Il Consiglio Comunale di Loano ha approvato ieri all’unanimità il Piano Urbano del Traffico (PUT), strumento di programmazione per la viabilità elaborato dall’Assessorato alla Polizia Municipale, Sicurezza del Cittadino, Viabilità del Comune di Loano.  Il Corsara riceve e pubblica di seguito la relazione che l’Assessore loanese alla Polizia Municipale Giacomo Piccinini ha presentato al Consiglio Comunale prima dell’approvazione.

di Giacomo Piccinini – Il Comune di Loano, assessorato alla viabilità, ha lavorato alla realizzazione del nuovo Piano Urbano del Traffico che prevede numerosi interventi sulla rete stradale urbana. Quello elaborato per il nostro Comune si basa sull’obiettivo innovativo di garantire a tutti (pedoni, ciclisti e automobilisti) un utilizzo sicuro e confortevole dello spazio stradale, conciliando le esigenze di scorrevolezza del traffico, di sicurezza e di qualità ambientale e urbana.

Per raggiungere questi obiettivi il Piano si basa sulla “moderazione del traffico” allo scopo di ottenere una città a traffico tranquillo ma scorrevole, sicura per gli utenti deboli ma anche per gli stessi automobilisti, che permetta una buona qualità della vita per i residenti e buon livello di attrattività dal punto di vista turistico e commerciale.

Punto di incontro di ecologia urbana, ingegneria del traffico, urbanistica e arredo urbano, la “moderazione del traffico” tende a costruire un ambiente stradale in cui sia possibile la coesistenza pacifica di tutti gli utenti della strada (auto, pedoni, 2 ruote..) e di tutte le funzioni urbane tramite la mediazione delle esigenze dei diversi utenti e l’organizzazione razionale degli spazi.

Per raggiungere questo obiettivo, l’accento viene soprattutto posto sulla sistemazione delle strade e dei nodi principali, con la creazione di un ambiente stradale che induca a rallentare e che renda sicuro il movimento degli utenti non motorizzati. Per contro, in cambio dei rallentamenti e degli ostacoli (come incroci leggermente rialzati, restringimenti…), viene migliorata la fluidità del traffico con l’eliminazione di semafori e intralci alla circolazione.

Questo tipo di piano è detto di seconda generazione perché cerca di mediare le esigenze parzialmente in contrasto tra loro quali le esigenze del traffico per la velocità di percorrenza, quelle della sicurezza e, come dicevo prima, soprattutto con particolare riguardo ai pedoni e ai ciclisti, e le esigenze della qualità della vita e dell’ambiente

Al momento dell’incarico per la redazione del PUT i tecnici hanno avviato delle indagini preliminari ad esempio, sulla velocità istantanee e medie, sugli incidenti, sulla sosta (ricordo, tra l’altro, che dal 2006 ad oggi sono cresciuti del 10% = +570), sui volumi di traffico dove si sono registrati aumenti consistenti di traffico rispetto a quelli di un’analoga indagine del 1998 (dal 30 al 70% a seconda del periodo, dei siti e delle direzioni) senza contare la crescita delle dimensioni

delle auto circolanti.

Per ultima, ma sicuramente non meno importante l’indagine di opinione mediante la distribuzione e raccolta di circa 1400 questionari che hanno rappresentato una parte molto importante di tutto il lavoro perché sono stati lo strumento “di ascolto” dei cittadini e delle loro opinioni, di cui si è tenuto gran conto nell’elaborare le soluzioni contenute nel PUT.

Dalle risposte ai questionari si rileva che molti adulti appaiono preoccupati per la situazione della sicurezza stradale, in particolare per gli spostamenti in bici e per gli attraversamenti pedonali. La maggioranza degli intervistati si esprime in favore di misure per la sicurezza dei pedoni e per un’azione decisa da parte del Comune per una diversa “cultura della strada” più rispettosa dei diritti dei pedoni.

Anche le misure per la moderazione della velocità sia sulle vie principali che sulle strade secondarie riscontrano opinioni molto favorevoli.

Per quanto riguarda ragazzi delle medie e dagli studenti delle superiori l’indagine ha messo in evidenza che la situazione non è vista dai giovani con particolare drammaticità. I giudizi tutto sommato sono benevoli. Un giudizio generalmente piuttosto negativo riguarda invece il comportamento degli adulti che spesso, secondo loro, non rispettano delle regole della strada.

Interessante, infine, da segnalare è la forte attesa delle giovani generazioni nei confronti dell’Amministrazione comunale chiamata a impegnarsi in favore di una “cultura della strada” più rispettosa e tollerante.

La Città ci ha chiesto la fluidificazione del traffico sulle strade principali e la nostra proposta non è solo quella già sperimentata con esito molto positivo di realizzare rotatorie al posto degli incroci con semafori, ma di riorganizzare gli assi stradali e i nodi principali.

Altra richiesta dei cittadini e quindi altro obiettivo del Piano Urbano del Traffico è il miglioramento della sicurezza per i pedoni, le biciclette e le auto.

Le nostre “idee” sono proposte “forti”, di cambiamento, che, se condivise, possono rispondere alle richieste della Città e contribuire al suo miglioramento.

Ne sottolineo tre:

1. la creazione di “zone a velocità moderata (30km/h)” estese su gran parte dell’abitato. Le “zone 30” sono segnalate da “porte d’ingresso”, quindi da cartelli, passaggi sopraelevati e cambiamenti della pavimentazione, al loro interno verranno adottati interventi di moderazione del traffico come rotonde, minirotonde, zone sopraelevate. Nelle tre zone 30Km/h previste per l’abitato di Loano (Centro, Ovest, Est), verranno effettuati interventi leggeri di risistemazione con segnaletica, protezione degli ingressi delle scuole e di altri servizi di quartiere.

2. i passaggi pedonali continui e protetti, con eventuali rialzamenti della carreggiata: in una prima fase sperimentale potranno realizzarsi in piano evidenziandoli con colorazione rossa e isole spartitraffico; in un secondo momento, se la misura fosse poco incisiva, potranno essere leggermente rialzati per ottenere una ulteriore diminuzione della velocità lungo gli assi principali. Questa soluzione consente di ottenere due risultati: un’efficace protezione per gli attraversamenti e, se realizzato, il leggero dosso obbliga ad una marcata riduzione della velocità.

3. la protezione dei ciclisti con “bande di suggerimento” perché sappiamo bene tutti che sulle nostre strade manca dello spazio necessario per delle vere piste ciclabili (il Codice della Strada richiede almeno due metri di spazio per una singola corsia ciclabile – 150 + 50 cm – in tale ipotesi la Via Aurelia dovrebbe essere larga 14 metri mentre di media misura 10 metri), e quindi si intende migliorare la sicurezza dei ciclisti delimitando sulla destra le corsie (tramite apposita linea bianca tratteggiata di dimensione doppia rispetto a quelle di margine) in modo da creare le cosiddette “bande di suggerimento” o polifunzionali: aree di utilizzo “misto” o condiviso ma prioritariamente destinate all’uso da parte delle biciclette.

In conclusione, la moderazione del traffico costituisce un’importante tecnica di ecologia urbana basata su questi concetti:

 bassa velocità delle auto in modo da permettere la coesistenza pacifica tra auto e pedone;

 percorsi pedonali continui e protetti;

 spazi pubblici non orientati solo al traffico ma anche alle altre funzioni urbane;

Queste soluzioni consentono di ottenere importanti effetti:

A. diminuisce notevolmente il numero e la gravità degli incidenti (fino al 70%!). Gli incidenti, soprattutto quelli considerati gravi diminuiscono nettamente, con una riduzione significativa dei costi dei danni. Per inciso, i dati al 20 luglio 2010 ci indicano un andamento in diminuzione che, se confermato, ridurrà il numero degli incidenti stradali del 25% passando dai 150 eventi di media degli ultimi due anni, a 120 eventi. Tale abbattimento riguarda principalmente l’asse della Via Aurelia per effetto della costituzione delle rotatorie.

B. si ha una importante riduzione delle emissioni inquinanti. Diminuiscono infatti (dal 10 al 50%) tutti i gas di scarico, e anche il consumo di benzina. Sono proprio le accelerazioni la fonte maggiore di inquinamento: tra velocità costante e velocità accelerata l’emissione di gas nocivi aumenta enormemente (fino a 10 volte).

C. il traffico diventa più fluido e scorrevole: le accelerazioni e le decelerazioni sono più dolci e meno frequenti, e si ha anche in molti casi un guadagno di tempo.

D. diminuisce la rumorosità del traffico. Senza vetture che viaggiano a elevata velocità, per poi magari fermarsi al primo semaforo, si ha una riduzione che arriva fino a 5 decibel, con effetti equivalenti al dimezzamento del volume di traffico.

E. le barriere architettoniche vengono eliminate: il pedone cammina sempre in piano, sia perché vengono eliminati molti marciapiedi (sostituiti da barriere di protezione), sia perché molti incroci vengono rialzati. Secondo gli studi e le esperienze, la moderazione estensiva della circolazione produce sull’ambiente urbano un effetto equivalente ad una riduzione del traffico del 40-50% e questo lungo tutto l’anno.

* Giacomo Piccinini – Assessore alla Polizia Municipale Comune di Lano