di Daniele Strizioli – SOS ponente savonese: la campana a lutto suona per il comprensorio da Ceriale ad Andora ed entroterra.

Tutte le annotazioni in ordine sparso che presentiamo hanno l’obiettivo di dimostrare che ultimamente (e precisamente negli ultimi mesi) il comprensorio che doveva essere il punto di maggior sviluppo e maggior potenzialità della Riviera del ponente sta invece marciando all’indietro, come i gamberi. Fatto questo che comporta una perdita di potere politico ed economico nelle decisioni importanti per il territorio da parte appunto dei diretti protagonisti del mondo politico, economico ed industriale della zona.

Faremo una serie di esempi per rendere conto delle nostre constatazioni. Iniziamo in ordine sparso, dunque senza un ordine particolare: la Sar, società autolinee riviera, è stata gestita e risanata con una buona conduzione da parte del presidente Lengueglia e del copresidente Franco Maria Zunino; ora è stata assorbita dalla Tpl che è una nuova società a livello provinciale che ingloba anche l’Acts savonese; i due dirigenti albenganesi non sono più operativi. La Coldiretti nell’ultimo anno ha nominato un presidente agricoltore di Celle ligure e un direttore che proviene dalla zona di Vallecrosia (i nostri appunti non vogliono segnalare una errata conduzione delle attività da parte dei nuovi dirigenti, vogliono solo segnalare che gli ingauni sono stati a mano a mano emarginati).

Isola Gallinara: continua il periodo senza fine nel quale invece delle visite guidate, l’isola rimane strettamente di proprietà privata. L’aeroporto: fallita la trattativa che doveva portare il gruppo Orsero all’acquisto del pacchetto di maggioranza relativa dell’Ava è cambiata la presidenza di Balestra (da dieci anni alla guida dello scalo), al suo posto entra il presidente della Tpl savonese Maricone. Da un punto di vista politico assistiamo ad una moria di leaders del locale Pdl. Ad esempio c’è stata la scomparsa politica di Angelo Barbero (in quota An nel Pdl) e l’accantonamento di Balestra. Cresce nella destra il potere di Rosy Guarnieri che oltre ad essere Sindaco di Albenga è anche assessore provinciale. Si dovrebbe dimettere da questa carica e ha detto che lo avrebbe fatto dopo la nomina a sindaco, ma cosi non è stato perché senza la sua presenza si altererebbero gli equilibri politici a livello dell’ente provinciale.

L’autostrada Albenga-Savona è aumentata di 40 centesimi da gennaio ad oggi, onere ulteriore che deve sopportare l’economia locale. L’agricoltura si lamenta perché il gasolio non viene più dato a prezzi agevolati e perché i contributi previdenziali per i dipendenti devono allinearsi con quelli nazionali (quindi senza agevolazioni per nessuno). Il Piatto blu, in esposizione al palazzo Oddo fino al 31 dicembre di quest’anno, rischia di essere ripreso dalla Sovrintendenza che potrebbe destinarlo ad un’altra città dotata di requisiti per avere un museo che lo valorizzi.

Il depuratore ingauno, dopo tanti anni, cambiata la guida di Provincia e di Albenga, passata da sinistra a destra, viene bocciato e la situazione è insostenibile poiché vogliamo fare turismo (il nostro turismo è rappresentato dal 75 per cento dalla balneazione) e invitiamo la gente a fare un tuffo nel liquame.

Il golf di Villanova. Se ne parla da una vita ma non sono mai stati fatti passi avanti. Piccola eccezione positiva è Ortovero che sta marciando nella giusta direzione (manca un anno all’inizio dei lavori).

L’industria farmaceutica Testa chiude per costruire palazzi. L’Ortofrutticola naviga in cattive acque: messi in cassa integrazione più della meta dei sessanta dipendenti. Tutte le opere infrastrutturali si allontanano per via della crisi che non concede più le sovvenzioni statali necessarie. La Camera di commercio vede gli ultimi giorni di governo del presidente Grasso di Borghetto Santo Spirito per lasciare posto ad un savonese. Nel Pd c’è stato un confronto-scontro per l’elezione del nuovo segretario. All’inizio era in pole position Franco Vazio di Albenga: dopo serrata discussione è stato nominato un savonese. La Comunità Montana Ingauna, dopo i forti tagli finanziari è un morto vivente e non ha più ragione di essere: la politica positiva realizzata da Revetria è annientata.

In conclusione vogliamo dire che non abbiamo posizioni reazionarie o sciovinistiche: probabilmente i nuovi soggetti politici potranno essere bravi a fare il loro mestiere; noi denunciamo solo il fatto che tutti i rappresentanti del comprensorio albenganese vengono rimpiazzati da persone che non conoscono a fondo il nostro territorio, in quanto vengono dall’esterno. Albenga deve iniziare una “crociata” perché a dirigere i punti focali della zona ritornino degli ingauni.