di Fabrizio Pinna – Sul filo della memoria  dipanato dall’instancabile “corsara” Sandra Berriolo (purtroppo assente per indisposizione di un familiare) nel suo libro intitolato appunto “C’era un ragazzo che come me…”, in una atmosfera divertita e un po’ nostalgica per gran parte del numeroso pubblico, si è svolto ieri sera in piazza San Michele ad Albenga l’omonimo concerto revival. Sul palco, fin quasi l’una, è andata in scena la musica raccontata e suonata da alcune “vecchie glorie” ingaune riunite per l’occasione – come già nel 2007 in un applaudito concerto all’Ambra – sotto il nome The Beach Buoys.

A presentare la serata, Maria Grazia Grandi ovvero “Charly”, voce storica di radio Onda Ligure; l’aria insolitamente frizzante per agosto, quasi autunnale, non ha impedito agli otto “ragazzi”  di scaldare il pubblico – erano presenti, sino alla fine, anche il sindaco Rosy Guarnieri e l’assessore al Turismo “ex-musicista” Mauro Vannucci – per oltre tre ore, strappando sorrisi e applausi per le loro appassionate performance. A sfilare tra le note e gli aneddoti raccontati di quei tempi che non sembrano sbiadire ad Albenga, Alfredo Silvestri e Maurizio Cislacchi (tastiere), Roberto “Bobo” Campana e Cesare Arena (batteria e percussioni), Rossano Giallombardo (chitarra solista), Luciano Pollero (basso), Renato Spinetti e Gigi Flammia (voci e chitarra ritmica).

Speciali ospiti della serata le Speengers, un gruppo vocale femminile laiguegliese che ha fatto rivivere con tutte le sue paiette le atmosfere della disco dance dei “favolosi anni 70” come in parte fu vissute in Riviera, quando – ha ricordato “Charly”- le discoteche ancora non attiravano tutto il pubblico e i gruppi dal vivo popolavano coi loro ritmi danzanti le spensierate notti di agosto. E poi? Poi iniziò l’epoca dei Dj…

di Alfredo Sgarlato – Supergruppo è il termine con cui, negli anni ’70, erano chiamati quei gruppi rock i cui componenti avevano già avuto successo con altre formazioni, per esempio Emerson Lake & Palmer o Blind Faith. Ad Albenga è giusto definire supergruppo i Beach Buoys, formazione che riunisce alcuni giovanotti che dagli anni d’oro calcano le scene locali: Renato Spinetti (voce e chitarra), Gigi Flammia (chitarra e voce), Rossano Giallombardo (chitarra solista), Luciano Pollero (basso) Mauro Cislacchi e Alfredo Silvestri (tastiere) Bobo Campana e Cesare Arena (percussioni e voce). Il nome Beach Buoys è un’invenzione dell’infaticabile Sandra Berriolo, che nella sua passione per la ricostruzione della storia locali ha incontrato decine di musicisti per scrivere il libro C’era un ragazzo che come me… e poi li ha convinti a unire le forze per alcune serate (ma i vari musicisti sono molto attivi con band come Libero Arbitrio, Stavolta mia moglie mi manda a funk*… e altre).

Lunedì sera i Beach Buoys hanno riscaldato il pubblico di Piazza San Michele con un repertorio di classiconi italiani, soprattutto epoca beat ma anche con incursioni tra i cantautori (applauditissimo Bobo Campana nella sua interpretazione di Bella senz’anima) e nel rock, Pink Floyd, Santana, Clapton. Ospiti della serata un gruppo di ragazze di Laigueglia, le Spingirls, allieve di Spinetti, specializzate negli Abba e, per la battistiana Il tempo di morire l’assessore Mauro Vannucci che fu chitarrista nei Dream di Alfredo Silvestri, definiti gli Emerson Lake & Palmer del ponente (il cerchio si chiude).

I musicisti hanno alternato le canzoni con il racconto di aneddoti dei propri inizi, intervistati dalla speaker Charlie, dai sacrifici per comprare gli strumenti, alle sale prove più strane, agli impianti “presi in prestito” e le mille avventure di quando erano i protagonisti della vita notturna ponentina (non ci crederete, ma all’epoca esisteva!) in locali oggi chiusi come l’Oasi Abissina o il Cabana. Aneddoti familiari per chi ama il rock, l’unica cura per l’eterna giovinezza.