Alassio, Mantellassi: “Sì alla movida, non al casino”

di Daniele Strizioli – Fuoco alle micce. Seppur con tono pacato e diplomatico, Egidio Mantellassi, prestigioso presidente dell’associazione albergatori di Alassio e Laigueglia prende posizione nei confronti della movida del venerdì sera. In sintesi Matellassi dice: “Sì alla movida, non al casino (se così possono esprimermi)”. In altre parole l’albergatore, mentre palude alla puntualità con cui si rispetta il limite di chiusura (all’una di notte) accusa lo sfondamento della soglia dei decibel che si era concordata con l’assessore Zioni.

Ma sentiamo come sta la situazione dalla parole stesse di Mantellassi: “La clientela che raggiunge la Riviera, e in particolare Alassio, è composta da famiglie con una certa propensione alla spesa, che hanno girato e sono capaci di valutare e apprezzare i buoni servizi”, esordisce Mantellassi in un comunicato stampa, che prosegue: “Siamo riusciti a fidelizzare questi ospiti con dedizione, professionalità, continuità e con notevoli investimenti in strutture e spazi rubati alle zone di produzione aziendali. Questa clientela gradisce la musica, i colori, la festa, così come sceglie Alassio e la Riviera per la loro sicurezza, serenità, armonia di vita”.

Spiega Mantellassi: “Il nostro assessore al Turismo Monica Zioni mi aveva tempestivamente comunicato che a partire da venerdì 16 luglio un gruppo di esercenti del lungomare di Alassio avrebbe organizzato ogni venerdì una manifestazione denominata ‘Alassio Venerdì Blu Party’ con offerte a prezzi promozionali di drinks e piatti, oltre musica e animazione”.

La realizzazione della movida, però, non è tutta rose e fiori in quanto, come afferma il presidente degli hotel della Baia del Sole: “L’assessore mi comunicava di avere richiesto agli esercenti il non superamento dei 55 decibel delle emissioni sonore e il rispetto dell’orario dell’una di notte come termine. Devo dire che puntualmente le varie bands musicali hanno sempre cessato di suonare entro l’una di notte. Il problema che invece è sorto è lo sforamento della soglia dei decibel. La movida deve essere musica, non bands che scaricano tutto quello che hanno sulle casse, non piatti e tamburi che martellano i timpani degli sciagurati residenti e ospiti. Tutti i venerdì si è sempre costantemente superato di molto i decibel consentiti (misurazioni fatte a 20/30 metri locale per locale)”.

Conclude il presidente: “Musica non significa solo pianoforte o chitarra classica, ma siamo totalmente contrari al rumore e al chiasso e, se costretti, dovremo adire alle autorità competenti per tutelare i nostri clienti, le nostre aziende e l’intera economia locale”.