di Fabrizio Fasciolo – È un grande dolore per me sapere delle difficoltà dell’Orizzonte, in primo luogo perché penso all’amore che la famiglia Bruzzo e i suoi collaboratori mettono nel gestire la propria azienda. Purtroppo noi che facciamo questo lavoro spesso ci sentiamo figli di un Dio minore.

Anche quando abbiamo ragione, quando eseguiamo i lavori richiesti, le perizie ci sono favorevoli, gli articoli del Codice civile regolano adeguatamente la nostra situazione, stabilendo che si deve tenere conto della preesistenza dell’attività produttiva rispetto alle abitazioni. Ma c’è sempre qualcuno che può permettersi di dire che certe disposizioni non si applicano alle discoteche. Che qualche perito impegnato a certificare le regolarità dei lavori non si presenta e quindi tutte le spese sostenute per l’adeguamento, tutti gli investimenti fatti non servono a niente. Da molti anni, ormai, la provincia di Savona ha – lo dimostrano i vari controlli ufficiali – una serie di locali affidabili nei quali i genitori possono lasciare tranquillamente andare a ballare i propri figli e dove le persone adulte possono andare a divertirsi in un mondo sano. L’andare a ballare è un modo per socializzare, incontrarsi, stare insieme e questo lo abbiamo visto negli anni.

La nostra affiliazione al SILB nazionale è del 1986: allora le statistiche dicevano che la provincia di Savona era la seconda provincia del Paese per presenze turistiche. Nella nostra zona c’erano 128 locali tra discoteche e discoclub. All’inizio degli anni ’90 con il fenomeno della mucillagine la Riviera romagnola puntò tutto sul divertimento giovanile e con questo è riuscita a tenere e ad aumentare la propria quota di mercato.

Oggi di quella stagione che ci poneva ai vertici dell’intrattenimento sono rimasti meno di 10 locali all’aperto e un po’ di dancing e statisticamente siamo scesi tra il 15.esimo ed il 20.esimo posto.

* Fabrizio Fasciolo – Presidente Fipe Savona