Da giovedì 1 a domenica 11 luglio, ad Albenga presso la Sala Espositiva al terzo piano di Palazzo Oddo, avrà luogo la Mostra di Icone Sacre eseguite dall’Iconografa Lucy Verzello, organizzata dalla Migrantes Diocesana, con il patrocinio del Comune di Albenga.

L’inaugurazione dell’esposizione è prevista per giovedì 1 Luglio alle 16.30, alla presenza di S.E. Mons. Mario Oliveri, Vescovo della Diocesi di Albenga-Imperia, e del Sindaco di Albenga Rosy Guarnieri. Seguirà rinfresco. Lo stesso giorno alle ore 21.00, presso l’Auditorium San Carlo, avrà luogo la conferenza dal titolo “L’icona, Immagine di Dio che si fa uomo”, tenuta dall’Iconografo Antonio De Benedictis. La mostra sarà accessibile al pubblico tutti i giorni della settimana, dalle ore 16.00 alle ore 19.00.

L’ICONA: L’IMMAGINE DI DIO CHE SI FA UOMO – Oggi l’immagine invade tutti i campi della vita, informa il nostro pensiero e condiziona le nostre scelte. Ma questo dilagare d’immagini è segno di pienezza o manifestazione di una mancanza? L’uomo non può accontentarsi di immagini puramente terrene. Egli sente l’esigenza di una ricerca rivolta alla sfera spirituale e si sente attratto dalle immagini dell’Oriente Cristiano: dalle Icone.

Il successo ritrovato, oggi, dell’Iconografia Bizantina è dovuto, in parte, al fatto che l’arte dell’icona ci immerge in un mondo familiare e diverso nello stesso tempo. Familiare perché ci riporta ai nostri modelli della fede cristiana, diverso perché ci immerge in una spiritualità propria del Cristianesimo Bizantino.

L’icona è condizionata da una duplice esigenza: essa deve significare che un abisso separa il nostro mondo dall’aldilà, ma anche affermare che un riflesso di questo mondo divino è visibile per noi uomini. Con mezzi terreni, come la forma, i colori e la luce, l’Icona deve concretizzare realtà religiose che hanno la loro sorgente nell’aldilà. Essa tenta di evocare ciò che è fuori del mondo sensibile, ciò che è Divino. Così diviene riflesso del Mistero di Dio.

Se si dimentica questa duplice visuale si rischia di ridurre l’Icona ad un semplice quadro religioso oppure ad un idolo estetico. Chi si trova di fronte ad una Icona sente la presenza del Divino, e s’instaura un rapporto diretto con Esso: il disegno è trasformato dalla presenza dello Spirito.

La Tradizione Bizantina vuole che in ogni casa vi sia un angolo dedicato ad una Icona chiamato “angolo bello”. Essa diventa parte della famiglia e la segue in ogni spostamento. A Lei ci i rivolge per chiedere aiuto, per ringraziare Dio o più generalmente per comunicare con il Divino. Questo rapporto stretto con l’Icona è fonte di grazie e consolazioni.

LUCY VERZELLO – Lucy Verzello nasce ad Alassio ed inizia il suo percorso artistico negli anni sessanta lavorando principalmente su ceramica e successivamente anche su vetro, su tessuto e con acquerello. Successivamente incontra l’Iconografia tramite un intenso cammino spirituale, alla ricerca del Divino attraverso l’arte. Inizialmente si è formata alla scuola di Iconografia di Trento con il maestro Fabio Nones ed ha poi preso parte attiva alla scuola del maestro iconografo russo Padre Andrej Davidov. L’iconografa Lucy Verzello si è recentemente stabilita a Nasino e ha un proprio laboratorio iconografico presso il Seminario Vescovile di Albenga, ove dal 2006 tiene corsi di Iconografia a diversi livelli: per principianti ed avanzati.

Principali mostre dell’autrice: 1998, Personale, Cappella S. Giuseppe (Toirano); 1999, Personale, Abbazia Benedettina (Finalpia); 1999, Personale, Parrocchia San Bartolomeo (Zuccarello); 2000, Collettiva U.C.A.I., Sala Curiale (Albenga); 2000, Personale, Opera Sacro Cuore (Albenga); 2001, Collettiva U.C.A.I., Centro Culturale Polivalente (Imperia); 2001, Personale, Collegiata di San Biagio (Finalborgo); 2005, Personale, Sede UCAI (Albenga); 2007, Collettiva, Sede UCAI (Albenga).