L’Italia dei Valori prende posizione nella polemica che in questi giorni ha animato Albenga rispetto alle problematiche relative alla prostituzione: “In questi giorni- afferma in una nota Vincenzo Munì, esponente ingauno del partito di Di Pietro- sembra che gli occhi e l’interesse di molti politici del ponente ligure e in particolare maniera della maggioranza che amministra la città di Albenga sia rivolta con particolare attenzione verso un argomento complesso e di difficile soluzione come quello della prostituzione. Un argomento questo che, proprio per la sua complessità, non può essere liquidato con una battuta o giudicato in maniera ideologica attraverso questa o quell’idea di moralità”.

“Personalmente- prosegue Munì ritengo che non siano del tutto sbagliate  opzioni che prevedano una regolamentazione del c.d. ‘mestiere più antico del mondo’, sull’esempio di altri paesi europei evidentemente più moderni e civili del nostro, ma solo a patto che queste si inseriscano in un quadro legislativo di carattere nazionale e non certo in una ordinanza comunale. Il problema nasce però se questo argomento viene utilizzato solo per distogliere l’opinione pubblica da argomenti più importanti o peggio ancora se viene utilizzato solo per attirare l’attenzione su di sé con la logica del ‘non importa che se ne parli bene o male, basta che se ne parli’.

“Per questa ragione- prosegue l’esponente dipietrista- ci permettiamo di intervenire su questa vicenda e di esprimere le nostre opinioni a riguardo dichiarandoci in disaccordo sia con il sindaco Guarneri sia con l’assessore Ciangherotti. Sì perché vede signora Guarneri, noi sappiamo che lei è stata votata e che per tanto  legittimamente ricopre il ruolo di sindaco  e che per tanto esprime le sue  idee e le sue vedute sulla città, però noi tutti ricordiamo anche come durante la campagna elettorale lei stessa abbia sbraitato e puntato il dito più volte contro il presunto degrado della città, promettendo di cambiarne il volto.

Ora sono passati ormai diversi mesi dal giorno della sua elezione e francamente riteniamo che la città non abbia fatto tutti questi passi avanti, anzi al contrario ci sembra che da un certo punto di vista forse sia addirittura peggiorata, passando nell’immaginario collettivo, dalla ‘città delle torri’ alla città dove sono vietati i kebab, dove il sindaco decide quale tono di voce sia giusto e quale sia sbagliato durante una passeggiata tra le strade cittadine, fino ad arrivare ad essere la città dove sempre il sindaco decide in quale strade si possa e in quale non si possa esercitare la prostituzione. Insomma se questa è la città che lei ha in mente, riteniamo che non ci rappresenti e che non rappresenti nemmeno la maggior parte dei cittadini ingauni”.

“E che dire poi dell’assessore Ciangherotti- continua Munì- da sempre baluardo degli ideali cattolici, al punto tale da decidere di dedicare una fiamma a tutti i bambini ‘non nati”‘a causa degli aborti, che ora improvvisamente si fa paladino degli istinti più ‘pruriginosi’ e per di più a pagamento. A memoria ci sembra di ricordare che Santa Madre Chiesa consideri il sesso solo con funzione procreativa e  che sia piuttosto contraria sia al sesso prematrimoniale sia a quello extraconiugale. E proprio per tale ragione vorremmo allora che l’assessore ci spiegasse come secondo lui ci si dovrebbe comportare in queste ‘nuove situazioni’, considerando infatti che, sempre secondo dettami ecclesiastici, l’uso del preservativo non è consentito, probabilmente  forse l’assessore vuole suggerirci di evitare di utilizzarlo, favorendo di fatto però lo sviluppo di malattie sessualmente trasmissibili e tra l’altro favorendo sicuramente anche un maggiore sviluppo di gravidanze e degli inevitabili aborti contro i quali tanto si è battuto”.

“In conclusione- sottolinea Munì – vorremmo invitare  per tanto la signora Guarnieri a tornare ad occuparsi del suo ruolo, preoccupandosi meno di esternare le sue opinioni quotidianamente sui giornali, e di occuparsi di più argomenti più importanti come ad esempio la questione del depuratore sulla quale vorremmo fosse fatta maggiore chiarezza per il bene di tutta la cittadinanza. Lei è stata eletta per amministrare; bene: amministri allora e non si preoccupi troppo dei giornali. Invitiamo poi l’assessore Ciangherotti a comportarsi in egual maniera e a farsi un bel chiarimento sulle proprie posizioni ideologiche prima di esporre pubblicamente i propri pensieri. Se poi invece non riuscisse proprio a fare a meno di parlare quotidianamente sui giornali con i cittadini, lo invitiamo a ricevere  ad uno ad uno  nei suoi uffici tutte le persone alle quali ha aumentato i servizi per le famiglia, persone che  siamo sicuri sarebbero assolutamente vogliose di chiedergli una spiegazione”.