di Claudio Almanzi – Tutto è pronto a Rollo (frazione di Andora) per la undicesima edizione della Festa delle Erbe, la tradizionale manifestazione primaverile dedicata alla cultura, divulgazione e vendita delle erbe aromatiche officinali e delle piante antiche. Il via verrà dato sabato ( alle ore 14 con l’apertura degli stand) e proseguirà fino alle ore 20 di domenica. Sabato sarà interessante seguire il Laboratorio: “Sperimentare con le farine, i cereali e le erbe”, mentre in serata è in programma la conferenza: “Minestre: la tradizione e la fantasia”. Domenica degustazione prodotti, a partire dalle 12 e 30: re dell’appuntamento sarà il “Cundiun” del quale si celebreranno gli elementi costitutivi.

“Rollo merita sempre una visita- dice Ada Buzzi, una delle organizzatrici- una manciata di vecchie case liguri sono addossate in collina tra gli ulivi e vedono il mare dalle piccole finestre e dalle terrazze assolate. A Rollo si ha la percezione della terra che sta intorno, carica di profumo mediterraneo, si inala la brezza e si ascolta il vento del mare. Il sole inonda l’atmosfera e una sorta di intima solitudine abbraccia la quiete delle giornate”. Ed ogni anno nel mese di giugno Rollo ripete questa festa dedicata alla natura, celebrando le erbe. “Apriremo il libro della storia delle erbe – prosegue la Buzzi- e cercheremo di leggerlo con il nostro pubblico durante i giorni della Festa, troveremo le storie raccontate durante le conferenze e nelle presentazioni dei nostri vivaisti e produttori”.

Un appuntamento dunque dedicato non solo alle piante, ma anche ai buoni prodotti dell’orto e della natura: si parlerà di prodotti, aiutando a distinguere appunto quelli naturali, buoni, freschi, necessari,  da quelli che sono pieni di veleni e prodotti chimici, a considerare pregevole la verdura e la frutta a chilometri zero, da quella che viene da continenti lontani, a conoscere la storia delle fatiche dell’uomo, i doni della terra, la storia delle piante, delle economie, e le sostanziali domande del pianeta riguardo al cibo. “Lasciarsi portare dai racconti più lontani e riportarli nella cultura di oggi – conclude d la Buzzi- applicandoli al buon senso, allo stupore delle conoscenze dimenticate. Le riserve dell’intelligenza e della conoscenza possono sembrare un atteggiamento vintage che oggi va tanto di moda, ma lanciarsi nel futuro senza prendere avvio dal passato è un atto superficiale”.

E nel borgo saliranno anche, come da tradizione, in tanti: scrittori, artisti, giornalisti, Vip, curiosi, turisti e semplici cittadini. Tra questi ogni anno non fanno mai mancare la loro presenza, Silvio Torre, Gerry Delfino, Sandra Berriolo, Sandra Cavalleri, Franco Gallea, Beppe Rizzo, Italo Gafà, Massimo Boero, Mauro Venturino, Pasquale Meli, Carmen Spigno, Fulvio Novero, Vincenzo Bolia, Roberta Camilloni, Mario Falchi, Giuseppe Ferrando, Barbara Furfari, Piergiovanni Scremin, Renza Sciutto, Rosanna Biaghetti, Renato Bonzo, Lucia Casti, Riccardo Aicardi, Patrizia Valdisserra, Giuseppe Ferrando, Silvio Caviglia, Pierino Delvò, Margherita Leoni, Romano Strizioli, Ciso Risso, Gianna Tuninetti, Dino Cervelli, Franco Ravera, Augusto Andreini, Giovanna Usai, Carmen Spigno, Mauro Merlo, Marilena Boragno, Patrizia Ghigliazza, Franco Venturino, Barbara Testa, Alessandra Pischedda, Auro Albertini, Antonio Ricci, Silvano Scola, Cesare Bollani, Amalia Menegazzo, Adalberto Guzzinati, Giovanna Monteriso, Claudio Benvenuto, Claudio Ruoppo, Manuela Ferrando, Nice Piana, Lando Landucci, Pierluigi Gullino, Piedad Roldan, Francesca Tolone, Giò Barbera, Massimiliano Viapiano, Alda Fabbrica, Antonella Zanardi e Paola Maestri.