CITTADINI.

Ai fini del rilascio del permesso di soggiorno, tra i vari requisiti richiesti vige il possesso di quello del reddito. Lo straniero deve infatti dimostrare la disponibilità di un reddito derivante da una fonte lecita che non deve essere inferiore all’importo annuale dell’assegno sociale che per il 2009 è pari a € 5.142,67 . Quindi 5.142,67/12= 428,555 €/mese, laddove volessimo individuare un parametro “artificioso, ad uso locale”, i 500€/mese, con questo parametro, paiono quanto mai arbitrari. Se poi volessimo osservare che il possesso di questo requisito è esclusivamente teso al rilascio del permesso di soggiorno ci dovremmo chiedere CON QUALE sillogismo il sindaco, tralasciando l’esubero nella richiesta, prende a prestito una norma di reddito mirata alla regolarizzazione dell’immigrazione ai fini del rilascio della residenza nel territorio comunale.

Anzi, occorre considerare che il Ministero, ai fini del rilascio del Permesso di Soggiorno, considera, in maniera estensiva anche il possesso di reddito indiretto, valutando se l’interessato appartenga o meno ad un nucleo famigliare ove vi siano redditi di lavoro.

Siamo di fronte ad una norma che ha la pretesa di coadiuvare il lavoro dell’ufficio immigrazione competenza della Questura e quindi del Ministero degli Interni e quindi del ministro Maroni?… Anzi ai fini della residenza il Sindaco ha la pretesa, addirittura, di inasprire le norme già vigenti per i permessi di soggiorno??!!!! Accipicchia!!! La “Lega nord per l’indipendenza della Padania”, posto che la Padania esista, ha già messo mano alla triste pratica della Feudalizzazione Spinta?

Personalmente, ritengo che una tale aberrazione giuridica, sia degna solo di stati a regimi totalitari più o meno dichiarati o di “paradisi fiscali” per grassi, immorali e paffuti ricchi evasori a cui, evidentemente, Albenga non appartiene!

A parere dello scrivente, tutti quesiti degni di considerazione, da cui emerge la concreta difficoltà per il Sindaco a mettere insieme una paventata ordinanza che non sia discriminatoria delle libertà personali, inapplicabile, anticostituzionale almeno quanto già verosimilmente messo in atto con le precedenti ed eticamente disdicevole.

Questo è quello che davvero volevano gli albenganesi che hanno scelto un amministrazione di destra e soittolineo “destra” perché altro non è. Una amministrazione che adotta le ordinanze nostalgiche e anticipa simili provvedimenti, non può per niente fregiarsi dei valori del centro. Non sa nemmeno cosa significhino! Non che dalla lega nord ci si aspettasse chissà quali genialità ma almeno dai componenti del PdL….!

Pur se l’amico Avv. V. Varalli abbia favorito il lavoro dell’amministrazione, fornendo utili strumenti tesi a legiferare nel rispetto dei Diritti Fondamentali delle Persone, donando una copia della Costituzione della Repubblica Italiana, mi permetto di riportare, per gli stessi scopi, ad uso conoscitivo affinché se ne faccia scrupolosa osservanza, il testo dell’Art. 16 della citata Carta:

Art. 16. Ogni cittadino può circolare e soggiornare liberamente in qualsiasi parte del territorio nazionale, salvo le limitazioni che la legge stabilisce in via generale per motivi di sanità o di sicurezza. Nessuna restrizione può essere determinata da ragioni politiche. Ogni cittadino è libero di uscire dal territorio della Repubblica e di rientrarvi, salvo gli obblighi di legge.

* Giorgio Massa – Alleanza per l’Italia, Albenga