“L’Ufficio Turismo dell’Associazione Albergatori con lo Iat, assieme a Palazzo Beato Jacopo, sono una risorsa per la Città dal punto di vista dell’economia e dei servizi rivolti agli ospiti. Quindi l’antica residenza deve essere mantenuta ad uso pubblico per la collettività”. A sostenere la linea dell’Ascom e dell’Associazione Albergatori di Varazze, è stato oggi Vincenzo Bertino, presidente dell’Unione provinciale Commercio di Savona il quale ha sottolineato il “potenziale enorme” rappresentato dall’attuale sede, soprattutto in presenza della grave crisi economica in atto che, in caso di cambiamento di destinazione d’uso “dovremmo affrontare una decisione che risulterebbe assolutamente incomprensibile per i cittadini e non si andrebbero a risolvere i problemi di cassa del Comune”.

Le notizie degli ultimi giorni sono l’arrivo una lettera di sfratto del Comune che ha ricordato la scadenza del 30 giugno, ma anche un’altra di sostegno per l’uso pubblico del Palazzo da parte dell’Associazione U Campanin Russu. Ciò dopo un acceso consiglio comunale che ha spaccato nel voto la stessa maggioranza.

Il vertice della Confcommercio, nell’incontro di oggi, si è dichiarato assolutamente vicino alla vertenza dei Ascom e Albergatori di Varazze, nel segno dei doveri e del rispetto che tutti dobbiamo avere nei confronti degli Associati e degli Ospiti della Città.

La situazione attuale è stata illustrata dal presidente degli Albergatori, Andrea Bruzzone e dalla presidente dell’Ascom, Marilena Ratto. Ha detto Bruzzone: “A Palazzo Beato Jacopo garantiamo un servizio a favore dell’economia turistica. Le porte sono aperte per dodici ore al giorno, lungo 340 giorni all’anno. Tuttavia a fronte di ciò il Comune si è mostrato insensibile e ha deciso di depotenziare l’attività nel momento peggiore della crisi”.

Ha aggiunto Ratto: “La cosa più grave del Comune è stata quella di minare un patrimonio di rapporti umani costruito negli anni con le Civiche Amministrazioni con le quali, pur avendo idee politiche differenti, si è sempre messo al primo posto l’interesse economico della città”.