“Se le ragioni della mancata apertura dell’Ostetricia ad Albenga, per il consigliere dell’Italia dei Valori Stefano Quaini sono ‘semplici e banali’, rivendicando per parte sua il numero di mille parti all’anno (quota minima) e la mancanza della rianimazione sette giorni su sette nel nosocomio ingauno (più volte invocata dall’ex Consigliere Regionale del PdL Angelo Barbero ma sempre disattesa dalla Giunta Burlando), per l’Amministrazione Comunale di Albenga si tratta solamente di frottole, peraltro anche mediocri, tradotte in linguaggio politichese per colpire la sanità locale di Albenga a dispetto, non solo dei dirigenti sanitari dell’Ospedale, ma anche e soprattutto dell’intera popolazione del territorio che si riversa su Albenga per tutelare la propria salute”. Così Eraldo Ciangherotti, Assessore a Servizi Sociali, Politiche Giovanili e Volontariato del Comune di Albenga, replica alle recenti dichiarazioni del Consigliere Regionale Stefano Quaini, in merito all’Ospedale “Santa Maria di Misericordia” di Albenga.

Prosegue l’Assessore: “Il Dott. Quaini spieghi, una volta per tutte, alla popolazione del territorio, quale futuro di collocazione, se a Santa Corona o a Savona, avrà la maternità nell’ASL Savonese (che ad oggi conta circa 1700 parti l’anno) quando, nell’ASL Imperiese, un unico punto nascite per i 1500 nati in media all’anno è già stato strutturato e definito nel capoluogo di Provincia. Indichi anche, con coraggio dipietrista, quali punti nascita in Liguria godono, oltre che della rianimazione, anche del centro trasfusionale, per lui conditio sine qua non perché ad Albenga possa esserci il punto nascite”.

“È quantomai incredibile e pure di cattivo gusto”, incalza Ciangherotti, “che un consigliere di sinistra, salito in amministrazione regionale a ricoprire il ruolo di presidente della Commissione Sanità, calpesti così vergognosamente la dignità della donna e, senza scrupolo alcuno per la tutela sociale della maternità, la costringa a vivere con maggiore ansia il momento cruciale del pre-parto, obbligandola, nella maggior parte delle volte, dopo la rottura delle acque, a viaggiare attraversando diverse località in attesa di raggiungere il punto nascita più vicino”.

Nota l’Assessore: “Sappia il consigliere regionale Quaini che, se a parole gli potrebbe riuscire bene di fare la sua personale marchetta all’Ospedale di Santa Corona, dove ricopre l’incarico di dirigente anestesista, tuttavia non gli riuscirà di salvare la faccia quando, di fronte allo spreco di oltre un milione di euro già spesi per attrezzare il punto nascita di Albenga, si presentasse in un pubblico dibattito, che pure auspichiamo nella nostra Città, davanti alla popolazione e alle tante donne che chiedono di poter partorire in un reparto già predestinato in partenza e attrezzato per l’ostetricia”.

“Ci auguriamo che nessuna vita umana debba mai rimetterci per il malsano trattamento che questa giunta regionale ha destinato all’ospedale di Albenga. Allora sì che sarebbe gravissima e imperdonabile la responsabilità del consigliere, nonché medico, Stefano Quaini”, conclude Ciangherotti.