Giovedì Enzo Avitabile riceve il premio Città di Loano per la musica tradizionale italiana

Prosegue, a Loano, la sesta edizione del Premio Nazionale Città di Loano per la musica tradizionale italiana, organizzata dall’Associazione Compagnia dei Curiosi in collaborazione con l’Assessorato al Turismo e alla Cultura del Comune di Loano, con il contributo dell’Assessorato allo Spettacolo della Regione Liguria e dell’Assessorato al Turismo e alla Cultura della Provincia di Savona e con patrocinio dell’ANCI.

Giovedì 29 luglio, lo spazio pomeridiano del “Premio Incontra..” ospiterà un doppio appuntamento. Dalle ore 16.30, nei Giardini San Josemaria Escrivà Balaguer (di fronte al Giardino del Principe) si potranno incontrare i maestri liutai Ettore Losini “Bani” (pifferi e muse delle “quattro province”), Valerio Gorla (bouzuki, mandole), Walter Rizzo (cornamuse francesi e polifoniche, bombarde) che mostreranno al pubblico i tanti strumenti musicali nati dalle loro abili mani di artigiani.

Alle ore 18.30, in Piazza Palestro, insieme a Stefano Valla, Daniele Scurati, Annalisa Scarsellini si potranno conoscere le “danze delle Quattro Province” con la presentazione dell’album “Per dove?” (Buda Records, 2009) e un momento di animazione con le danze popolari, che vedrà partecipi gli allievi dello stage che si è svolto proprio in questi giorni a Loano.

Profondamente legati al territorio delle Quattro Province e in particolare a Cegni, paese di Giacomo ed Ernesto Sala (pifferai tra i più importanti del secolo scorso), Stefano Valla e Daniele Scurati sono continuatori diretti del repertorio e del linguaggio musicale di questi musicisti. La loro attività è volta a mantenere viva la musica e la cultura di tradizione orale di questa area montana e a stimolarne la diffusione attraverso feste, concerti, stage e conferenze. Condurrà l’incontro con i due musicisti il giornalista Ciro De Rosa.

La sera alle ore 21.30, nell’Arena Estiva Giardino del principe, Enzo Avitabile sarà ospite del festival per ritirare il Premio Miglior Album 2009. Il cantante, compositore e polistrumentista presenterà una piccola selezione di brani tratti da “Napoletana” (Folkclub Ethnosuoni), disco selezionato da una giuria di oltre sessanta giornalisti musicali come miglior progetto artistico di musica tradizionale italiana del 2009.

“La capacità di ribaltare gli stereotipi di un filone tanto stratificato come la musica napoletana, oltre alla poetica popolare e dolente che, ancora oggi, si innesta molto bene sul territorio che canta, rendono Napoletana un disco contemporaneo che ha già la solidità del classico. La ricerca culturale di Avitabile non si disgiunge mai alla sua vicinanza alle radici, alle sofferenze e alle gioie quotidiane, che rendono questo album un magnifico esempio di poesia canora, privo di qualsiasi supponenza o artificio ”. Con questa motivazione John Vignola, direttore artistico del Premio, si fa portavoce della scelta della giuria del Premio.

La serata proseguirà con una proposta musicale che fonde la geniale e intensa voce di Enzo Avitabile e del suo sassofono con la tradizione dei Bottari di Portico, le cui origini risalgono al tredicesimo secolo. Sul palco, botti, tini e falci, scandiranno arcaici ritmi processionali che sono sana trance: non techno, ma “folk”.

Il modo di fare musica dei Bottari di Portico nasce da un’antica tradizione: i contadini, nel tentativo di scacciare gli spiriti maligni dagli angoli bui delle loro cantine, percuotevano freneticamente botti, tini e falci, attrezzi impiegati nel quotidiano lavoro nei campi. Questo rituale si ripeteva anche all’aperto per propiziare un buon raccolto e durante le tradizionali fiere agricole per evidenziare la robustezza degli attrezzi da un lato e dall’altro per attirare l’attenzione dei passanti.

Il Conservatorio. Il pop. Il ritmo afro-americano. La musica antica della pastellessa e della zeza e il canto sacro. Enzo Avitabile ha vissuto nella ricerca di un suono inedito, non solamente originale ma vitale ed essenziale. Demolendo ogni sovrastruttura mercantile, ogni moda. Queste le vere note biografiche del cantante, compositore e polistrumentista nato a Marianella, quartiere popolare di Napoli nel 1955. Da bambino, Avitabile ha studiato il sassofono; da adolescente si esibito nei club napoletani affollati dai clienti americani. Quindi si è diplomato nella disciplina del flauto al Conservatorio di Napoli S. Pietro a Majella e ha     iniziato a collaborare con artisti pop e rock di tutto il mondo, da James Brown a Tina Turner, ma muovendosi sempre sotto un cielo assolutamente personale, mai comune.

La serata è ad ingresso gratuito.

ENZO AVITABILE – Il Conservatorio. Il pop. Il ritmo afro-americano. La musica antica della pastellessa e della zeza e il canto sacro. Enzo Avitabile ha vissuto nella ricerca di un suono inedito, non solamente originale ma vitale ed essenziale. Demolendo ogni sovrastruttura mercantile, ogni moda. 
Queste le vere note biografiche del cantante, compositore e polistrumentista nato a Marianella, quartiere popolare di Napoli nel 1955 . Da bambino, Avitabile ha studiato il sassofono; da adolescente si esibito nei club napoletani affollati dai clienti americani. Quindi si è diplomato nella disciplina del flauto al Conservatorio di Napoli S. Pietro a Majella e ha iniziato a collaborare con artisti pop e rock di tutto il mondo, da James Brown a Tina Turner, ma muovendosi sempre sotto un cielo assolutamente personale, mai comune.

Tra il 1982 ed il 1994 vengono pubblicati dall’ etichetta discografica EMI i suoi primi 8 Albums : 1982 “Avitabile” suo album di debutto, 1983 “Meglio soul” (qui va ricordata la presenza di Richie Havens), 1984 “Correte in fretta”, 1986 “S.O.S. Brothers”, 1988 “Alta tensione” (produzione che seduce persino Afrika Bambaataa, il quale dodici mesi dopo è felicissimo di partecipare alle incisioni di “Street Happiness”), 1990: “Stella dissidente” che evidenzia lo stile personale dell’artista, 1991 “Enzo Avitabile “ prodotto da Corrado Rustici, 1994 “Easy” disco di grande sperimentazione melodica che brilla anche per un duetto con Randy Crawford nel brano “Leave Me or Love Me”.

Il 1996 costituisce una data che fa da spartiacque nella produzione di Avitabile. Una ritrovata fiducia nella sua lingua madre e nella sua prosodia dilatata grazie a suggestivi arrangiamenti – anche digitali – segna il ritorno ad un linguaggio originario arricchito da neologismi contemporanei, con albums come “Addò” e successivamente “Aizetè” (la cui title-track è la colonna sonora del film “Incantesimo napoletano”).

Il 1999 costituisce un’altra pietra miliare della carriera di Avitabile, è l’anno della convocazione dell’Unicef. Il brano “Mane e mane”, scritto per l’occasione, i cui proventi vengono devoluti per la scolarizzazione delle bambine del Benin, è un toccante pezzo a due voci eseguito con Mory Kante, che è a tutt’oggi una delle tracce che incarnano alla perfezione il dialogo spirituale, sociale e politico fra le culture del Mediterraneo , e che dà inoltre il via alla realizzazione dell’album “O-issa”(1999).

Nel frattempo Enzo Avitatbile continua parallelamente a comporre musiche per Cinema, per Teatro (“Decamerone” e “Beffa della vita e della morte”) , e a ricoprire il ruolo di autore per importanti donne della canzone internazionale come l’ Italiana Giorgia e la palestinese Amal Murkus. Nel 2004, è nuovamente di fronte ad un delicato bivio artistico: restare consapevole della propria tradizione popolare o ignorarla e adeguarsi alle hit parade del secondo millennio?

Enzo Avitabile, decide di non rinunciare al patrimonio lessico/musicale della sua terra ed è in questo periodo che nasce la voglia di incontrare, in un progetto musicale completamente nuovo, i Bottari di Portico ensemble che fa del ritmo ancestrale la sua unica fede. Sul palco, botti, tini, falci strumenti atipici diretti dal capopattuglia cadenzano antichi ritmi processionali che sono sana trance: non techno, ma “folk”.

Una proposta innovativa in cui fonde il personale sound con la tradizione di questi percussionisti, le cui origini risalgono al XIII Sec.
«Ormai era diventato indispensabile disamericanizzare il mio linguaggio musicale», diceva Avitabile. E c’è senz’altro riuscito. Da questa esperienza con i Bottari, è nato “Salvamm’ ‘o munno” che ha ottenuto ben quattro nomination ai BBC World Music Award -due nel 2004 e altri due nel 2005, nelle categorie “Miglior audience radiofonica” e “Miglior gruppo world-europeo”- , album specialissimo perché spazia dal canto liturgico ai tradizionali a fronna, e include – tra le altre – le prestazioni di Khaled, Manu Dibango, Zì Giannino del Sorbo, il Miserere di Sessa Aurunca, Luigi Lai, la Polifonica Alphonsiana e Baba Sissoko.
Al 2006 risale la produzione discografica “Sacro Sud” (Ethnosuoni / Musiche Migranti), un progetto speciale con cui Enzo abbraccia la musica sacra popolare.

Nel 2007 è stato presentato l’ ultimo lavoro discografico di Enzo Avitabile con la partecipazione dei Bottari di Portico, un Album doppio il cui titolo è “Festa, Farina e Forca”, di rivoluzionaria memoria, a cui partecipano Matthew Herbert, Bill Laswell, Banco De Gaia, Manu Dibango, Djivan Gasparian e Luigi Lai. È la storia di un uomo che scrive, suona e declama sillabe sacre, laiche, contemporanee. Attento ai popoli che abitano il mondo.

Nel maggio del 2008, dopo alcuni anni passati ad approfondire i suoi studi di composizione, viene eseguita dall’ “Orchestra sinfonica del Teatro Marrucino di Chieti”, per la sua prima assoluta, la “Sinfonia n°1-La Lazzara“, diretta dal M° Gabriele Di Iorio, noto flautista di fama Internzionale. A questo suo “debutto”, hanno peraltro già fatto seguito altri Lavori, formando un nutrito repertorio di Musica Classica eseguito da vari Maestri e Solisti di notevole caratura. Sempre nel 2008 prende definitivamente vita “Napoletana”, pubblicato nel 2009 da FolkClub Ethnosuoni, un progetto artistico che nasce da una grande volontà di recupero dell’antico lirismo napoletano. Un progetto-ricerca che si ricongiunge naturalmente alla fonte come i canti di lavoro e le villanelle ma al contempo è costituito da canzoni completamente inedite scritte nel cemento della città, con uno sguardo al passato ed il cuore che respira l’odore del futuro. Musica nuova nata da un’arte antica, originale e piena di sentimento, ricercata e innovativa nel linguaggio.