Restauro Torre del Bandale: Giunta Comunale approva progetto definitivo di restauro

La Giunta Comunale, riunitasi a Savona mercoledì 11 agosto, ha approvato il progetto definitivo relativo all’intervento di restauro del Complesso della Torre del Brandale, per l’attuazione del Progetto Integrato Tematico di promozione del Patrimonio Culturale e Naturale per un importo complessivo di 800.000 euro, presentato dal Vicesindaco Paolo Caviglia.

Tale intervento comprende altresì la realizzazione di un nuovo ascensore esterno, alcuni interventi di abbattimento delle barriere architettoniche e ulteriori servizi al fine di migliorare la funzionalità del complesso nonché il riordino della importante collezione lapidea.

Sottolinea il Sindaco di Savona Federico Berruti “E’ un progetto molto importante perchè coinvolge il cuore della città e uno dei suoi simboli più cari ai savonesi. Qui si è svolta tra l’altro gran parte della vita amministrativa dei nostri concittadini che ci hanno preceduto nei secoli passati nel governo della città. Oggi questo luogo vede l’attuazione di un necessario restauro, ma anche l’avvio dello sviluppo in chiave futura delle sue potenzialità culturali e turistiche in sinergia con l’associazione A Campanassa che da decenni è custode di questo prezioso scrigno architettonico”.

Il Vicesindaco Paolo Caviglia sostiene “Il Complesso del Brandale è frutto di una stratificazione delle vicende storiche della città. Il restauro permetterà di restituire ai savonesi il proprio simbolo, con i più aggiornati criteri di tutela delle strutture e dei preziosi beni artistici custoditi, e tutti i più moderni servizi che oggi ci attendiamo in un complesso monumentale di questa importanza, compreso l’abbattimento e il superamento delle barriere architettoniche. Anche la splendida collezione lapidea, composta da vere e proprie pagine di storia della città, potrà essere valorizzata come merita”.

Il Presidente della Associazione “A Campanassa”, che qui nel Brandale ha la sua storica sede, afferma “Siamo lieti che si proceda al restauro del più importante monumento della città, nel rispetto delle sue strutture architettoniche”.

L’intervento, il cui progetto definitivo è stato redatto dall’arch. Andrea Berruti e dal Geom. Ennio Rossi del settore Pianificazione Territoriale ed Ambientale del Comune di Savona diretto dall’ing. Luca Pesce, è inserito nell’ambito del progetto integrato SISTEMA DEI MUSEI DELLA PROVINCIA DI SAVONA: UN CALEIDOSCOPIO D’ARTE, STORIA E CULTURA, redatto dalla Provincia di Savona ed ammesso ai contributi con D.G.R. n.719 del 29/05/2009 relativamente al bando di gara per l’attuazione del P.O.R. – F.E.S.R. Liguria (2007 – 2013) – Asse 4 promosso dalla Regione Liguria.

LA TORRE DEL BRANDALE NELLA STORIA DI SAVONA – Le poche notizie storiche disponibili, perché almeno in parte edite, sebbene in fonti di diverso valore e pregnanza, rendono auspicabile per il futuro più accurate indagini archivistiche e soprattutto una approfondita analisi archeologica e stratigrafica del complesso. Si può comunque annotare per il momento che la Torre del Brandale, detta anche Campanassa, fu presumibilmente costruita intorno alla metà del 1100(1), era la principale delle 50 torri delle mura della città che, grazie ai grandi fuochi accesi sulla sommità, fungevano da fari per la navigazione e l’ingresso in porto, e il nome Brandale non a caso deriva, probabilmente, da “brand” (luce, falò). Secondo una guida locale però:«Colla voce di Brandale gli antichi indicavano l’asta a cui soleva attaccarsi la bandiera del comune; e siccome in cima di questa torre, al tempo della repubblica savonese, si inalberava la bandiera, così fu dato alla torre medesima il nome che tuttora conserva, anche se la proprietà iniziale e’ incerta, sembra che in origine appartenesse alla patrizia famiglia savonese dalla quale nacque l’immortale Ildebrando, che fu papa sotto il nome di Gregorio VII» (da: ANONIMO, Guida descrittiva della città di Savona, Firenze 1868). Acquistata dal Comune nel 1305, la torre divenne la sede del Podestà e nel 1349 vi fu installata la prima campana per chiamare il popolo al Parlamento(2). Nel 1552 la torre venne abbassata di circa 25 metri, perché impediva la connessione visiva diretta tra la roccaforte costruita sul Priamar e il Castello dello Sperone. Nel 1668 venne sostituita una prima volta la campana successivamente rimpiazzata altre due volte: nel 1919 e nel 1931. Infine, quando negli anni ’30 del Novecento la torre venne riportata alla sua originaria altezza fu acquistata, con una sottoscrizione popolare, l’attuale campana.

(1)  Citata nel XII secolo come turris perforata perché, in origine isolata, poggia su massicci pilastri in grossi conci squadrati di pietra, collegati da archi a sesto acuto, che formavano una loggia aperta al passaggio (cfr. M. Ricchebono, C. Varaldo, Savona, Sagep, Genova, 1982, p.31). (2) Ibidem, p.31.