Si sono svolte oggi in Liguria (tranne la provincia di La Spezia dove lo sciopero si è svolto il 25 giugno), le manifestazioni provinciali in occasione dello sciopero generale organizzato dalla Cgil contro la manovra economica del Governo. I lavoratori della Liguria, ad eccezione di bus treni e trasporto aereo, sono scesi in sciopero per protestare contro la manovra che non risolve i problemi e deprime ulteriormente l’economia del paese.

Danilo Barbi Segretario Nazionale Cgil, concludendo la manifestazione del capoluogo ligure ha sottolineato come “La manovra economica del Governo colpisce soprattutto lavoratori e pensionati, non destinando un euro allo sviluppo di questo paese. La Cgil” ha continuato Barbi “non è sola in questa battaglia: tutti i sindacati europei, tranne due, contestano le manovre economiche dei rispettivi governi. Il mondo non sta bene, il nostro paese non sta bene – nonostante il Governo abbia negato la crisi per molto tempo – e a pagare sono sempre gli stessi. E non è vero che non vengono messe le mani nelle tasche degli italiani: tagliare le risorse agli enti locali produrrà una contrazione dei servizi e quando le amministrazioni dovranno ridurre l’offerta di trasporto pubblico o reintrodurre tasse sulla sanità, sarà tardi per intervenire”.

A Genova due lunghissimi cortei hanno attraversato la città: uno da ponente aperto dallo striscione della Camera del Lavoro “Sempre dalla parte dei lavoratori e del paese” e l’altro dal levante cittadino, dove hanno sfilato diversi assessori delle istituzioni locali. In corteo, insieme a lavoratori e pensionati una folta delegazione dell’Arci e di Federconsumatori. Di seguito alcuni dati relativi all’adesione allo sciopero: Agenzia delle Entrate 40%, chiusa la delegazione del Comune Centro est settore, Istituto Brignole 80, settore della logistica 60%, dogane 45%; settore metalmeccanico di Genova e Provincia: Arinox 80%, Fincantieri Riva Trigoso 80%, Sestri Ponente 85%, Ilva 40%, Ansaldo 80%, Elsag 45%, Sirti 60%, Cistelaiee 80%, Porto di Genova 80%, Vte 90%.

Grandissima soddisfazione anche a Savona dove soprattutto nel pubblico impiego diversi uffici pubblici sono rimasti chiusi come al Comune di Millesimo, dove la chiusura è stata totale. Note altamente positive quindi dal savonese, dove per la prima volta molti esercizi commerciali in segno di solidarietà hanno abbassato le serrande al passaggio del corteo. Entusiasmo che arriva anche dall’imperiese dove, dopo molti anni, è stato deciso di effettuare un corteo anziché un presidio e dove gli stessi organizzatori parlano di una adesione e solidarietà che “non si sentiva da tempo”.