Gino Pisanello in mostra al Vescovado

di Claudio Almanzi – Si inaugurerà sabato (ore 17) ad Albenga la personale di Gino Pisanello, noto al grande pubblico come l’artista del velluto, una delle personalissime tecniche che egli utilizza e che lo ha contraddistinto già nei primi anni Settanta, quando iniziò la sua carriera artistica. La mostra è ospitata nella saletta Ucai (Unione Cattolica Artisti Italiani) del Vescovado, nella suggestiva cornice di piazza dei Leoni.

“Pisanello- dice Adalberto Guzzinati, giornalista e critico d’arte- è un artista molto noto non solo in Liguria, ma anche nel Nord Italia. Nella sua lunga carriera artistica ha sempre cercato l’equilibrio fra materia e colore, sapendo sfuggire alle mode, e compiendo una evoluzione che lo ha portato ad un personale e delicato modo di ammirare e riproporre il reale”.

Gino Pisanello (più di cento al suo attivo le personali e collettive, le prime a metà degli anni Sessanta) affermato figurativo, è presente in importanti collezioni private in Italia ed all’estero. Noto per l’uso di una particolare tecnica su velluto, è attualmente il direttore artistico dell’Associazione Ucai di Albenga che allestisce ogni anno una decina di personali di artisti fra quelli che appartengono all’associazione (in questo momento l’Ucai ingauna riunisce più di 50 artisti provenienti da Veneto, Piemonte, Lazio, Lombardia e Liguria, o residenti nelle province di Imperia, Savona e Cuneo).

“Ho appreso la tecnica su velluto durante un lungo soggiorno in Messico – dice Gino Pisanello – a Ciudad de Quarez, dove ho frequentato gli studi di Rosas e Robles, due famosi artisti messicani. Si è trattato di una esperienza molto importante e formativa e da allora l’arte è stata sempre al centro della mia vita e dei miei interessi”.

Ma Pisanello non è solo legato alla particolare tecnica su velluto, realizza infatti anche lavori in ceramica, mosaico, tecniche miste, olio su legno e su tela. In mostra fino al 22 agosto ci saranno una serie di opere che offriranno l’opportunità agli appassionati d’arte di conoscere le varie tecniche e le diverse evoluzioni pittoriche e stilistiche del maestro ingauno, che ha il proprio studio d’arte a Campochiesa d’Albenga.