Proposte Guarnieri/Ciangherotti sulla prostituzione: il Ministro Carfagna decide il silenzio

di Mary Caridi – Interpellando la segreteria del Ministero delle Pari Opportunità,  con la richiesta da parte di Albenga Corsara di chiarimenti al Ministro in merito alle proposte che in questi giorni sono su tutti i giornali, dai quotidiani La Stampa e Il Secolo xix ai giornali online, abbiamo ricevuto questa risposta telefonica al cellulare: “Il Ministro Carfagna ha letto e seguito gli articoli apparsi in questi giorni, ma non intende intervenire con dichiarazioni in questo dibattito. La legge sta proseguendo il suo iter parlamentare”. Dunque nessuna dichiarazione da parte del Ministro per le Pari Opportunità; come potrebbe dopotutto?

Leggendo il testo del suo disegno di legge – messo a punto insieme al Ministro della Giustizia Angelino Alfano e a quello dell’Interno Roberto Maroni – che dal 2008 segue il suo iter parlamentare e che tra le “Misure contro la prostituzione” apporta una modifica della legge Merlin del 1958 introducendo il reato di esercizio della prostituzione in luogo pubblico o aperto al pubblico (senza distinzioni di trattamento tra prostitute e clienti), si evince che non esiste  all’orizzonte alcuna norma o possibilità per le vie del sesso (né per gli eros center), anzi: sia Ciangherotti che la Guarnieri andrebbero forse incontro a un sacco di guai… Ecco uno degli articoli:

ARTICOLO 1 (modifiche alla legge 20 febbraio 1958, n. 75).

1. All’art. 1 della legge 20 febbraio 1958, n. 75, sono aggiunti, in fine, i seguenti commi: “Chiunque esercita la prostituzione ovvero invita ad avvalersene in luogo pubblico o aperto al pubblico e’ punito con l’arresto da cinque a quindici giorni e con l’ammenda da duecento a tremila euro.
Alla medesima pena prevista al secondo comma soggiace chiunque in luogo pubblico o aperto al pubblico si avvale delle prestazioni sessuali di soggetti che esercitano la prostituzione o le contratta”.

Se la legge venisse approvata esattamente così, senza alcun emendamento accadrebbe che nel caso in cui la prostituta versasse soldi (iva) al comune, paradossalmente vi sarebbe sfruttamento della prostituzione per trarre illecito profitto e per  il cliente carcere e multa.

Insomma nulla di serio sotto il sole!

1 Commento

  1. I Cattolici di Albenga si sentono traditi dalla posizione assunta da Ciangherotti, la prossima volta difficilmente lo ri-voteranno…cioè…rivoteranno il suo alter ego-cognato… (si potrebbe chiamare Bessonotti, o al limite Ciangherone…)

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