“La manovra del Governo è impossibile da reggere per le regioni ed è iniqua per le differenti quote di tagli previste: lo Stato paga solo il 2% della manovra, le Province il 3%, i Comuni il 4 per cento, mentre le Regioni pagherebbero il 14%, inoltre non è chiaro quanto taglieranno i Ministeri dai loro capitoli su ciò che viene trasferito alle Regioni”. Lo ha detto il presidente della Regione Liguria, Claudio Burlando nel presentare le ripercussioni della manovra governativa sulla Regione Liguria insieme agli assessori al Bilancio, Pippo Rossetti e all’Ambiente, Renata Briano, all’indomani dell’incontro dei governatori con il Ministro dell’economia, Tremonti e con il Ministro per i Rapporti con le Regioni, Fitto a cui è stata data la delega sui Fas, i fondi per le aree sottoutilizzate.

La manovra si abbatterebbe sulla Liguria come un ciclone procurando tagli di circa 150 milioni di euro nel 2011 e 200 milioni nel 2012. “Questo corrisponderebbe – ha detto Burlando – a ciò che spendiamo ogni anno per i servizi sociali, per le imprese, per la cultura, per gli investimenti e significherebbe avere Enti che sono in vita ma solo per pagare gli stipendi, servizio prestiti e spese obbligatorie”. Il presidente Burlando ha già annunciato iniziative con le gli Enti locali, le parti sociali e imprenditoriali affinché “sia chiaro a tutti che non si tagliano i costi della politica, ma la sussistenza di servizi molto importanti come i servizi sociali, investimenti, trasporto pubblico. Quando cittadini, imprese e spero lo stesso Governo si renderanno conto delle ripercussioni reali della manovra sull’esistenza della gente si capirà che non si può sostenere”. Burlando ha ricordato che la Liguria ha chiuso il 2009 in pareggio, sia come bilancio regionale sia come sanità e pertanto, se si è creato un buco nei conti dello Stato per una crisi sottovalutata, negata e nascosta, non si capisce perché a pagarne il prezzo siano proprio coloro che hanno tenuto i conti a posto”. “Da oggi comunque – ha annunciato il presidente – bloccheremo i nostri fondi di bilancio in quanto non c’è più automatismo tra le voci iscritte a bilancio e la possibilità di spesa. Ci limiteremo agli impegni indispensabili per creare un polmone di disponibilità per le crisi più drammatiche”. Il presidente della Regione Liguria ha ricordato infatti che “con la manovra è scomparso anche il contributo nazionale al fondo per la non autosufficienza che da gennaio è scoperto. E ciò significa che anche l’invalidità rischia di non avere più alcun tipo di sostegno”.

Dure critiche anche da parte dell’assessore regionale al Bilancio Pippo Rossetti : “Siamo tornati al 1976 quando la spesa pubblica era in mano ai Ministeri, ora se dobbiamo fare una strada o sponsorizzare un’iniziativa turistica dovremo ritornare dal Ministro”. “In questi ultimi tre anni – ha detto Rossetti – i Ministeri hanno contribuito a incrementare il debito pubblico dell’11% e ora è proprio lo Stato centrale a chiederci di tagliare, non su spese superflue, ma essenziali per l’economia locale. Nono sostenere i servizi sociali vuol dire infatti assistere a pesanti ricadute sulle persone in difficoltà, ma anche sui livelli occupazionali”. E proprio per far fronte alle ripercussioni della manovra l’assessore al Bilancio, Rossetti ha annunciato la costituzione di “un apposito ufficio costituito da funzionari del Bilancio e della Direzione Centrale Servizi Giunta per vagliare la spesa corrente e affrontare le situazioni di grave emergenza”.