di Carla Mattea e Santiago Vacca – Pare che il centro sinistra savonese continui ad avere sulla materia della depurazione del ponente poche idee, scarse informazioni comunque confuse. Nel definire la vicenda dell’impianto di Villanova “l’unico progetto concreto idoneo a dare una risposta al tema della depurazione delle acque del ponente savonese” dimentica come al solito alcuni non banali aspetti della vicenda. Innanzi tutto una concreta risposta è già stata data da un’ampia fetta di territorio del ponente savonese con la depurazione di Loano e Borghetto e le prossime collettazioni di Pietra e Ceriale.

Va poi chiaramente spiegato che ciò di cui si parla più che di un progetto si tratta di una gara bandita dalla società Depuratore Ingauno, per quanto ci è dato sapere non aggiudicata, la quale si trova attualmente in liquidazione a seguito di atti posti in essere dallo stesso consiglio di amministrazione che ha gestito la procedura di gara. La maggioranza della Provincia con un atto di estrema serietà, nonostante l’astensione dell’intera minoranza, ha approvato la ricapitalizzazione, nei limiti di quanto previsto da bilancio, della società ponendo in essere l’unica azione utile per giungere alla revoca della messa in liquidazione della Depuratore Ingauno.

La procedura del famoso unico progetto concreto idoneo sarebbe, se aggiudicato, comunque sospesa come prevede lo stesso bando di gara, in quanto manca la copertura finanziaria è cioè i danari per pagarla. Non a caso la gara (del valore di ben 142 milioni di euro) è andata deserta ed è stato necessario dare una proroga alla quale ha partecipato una sola società che fa parte del gruppo che sta realizzando opere per il raddoppio ferroviario sul territorio di Andora.

Spiace leggere un comunicato stampa che dipinge l’apertura della maggioranza ad un approfondimento della questione come una vittoria della minoranza. Tali atteggiamenti non possono che peggiorare il clima del consiglio provinciale. Giova precisare che in sala consiglio al dibattito sul punto erano presenti 22 consiglieri, 12 di maggioranza e 10 di minoranza, e che, alla richiesta della minoranza di approfondire il dibattito, la maggioranza ha ritenuto di accogliere la proposta ritirando il punto, visto anche l’estrema asprezza che tale argomento suscita in alcuni degli attori di questa delicata vicenda.

A conferma delle poche e confuse informazioni del centrosinistra, precisiamo anche i fatti di ciò che è successo nella Servizi Ambientali, della cui assemblea siedono anche esponenti del PD, se partecipassero…. L’ing. Malpangotto non ha rassegnato le dimissioni, ma ha chiesto di non essere riconfermato nel ruolo di Presidente del consiglio di amministrazione pur mantenendo il ruolo di direttore tecnico, senza essere in aperta polemica ne con la provincia ne con la maggioranza della proprietà della Servizi Ambientali.

* Carla Mattea – Capogruppo Lega Nord; ** Santiago Vacca Capogruppo PDL e Sindaco di Borghetto