Riguardo alla situazione del deficit e dei tagli previsti sulla qualità dei servizi sanitari in Liguria, il consigliere regionale Aldo Siri (Liste Civiche per Biasotti Presidente) ha presentato un’interpellanza chiedendo alla Giunta Burlando dati dettagliati: qual è la reale situazione dei conti sanitari; quali siano gli interventi previsti per il rientro dal deficit; quali garanzie esistano che non saranno imposte nuove tasse e/o addizionali e/o ticket ai cittadini liguri; quali tutele sussistano in merito alla condizione dei dipendenti di eventuali strutture tagliate con urgenza; quale sarà l’impatto dei tagli previsti sulla qualità dei servizi sanitari; quali siano gli interventi ipotizzati per portare le liste di attesa in termini di reale servizio e per tamponare la fuga di pazienti dalla nostra regione Liguria.

«Burlando – ha detto Siri – afferma di aver risanato i conti della sanità ligure pareggiando il bilancio 2009, ma bisogna distinguere bene il risultato di pareggiare il bilancio da quello di coprire le perdite: frutto di virtuosa gestione il primo, conseguenza di depauperamento del patrimonio e ricorso ad entrate extra da parte dei cittadini e dello Stato il secondo. Quanto vantato è stato possibile grazie alla vendita di immobili di proprietà della Regione Liguria per 120 milioni di euro e 692 milioni di euro di imposizione fiscale aggiunta. I conti del Ministero attribuiscono ai cinque anni della gestione Burlando un disavanzo di 660 milioni di euro.»

Secondo Siri poi «le liste di attesa per prestazioni significative raggiungono proporzioni inaccettabili, ad esempio: per un’ecografia alla mammella bisogna attendere 386 giorni all’ospedale Evangelico, 620 all’ospedale San Martino. L’indagine di Repubblica-Salute ha da poco reso noto il triste dato di 522 giorni di attesa per effettuare a Genova un esame Moc (Mineralometria Ossea Computerizzata)».

Ha risposto per la Giunta oggi al Consiglio regionale l’assessore alla Salute, politiche della sicurezza dei cittadini Claudio Montaldo: «questo tipo di polemiche dovremmo metterle via. Il 2010 era segnato da una grave scelta, abbiamo avuto entrate per 118 milioni di euro in meno, su questo si inserisce la manovra in corso. Nel 2010 nel primo trimestre abbiamo rilevato un disavanzo tendenziale di 184 milioni e dobbiamo evitare di superare il 5% di disavanzo altrimenti scatta l’obbligo di mettere nuove tasse. Dobbiamo affrontare i problemi strutturali senza tagli generalizzati ma assestando il sistema in modo che rientri nei costi previsti. Il nostro punto debole sono le strutture ospedaliere che richiedono una riorganizzazione. Non ci possiamo permettere strutture che funzionano a basso regime. Stiamo lavorando a un piano di razionalizzazione anche con misure di dettaglio che porteremo all’attenzione del Consiglio e su quale chiederemo il contributo dell’opposizione».

Siri ha replicato: «Cominciate riducendo le spese pubblicitarie e intervenendo sulle liste di attesa».