di Marco Ravera – Da ormai troppi anni nella nostra regione e nella nostra provincia l’unica ricetta proposta per dare o ridare sviluppo ad un’area, passa attraverso il “cemento”. Le nostre colline devono essere attraversate da infrastrutture faraoniche e poco utili in nome del turismo, le colline senesi non hanno viadotti, ma sono una delle mete più ambite al mondo; le nostre città devono sviluppare torri e grattacieli per attirare nuovi residenti, ma rimangono in larga parte invenduti come la torre Bofill sta a dimostrare; i porti turistici vengono presentati come occasioni irripetibili, ma troppo spesso rimangono parcheggi per barche e nulla più. Non fa eccezione il porto in località Margonara.

Dopo la bocciatura del progetto Fuksas ad opera della precedente Giunta regionale tramite una delibera proposta dall’ex Assessore all’Ambiente Franco Zunino, nelle scorse ore la famiglia Gambardella ha presentato un nuovo progetto, ma sinceramente non trovo in esso nulla di positivo. Rimangono irrisolti i nodi ambientali, quelli della viabilità, quelli occupazionali. Se proprio viene dimostrata la necessità di nuovi posti barca, necessità per noi tutt’altro che prioritaria, perché non trasferire il porto nello spazio che verrà lasciato libero dalle funivie? Questa proposta lanciata anni fa da Rifondazione Comunista e da pochi altri “temerari”, sta oggi raccogliendo sempre maggiori consensi dall’IDV al neo Segretario provinciale del PD Livio Di Tullio. Da li dobbiamo ripartire anche in vista delle prossime Elezioni comunali.

* Marco Ravera – Segretario provinciale Rifondazione Comunista