di Mary Caridi – Raggiunto un accordo con l’amministrazione comunale di Albenga grazie all’impegno personale  del consigliere comunale Aldo Marino in accordo con il Sindaco Guarnieri. Marino esperto in tematiche legate al mondo del lavoro  si è impegnato per per far decentrare attività di  formazione  della Scuola Edile di Savona nel territorio albenganese. Albenga ha un core business nel campo dell’edilizia notevole e questo risultato è importante per la piana. Scuola Edile e Elfo collaborano per i corsi di formazione rivolti agli apprendisti da preparare al mondo del lavoro nei corsi di formazione che oggi vengono svolti anche ad Albenga. Ne abbiamo parlato a tutto raggio con Andrea Luvarà, sindacalista,  vice presidente della Scuola Edile di Savona.

R.: Secondo noi è opportuno che la formazione vada sul territorio. La Scuole Edile è un  ente  formazione con  corsi riconosciuti da provincia e regione, le attività di formazione sono svolte in partnerariato e gestite dalla provincia. Su Albenga lavoriamo già anche su altre attività  collaterali con Elfo. Questi corsi sono importanti e siamop soddisfatti di questo decentramento.

D.: Come siamo messi nella nostra zona con problema della sicurezza e lavoro nero nel mondo dell’edilizia?

R.: Sì, Sono problemi presenti a livello nazionale;  un motivo per cui vogliamo intervenire nel territorio è anche questo,  perché riteniano che se diamo delle opportunità di formazione e informazione ai lavoratori e alle imprese,  in maniera decentrata,  c’è  una  conseguenza positiva perchè con  maggiore  conoscenza  si possono evitare diversi incidenti. Il sistema dei  servizi bilaterali su questo  è molto attento. Il sistema di lavoro degli enti bilaterali dell’edilizia è suddiviso in  tre principali filoni: previdenza, svolta dalla cassa edile, la scuola edile che fa formazione,  il cpt che fa prevenzione nei luoghi di lavoro; si fanno moltissimi corsi o direttamente come scuola edile o come cpt.

D.: Quali sono i  numeri degli addetti nell’edilizia del ponente?

R.: Su quasi 5.000 dipendenti una buona metà è nella zona albenganese, Ceriale, Loano.

D.: Di quali nazionalità?

R.: Sicuramente una grandissima percentuale di addetti è composta di stranieri, comunitari ed extracomunitari. Nell’albenganese arrivano al 50% della forza lavoro. Il problema vero però e che impedisce una lettura complessiva dei dati è che ci sono numerose ditte  uninominali artigiane intestate a stranieri. Questo dato non riguarda il lavoro dipendente, ma riguarda un attività legate all’edilizia gestita da operatori e  soggetti dove c’è  una grandissima presenza di queste aziende meno facile da monitorare.

D.: Esistono timori di infiltrazioni mafiose come  denuciano articoli apparsi di recente  sui giornali?

R.: Rispettiamo gli standard  nazionali. Queste aziende non possono essere censite, non aprendo la partita iva alla cassa edile di Savona; noi  riusciamo ad arrivarci tramite la nostra attività o come sindacato (Ance) attraverso i cantieri e i subappalti. Il fenomeno è presente nel savonese,  nel territorio  di   Cuneo e dell’ alessandrino.

D.: Incidenti sui lavori, che percentuali?

R.: Complessivamente c’è un calo. Proprio con interventi mirati che si svolgono con le attività degli enti bilaterali e cpt in primo luogo,  si è ottenuto un abbattimento degli incidenti per cadute dall’alto. Gli ultimi incidenti avvenuti nel savonese sono stati causati da problemi strutturali e non da una cattiva operatività del personale; anzi, proprio per il rispetto della sicurezza non sono stati mortali.

D.: Controlli dell’ispettorato del lavoro?

R.: Potrebbero anche essercene di più. Il problema è degli organici che a causa della crisi sono diminuiti. I consulenti però girano i cantieri  e collaborano con imprese e lavoratori per attività informative. Questa sinergia ha dato buoni risultati e la provincia di Savona  non è nella  classifica di rischio elevato come numero di incidenti sul lavoro.