Dopo un approfondito dibattito sulla difficile situazione del trasporto ferroviario in Liguria sono stati presentati in Regione due ordini del giorno, uno di maggioranza e l’altro di opposizione. È stato approvato con 20 voti a favore, 11 contrari (Pdl) e 3 astenuti (Lega Nord) l’ordine del giorno (primo firmatario Raffaella Paita, Pd) che impegna la Giunta ad attivarsi per “tutelare gli interessi pubblici del territorio ligure e in particolare gli interessi del traffico pendolare”. Tra le altre cose, il documento impegna la Giunta a “salvaguardare gli attuali livelli di servizio ferroviario e le medesime tariffe per gli utenti”, a fare in modo che “il trasporto regionale e quello di medio raggio ricevano investimenti proporzionati rispetto all’Alta velocità”, a chiedere “a Trenitalia e al Governo maggiore attenzione per il trasporto internazionale e transfrontaliero” e, infine, ad aprire una fase di verifica, consultando le associazioni, per individuare criticità e possibili miglioramenti nell’erogazione dei servizi previsti dal contratto di servizio con Trenitalia.”. Respinto l’ordine del giorno presentato dall’opposizione con 14 voti a favore e 21 contrari. Il documento chiedeva la revisione del contratto di servizio 2009-2014 “che non risulta tutelare gli utenti ma favorire l’azienda Trenitalia”.

Da parte della maggioranza era stata avanzata la proposta di fare fronte comune con l’opposizione per ottenere più risorse per il trasporto pubblico per contrastare una previsione di tagli del 30%, ma la proposta, avanzata da Antonino Miceli (Partito Democratico) di giungere ad un ordine del giorno comune è stata respinta dal Pdl. A questo proposito Nicolò Scialfa (Idv) ha accusato la minoranza di avere una «disponibilità finta» a collaborare e ha definito l’episodio «un’altra occasione persa» .

La proposta di Miceli ha fatto seguito all’intervento del presidente della Giunta, Claudio Burlando che ha invitato l’Assemblea «A mettere in campo un’azione comune». Burlando ha proposto : «Di aprire un positivo coinvolgimento del Consiglio che preveda una serie di verifiche collegiali, attraverso un tavolo con Ferrovie, associazioni e pendolari». Nel contempo il presidente ha anche proposto di effettuare una verifica con gli assessori regionali ai trasporti di altre Regioni «Per chiarire una volta per tutte che c’è una generale insoddisfazione sul servizio fornito dalla Ferrovie: il problema non riguarda soltanto la Liguria, ma tutte le Regioni sia di destra che di sinistra».

Ad aprire il dibattito è stata la relazione dell’assessore ai trasporti Enrico Vesco. Il quale ha esordito dicendo che «il trasporto ferroviario in Liguria riguarda oltre centomila viaggiatori trasportati quotidianamente e più di 20.600 abbonati, per un totale di oltre settemilioni di treni chilometro ogni anno. I disservizi ferroviari sono molteplici e causano quotidiane proteste da parte dell’utenza».

«Il mio assessorato – ha sottolineato Vesco – è intervenuto in più occasioni richiamando i soggetti competenti e denunciando i pesanti disagi dovuti alle soppressioni, alla composizione dei convogli, al decoro e alla pulizia delle carrozze, alla grave mancanza di comunicazione all’utenza. Fino ad arrivare all’esposto che ho personalmente presentato in Procura l’8 giugno scorso per le gravi variazioni alla composizione dell’InterCity 504 “Puccini” Livorno-Torino. Non ultimo abbiamo ritenuto doveroso intervenire per ridurre l’impatto dell’aumento tariffario disposto unilateralmente da Trenitalia con il cambio orario del dicembre 2008. In tale occasione, dopo un lungo braccio di ferro, la Regione è riuscita a imporre la creazione della “Carta Tutto Treno Liguria”».

L’assessore regionale ai Trasporti ha poi spiegato che di recente la Regione ha cercato di dare una risposta ad alcune criticità sottoscrivendo, dopo una lunga concertazione con comitati pendolari e associazioni consumatori, un Contratto di servizio per il periodo 2009-2014 che sancisce numerosi impegni a carico di Trenitalia sulla quantità e qualità dei servizi da erogare.

«Va detto però – ha affermato Giovanni Enrico Vesco – che Trenitalia ha imposto a tutte le Regioni un “Contratto di servizio” basato sul mantenimento dell’equilibrio economico-finanziario e, quindi, su servizi erogati “a catalogo”, senza tenere conto della necessità di garantire un minimo livello di servizio per poi ragionare su eventuali servizi aggiuntivi. Ciò nonostante la decisione di sottoscrivere un Contratto con Trenitalia invece di fare una gara per l’assegnazione del servizio è stata una scelta obbligata perché il Governo nazionale assegna i trasferimenti direttamente a Trenitalia invece che alle Regioni e quindi non stipulare un contratto con quest’azienda equivale a rinunciare ai contributi governativi e nessuna Regione può permetterselo. E infatti in Piemonte, dove l’amministrazione Bresso aveva deciso di fare comunque una gara pur perdendo i fondi governativi, la nuova Giunta di centrodestra del Presidente Cota ha sospeso la procedura d’appalto».

Secondo l’assessore, il Contratto ottiene comunque importanti risultati: vengono definiti precisi obiettivi di puntualità (90% dei treni entro i 5 minuti e 95% entro i 15) e standard minimi di qualità; sono previsti inoltre il blocco delle tariffe per tutto il 2010, la conferma della Carta Tutto Treno, la possibilità di rinnovare il bonus ai pendolari e alcuni necessari adeguamenti infrastrutturali. È previsto inoltre un articolato sistema di valutazione del rispetto degli impegni di Trenitalia, per quanto riguarda puntualità e affidabilità dei servizi, composizione programmata dei treni, sistema di vendita, efficienza e pulizia del materiale rotabile. Con la stipula del nuovo Contratto Regione e Trenitalia si sono impegnate a un investimento complessivo di centomilioni di euro, attraverso la capacità di autofinanziamento di Trenitalia e un finanziamento regionale di 2,6 milioni di euro all’anno per 24 anni.

«In questi anni– ha concluso l’assessore Vesco – non sono stato il solo ad attaccare l’amministratore delegato Moretti, che ha ricevuto critiche da ogni parte. Eppure, è di pochi giorni fa la notizia della sua conferma alla guida del Gruppo FS. E visto che, come tutti sanno, il Ministero del Tesoro detiene le quote azionarie del gruppo, questa scelta non può che essere interpretata come una chiara condivisione da parte del Governo di centrodestra della politica aziendale portata avanti in questi anni, politica che ha subordinato al pareggio di bilancio l’erogazione di servizi ai cittadini. In tal senso sono ancora più pericolosi gli annunciati tagli della nuova manovra Finanziaria che ci priverebbero del 30% circa dei contributi al trasporto pubblico locale».

Matteo Rosso (Pdl) ha rimarcato: «Il servizio è scadente, la pulizia è pessima: la situazione è in continuo peggioramento». Ha ricordato le molte azioni fatte dai comitati dei pendolari che chiedono puntualità e pulizia e ha sottolineando la necessità di rivedere il contratto di servizio, esprimendosi anche a favore dell’espletamento di una gara, a livello europeo, per l’affidamento del servizio ferroviario, come avrebbero fatto alcune Regioni italiane.

Sulla necessità «della revisione globale del contratto di servizio» si è espresso Edoardo Rixi (Lega Nord) che, nonostante l’attuale momento di crisi e la riduzione dei fondi, chiede non venga tagliato nulla del servizio regionale. Rixi ha annunciato l’astensione del suo gruppo sull’ordine del giorno della maggioranza, definendolo «Insufficiente» per fronteggiare la situazione. Ha quindi invitato la maggioranza ad «agire, a passare ai fatti»

Aldo Siri (Liste civiche per Biasotti) ha a sua volta invitato la Giunta ad agire, considerati «i gravi disagi che sopportano ogni giorno i pendolari». In particolare ha ricordato «i disservizi riguardanti le Valli Stura e Orba.»

Nicolò Scialfa (Idv) ha confermato il difficile quadro: «Aumenteranno i treni soppressi. Ci saranno dei ritardi inaccettabili», ha detto invitando l’assessore ai trasporti «ad avere più forza nei confronti di Trenitalia». Lorenzo Pellerano (Liste civiche per Biasotti) ha rimarcato: «Nel nostro contratto di servizio ci sono dei punti di debolezza. Ad esempio nei casi di soppressione non si prevede un servizio sostitutivo. E mi chiedo che cosa si intenda quando si parla di monitoraggi del servizio». Ha quindi proposto: «Andiamo alla revisione del contratto di servizio. Discutiamo in commissione. Analizziamo documenti e verifichiamo contratti. Prendiamo delle decisioni e assumiamoci responsabilità».

Sergio Scibilia (Pd) ha sottolineato «le blindature sul servizio regionale imposte da un Governo nazionale che si taccia per liberista». Ad un anno dalla sua approvazione a suo avviso, quindi, il contratto di servizio deve essere sottoposto «ad una verifica sull’efficacia del rapporto con le Ferrovie per valutarne positività ed eventuali azioni correttive».

Marco Scajola (Pdl) ha rimarcato il fatto «che anche la maggioranza in fondo la pensi un po’ come noi: questo contratto di servizi deve essere rivisto e verificato». Ha quindi definito inaccettabile l’atteggiamento della maggioranza che «continua ad incolpare di tutto il Governo». Ha chiarito «Quando è stato sottoscritto il contratto la Liguria poteva avere di più: la Regione non ha saputo farsi valere. L’unica freccia che aveva, l’ha sprecata. Si è trattato di un atto di scarsa capacità amministrativa»

Marco Melgrati (Pdl) ha chiesto : «Per quale ragione la Liguria non abbia indetto una gara a livello europeo». Ha quindi proposto «L’istituzione di un tavolo permanente per un confronto costante con Trenitalia, della quale facciano parte amministratori e pendolari». Ha quindi invitato l’assessore Vesco ad effettuare, insieme a lui, un tour ferroviario del Ponente ligure.

Raffaella Della Bianca (Pdl) ha lamentato l’atteggiamento della Regione Liguria «che si è posta nei confronti di Trenitalia con una sorta di sudditanza psicologica e accetta quanto le viene imposto. Non è in grado di esercitare alcuna pressione». Ha quindi sottolineato che nel 2004 erano state avviate le procedure per procedere a una gara europea. «Con le elezioni del 2005 – ha detto – tutto è cambiato». Alessio Saso (Pdl) ha sottolineato che il trasporto regionale ferroviario è in condizioni disperate. «Assessore lei ha delle competenze, e le possibilità sono due – ha detto Saso – O lei è inefficace, o è il sistema delle deleghe che è inefficace e allora le rimetta. Credo che per la prima volta ci vorrebbe un atto di sincerità. Il ruolo di un assessorato non può risolversi in cassa di risonanza delle lamentele».

Antonino Miceli (Pd) ha sottolineato che il disagio dai cittadini è sentito anche per i treni interregionali e intercity che sono di competenza del Governo. «La verità è che abbiamo assistito a una sorta di privatizzazione finta delle Ferrovie – ha detto Miceli – Chiediamo, quindi, all’opposizione un supporto per trattare con il Governo allo scopo di migliorare i servizi, mentre all’assessore Vesco si fa presente di garantire un maggiore coinvolgimento del Consiglio, accogliendo l’invito del presidente Burlando all’apertura di un dialogo con pendolari, associazioni e utenza».

Gino Garibaldi (Il Popolo della Libertà) ha puntato l’indice contro la maggioranza: «Questa mattina – ha detto – ci aspettavamo l’impegno a rivedere il contratto di servizio per andare incontro ai cittadini liguri invece non abbiamo trovato alcuna proposta concreta. Noi difendiamo tutti i coloro che prendono i treni».