Con un’interrogazione presentata in Consiglio regionale Maurizio Torterolo (Lega Nord Liguria) ha chiesto alla Giunta di intervenire per la verifica e il controllo del livello di polveri sottili (pm10) in Valbormida. «A seguito della crisi dei colossi chimici – ha detto Torterolo – il savonese versa in difficili condizioni, anche da un punto di vista ambientale. In questo contesto si collocano le diverse assemblee pubbliche e i convegni scientifici in cui è emerso che alcune centraline atte alle rilevazioni poste nel territorio hanno misurato lo sforamento dei limiti stabili dalle Direttive Europee e dal Decreto Ministeriale».

Torterolo ha precisato: «Non voglio cavalcare un ambientalismo che punti a chiudere le attività, perché sono convinto che il lavoro vada difeso. Chiedo alla Giunta di verificare gli sforamenti, di intraprendere un’analisi dettagliata delle eventuali cause che determinano il fenomeno e di stilare un piano di intervento a medio termine per riportare la qualità dell’aria entro i limiti indicati dalla legge».

Ha risposto l’assessore all’Ambiente e sviluppo sostenibile Renata Briano: «La Regione si sta occupando di questa realtà sia dal punto di vista produttivo che dal punto di vista ambientale, in particolare riguardo ai limiti di pm10. Le iniziative vanno intraprese a diversi livelli amministrativi. I dati sulla qualità dell’aria rilevati dalla centralina sono certificati da Arpal e i valori di pm10 hanno indicato valori superiori al limite. Va detto che le polveri sottili non derivano solo dalle attività industriali. In Val Bormida la maggior parte sono dovute al comparto industriale, per il 7% ai trasporti e per il 2% al riscaldamento. Continueremo a vigilare.»

Torterolo ha replicato: «Mi auguro che siano più corretti i dati dell’assessore, quelli in mio possesso dicono che i giorni di sforamento erano in numero più elevato».