Sabato 31 luglio, alle ore 21,30 si terrà il secondo concerto della XXV Stagione Grand’Organo Serassi, organizzata dagli Amici della Musica di Albenga per valorizzare lo strumento della Cattedrale di S. Michele in Albenga. Dopo il buon successo di pubblico dell’apertura, il festival entra nel vivo, con il duo Pia-Ruggeri, che proporrà un viaggio musicale per tromba e organo dal tardo Barocco francese sino all’opera italiana di Verdi e Padre Davide da Bergamo.

Jonathan Pia alternerà la tromba moderna a quella naturale, adatta per il repertorio più antico. Apprezzato esecutore di tale strumento, collabora regolarmente con alcuni dei più importanti ensemble mondiali come i Sonatori de la Gioiosa Marca, l’Accademia Bizantina, Europa Galante, Concerto Italiano, Al Ayre Español, Ensemble Matheus, Ensemble Zefiro, Modo Antiquo, ecc. e direttori specializzati come C. Hogwood, A. De Marchi, J. Savall, O. Dantone, F. Biondi, R. Alessandrini, A. Curtis. Sue registrazioni sono uscite per diverse etichette, fra le quali Divox Antiqua, Deutsche Grammophon, Sony Classical.

Per la tromba moderna collabora con diverse orchestre italiane come l’Orchestra Mozart, Orchestra I Pomeriggi Musicali, Orchestra del Teatro alla Scala, Orchestra del Teatro Regio di Torino, sotto la guida di importanti direttori: Abbado, Muti, Chailly, Bychkov.

All’organo ritorna ad Albenga Marco Ruggeri, cremonese, premiato al Concorso organistico di Bruges (1996), vincitore del 1° premio al Concorso Clavicembalistico Nazionale di Bologna (1997). Si dedica allo studio della musica organistica e dell’organaria italiana dell’Ottocento, pubblicando saggi e edizioni. Svolge un’intensa attività concertistica, in Italia e all’estero. Ha inciso opere per organo di A. Ponchielli (La Bottega Discantica, “Musica eccezionale” della rivista «Musica»), Padre Davide da Bergamo (Tactus), W. A. Mozart (Multimedia S. Paolo), D. Scarlatti e M. E. Bossi (MV Cremona).

Il concerto sarà dunque un’occasione, commenta il direttore artistico Massimiliano Guido, “per ascoltare il nostro Serassi in dialogo con la voce squillante della tromba, e stupirsi dei tanti impasti sonori che lo strumento permette”.