di Fabrizio Pinna – Nato nel luglio 2007, dopo la promulgazione della nuova legge quadro regionale che disciplina il settore turistico (L.R. 28/06), “con il fine di vivacizzare e potenziare l’attrattività turistica del territorio provinciale savonese, il Sistema Turistico Locale ‘Italian Riviera’ conta ad oggi ben 143 aderenti, tra enti pubblici, associazioni imprenditoriali di categoria, consorzi di imprese, ditte e società private”. L’STL savonese – anche se non è certo l’unico caso né in Liguria né in altre regioni – ha tuttavia, come si sa, finora avuto una vitalità molto parziale a livello di progettualità concreta. Il nuovo portale, IAT rinnovati e intercettare i low cost sono i primi passi fondamentali per rilanciare l’azione dell’STL, spiega al Corsara il presidente della provincia di Savona con delega al turismo Angelo Vaccareza, anche in vista di futuri finanziamenti ridotti – dopo la fase di start up – da parte della Regione Liguria.

R.: Devo dire che io ho “buttato” quello che ho trovato e quindi non considero l’STL nato nel 2007. Potrei dire che è colpa di chi mi ha preceduto, ma secondo me non è così, non è colpa della Provincia: è vero però che il territorio non ha capito la funzione e lo spirito dell’STL. Il territorio ha pensato di farsi finanziare progetti di carattere comunale da un ente esterno e ha pensato poco a progetti di carattere comprensoriale.

L’STL nasce per fare un sistema turistico locale, e un sistema si fa in altro modo. Infatti noi abbiamo finanziato tra le richieste neanche il 20% dei progetti che ci erano stati presentati e abbiamo fatto nascere progetti a regia provinciale che sono cofinanziati direttamente dalla Provincia di Savona. Sono i tre macro-progetti, tra i quali il sito dell’STL Italian Riviera che abbiamo presentato, sicuramente diverso da tutti gli altri siti che ci sono in giro e che è quello che ci consentirà di arrivare nei mercati e di promuoverci.

D.: Oltre questo iniziale aspetto promozionale?…

R.: …il secondo progetto, cioè quello di intercettare i Low Cost. Noi non dobbiamo andare a ricercare i clienti in giro per il mondo; i clienti arrivano nel secondo aeroporto low cost del mondo che è quello di Nizza. Una volta arrivati lì, vanno da un’altra parte e non vengono nel Ponente.

Con il low cost a Nizza il turista compra un pacchetto che prevede anche il trasferimento in autobus, in treno, in taxi o altro mezzo che sceglie dall’aeroporto alla sua destinazione. Ma noi finora non ci siamo. Insieme alla Provincia di Imperia, ora noi investiamo – a metà – 500.000 euro in un collegamento costante e puntuale con l’aeroporto di Nizza e che sia acquistabile direttamente via internet quando si acquista il volo. Quindi con un unico acquisto si arriverà direttamente in provincia di Savona.

D.: E l’aeroporto di Villanova d’Albenga? Esiste la possibilità di vederlo veramente sfruttato anche per lo sviluppo turistico della provincia in un prossimo futuro?

R.: L’STL non ha il compito di “lanciare” l’aeroporto di Villanova; l’STL Italian Riviera oggi deve prendere atto che il secondo aeroporto al mondo per i low cost è quello di Nizza e la gente è lì e quindi lì dobbiamo andare a intercettarla. Poi quando l’aeroporto di Villanova sarà diventata una destinazione ancora più importante di quello che è attualmente, benissimo, terremo conto maggiormente anche di quello. D’altra parte essendo già sul nostro territorio è abbastanza facile poi intercettare il cliente che arriva lì.

D.: Qual è il terzo “macro-progetto”?

R.: Il terzo aspetto è quello dell’accoglienza turistica: quindi la qualità degli IAT [gli uffici di Informazione e Accoglienza turistica]. IAT riconoscibili, organizzati, aperti quando serve e che diano le informazioni che la gente si aspetta. Quindi far sapere dove siamo, rendere facile comprare l’arrivo nel nostro territorio e una volta qui, un’accoglienza di qualità da parte delle istituzioni in grado di fornire sempre le informazioni che il cliente chiede. Faremo anche una grande opera di “customer satisfaction” durante questa stagione estiva e raccoglieremo dati dai quali potremo capire dove veramente il cliente ci chiede di migliorare .

Questi secondo me sono i primi passi giusti per l’STL, fondamentali perché sennò continuiamo a vivere nella presunzione che noi siamo in un bel posto, facile da raggiungere e la gente ci deve venire a proprie spese, con tanti disagi senza che noi ci poniamo il problema di andarli a prendere.

D.: Ultimamente sembra esserci stato un revival, per così dire, delle Pro Loco anche al di fuori delle realtà comunali più piccole; ci sono città come Alassio e Albenga, per fare due esempi più o meno recenti, in cui dopo lo scioglimento le Pro Loco sono rinate: si creeranno sovrapposizioni con gli IAT o ritiene che siano possibili forme di sinergie e/o collaborazioni?

R.: Con le Pro Loco si lavora e si può lavorare benissimo; come dice il nome stesso, sono attive per valorizzare il luogo dove sono e quindi ritengo sia particolarmente importante lavorare con loro. Non sono una sovrapposizione, sono una cosa diversa a quello che già c’è; qualche volta sono un’integrazione, altre sono addirittura tutto quello che è presente nelle realtà più piccole e quindi con le Pro Loco secondo me si può lavorare sicuramente bene.

D.: Cosa si aspettano, in termini di possibile sostegno, dalla Regione lei e l’STL Italian Riviera?

R.: Cercherò di capire qual’è la nuova politica della Regione sul turismo; la paura – che abbiamo debitamente tenuto in conto – è che questi stanziamenti per gli STL non siano ripetibili e quindi abbiamo fatto in modo che i denari spesi e che spendiamo siano finalizzati a iniziative e ad acquisizioni di risorse che anche se non rifinanziate consentano di funzionare lo stesso. Infatti li abbiamo spesi negli IAT, nella riorganizzazione della rete dei trasporti, nella realizzazione del sito. Sappiamo che da ora in poi sarà compito nostro e credo che i soldi saranno sempre meno. Oggi in Regione c’è un nuovo assessore al turismo – [Angelo Berlangeri] che è del territorio savonese e viene da Finale Ligure – mi aspetto di incontrarlo per le tante cose che abbiamo da dirci e mi auguro di trovare con lui una base comune di lavoro. I soldi saranno pochi, speriamo che vincano le idee.