Presentato nel pomeriggio al Museo Diocesiano di Genova il volume “Monache Domenicane a Genova”, di Carla Cavelli Traverso (De Luca Editori d’Arte); con l’autrice erano presenti, fra gli altri, l’assessore alla Cultura e Turismo Angelo Berlangieri, Lauro Magnani, ordinario di Storia dell’arte moderna dell’Università di Genova e la direttrice del Museo Paola Martini.

Con questa iniziativa editoriale, la Regione Liguria punta a recuperare, riscoprire e percorrere la storia e la cultura dei tre monasteri di Domenicane esistenti a Genova: il duecentesco monastero dei Santi Giacomo e Filippo, il quattrocentesco Corpus Christi o San Silvestro di Pisa e il seicentesco Spirito Santo. Il volume raccoglie saggi di Sara Badano, Carla Cavelli Traverso, Barbara De Marco, Irene Fava, Costantino Gilardi, Paola Martini, Laura Stagno.

Spiega l’autrice del volume: “Il primo monastero dei santi Giacomo e Filippo, il più antico, fu l’ultimo a sopravvivere e, infatti, in esso confluirono i beni degli altri due soppressi. Infatti, la Repubblica Democratica Ligure, che esprimeva gli ideali della Rivoluzione francese, trasferì le monache di San Silvestro e dello Spirito Santo nel monastero dei Santi Giacomo e Filippo. Questi, pur ospitando suore anche d’altri ordini religiosi rimase intatto fino alle soppressioni sabaude deI 1859. Gli immobili requisiti ebbero varie destinazioni pubbliche, mentre il patrimonio storico artistico fu destinato ai musei genovesi – Accademia Ligustica, Palazzo Bianco, Sant’Agostino, Santa Maria di Castello… e a immobili pubblici e chiese liguri”.

“Le esigenze dell’emergente città contemporanea – prosegue Carla Cavelli Traverso – produssero l’abbattimento del monastero dello Spirito Santo per l’ampliamento e la sistemazione della stazione ferroviaria di Principe, mentre i bombardamenti su Genova della Seconda Guerra Mondiale, distrussero gli altri due monasteri e la splendida decorazione ad affresco. Attualmente nel monastero di San Silvestro un attento e filologico recupero del passato convive con la nuova Facoltà d’Architettura; per i Santi Giacomo e Filippo l’intervento di riqualificazione è stato presentato in questi giorni”.

Per ogni monastero un approfondito saggio illustra la storia della fondazione, gli sviluppi storici, gli interventi degli artisti, la committenza delle monache, l’individuazione dell’attuale collocazione delle opere sequestrate: in particolare lo studio della ricordata splendida decorazione ad affresco, andata quasi completamente perduta, trova conforto in inedite fotografie storiche che ne documentano la sua bellezza e la sua unicità.

Lo studio degli edifici, anche attraverso il recupero di planimetrie ed immagini storiche “documenta l’evoluzione architettonica dei monasteri e la presenza delle doppie chiese accostate- quella per i fedeli e quella per le monache- presenti a Genova”. Studi approfonditi sono dedicati ai fondi archivistici ed al ricco patrimonio tessile pervenuti a Santa Maria di Castello. Di quest’ultimo, ha precisato l’autrice “proprio l’analisi delle fonti storiche ha permesso la sicura datazione per alcuni manufatti”.