In piena stagione turistica, non solo di bagni ma anche di escursioni e passeggiate nei boschi, ritornano oggi i 1.033 fucili dei cacciatori di caprioli in provincia di Savona (tra cui fior di parlamentari). Carabine micidiali, con una gittata utile di quasi un chilometro, a fronte di una visibilità di poche decine di metri, con gli alberi coperti di fogliame. La Protezione Animali savonese protesta, per l’ennesima ed inutile volta, contro l’ennesimo massacro di animali selvatici, gentili e graziosi, sperando vivamente che, assieme alle 2.081vittime animali previste, non ci scappi il morto umano; ed ha energicamente protestato presso la Prefettura, il Ministero e l’Assessorato regionale al Turismo.

Sicuramente invece aumenteranno le zecche infette nei boschi e quindi gli attacchi pericolosi a chi li frequenta; uno studio universitario ha provato infatti che nelle aree in cui i caprioli sono più numerosi si riduce la popolazione delle zecche ed essi non vengono infettati dalle malattie che questi parassiti trasmettono, contrastando quindi la diffusione di germi patogeni.

L’ENPA contesta anche la seconda apertura estiva della caccia al capriolo maschio (lunedì, giovedì e sabato, la prima fase è durata dal 17 giugno al 15 luglio) da oggi al 30 settembre (femmina e piccolo dal 1° gennaio al 14 marzo 2011); ma i tempi sono in contrasto con la legge quadro sulla caccia, che permette solo due mesi di caccia e non cinque. La polverizzazione del vecchio periodo di caccia chiusa, da marzo ad agosto, è per-messa da una legge in palese contrasto con le norme europee, anche perché le delicate cure che volatili e mammiferi prestano ai piccoli e giovani vengono irrimediabilmente disturbate dagli spari primaverili ed estivi.

* Enpa Savona