di Pier Franco Quaglieni – È passato molto tempo da quando una città italiana chiamò Armando Testa per pubblicizzare la cremazione anche per non dilatare i cimiteri a dismisura. Lo slogan fu il seguente: l’anima non ha bisogno di spazio. Un messaggio raffinato e rispettoso dei credenti a cui la Chiesa per secoli vietò di ricorrere a quella sepoltura, prediletta da atei e framassoni.

Il confronto sorge immediato, quando si legge che ad Albenga un’associazione per la cremazione, patrocinata dal Comune, pubblicizza urne cinerarie a forma di pallone con i colori della squadra del cuore. Lo slogan scelto risulta ancora peggiore dell’idea: Tifosi da morire.

Di fronte alla morte occorre avere rispetto e, per quanto lo sport possa essere in vita una più che legittima passione,è impensabile che i resti mortali di una persona umana possano essere contenuti in un pallone. Certo in America, in nome del consumismo più sfrenato, si fa anche di peggio, ma in Italia, dove abbiamo avuto Foscolo che ha scritto i “Sepolcri”, non si può essere “leggeri” di fronte alla morte. In modo laico, laicissimo, senza doversi richiamare a nessuna religione.

È strano che ad Albenga e nel Ponente savonese il fatto non abbia suscitato il benché minimo interesse. Forse il caldo d’agosto fa perdere di vista la rozzezza: da noi si tende ad accogliere dall’America il consumismo esasperato, il cattivo gusto e la goffaggine. È difficile invece che si “esporti” dagli Usa qualcosa di positivo, malgrado l’America abbia tantissimi aspettivi positivi, primo tra i quali l’amore per la libertà e la tolleranza religiosa.

* Pensieri in libertà: la rubrica Corsara di Pier Franco Quaglieni