Ospedale di Albenga: aas. Ciangherotti ancora all'attacco di Quaini (ma non risparmia Miceli e Montaldo)

di Eraldo Ciangherotti – Il caldo ferragostano, misto ai recenti sbalzi di temperatura degli ultimi giorni, fa brutti scherzi. Secondo gli esperti, potrebbe favorire anche attacchi nevrotici molto intensi con labilità, immaturità, tendenza alla teatralità e alla drammatizzazione. Solo così si possono giustificare gli svarioni del Consigliere regionale, Stefano Quaini, nel dibattito di questi giorni, a mezzo stampa, sulla mancata apertura della divisione di Ostetricia ad Albenga. Lui, persona stimata sia tra i colleghi della medicina savonese sia tra la gente, avrebbe deciso di prendere un anno sabatico dall’Ospedale Santa Corona di Pietra Ligure, per tentare la fortuna e andare in Regione Liguria, tra le fila dell’Italia dei Valori, a risanare, da medico e presidente della Commissione Sanità alla Regione Liguria, la malattia terminale in cui la Giunta Burlando e l’Assessore Claudio Montaldo stanno affossando la sanità del ponente savonese.

Capisco che Stefano Quaini, nonostante la sua preparazione medica, conti come il due di picche, in mezzo ai tanti falchi rapaci di Via Fieschi. Ma da lì a perdere il controllo del sistema nervoso, ce ne passa. E così è capitato che, di fronte alla denuncia, da parte dell’Amministrazione di Albenga, di uno spreco operato dalla Giunta Burlando, pari a oltre un milione di euro prelevato dalle tasche dei contribuenti, per aver attrezzato di tutto punto una divisione di ostetricia presso l’Ospedale Santa Maria di Misericordia, lui, Stefano Quaini abbia perso la pazienza, dichiarando, a mezzo stampa e sul suo sito internet personale, “Non sopporto più i deliri di Eraldo Ciangherotti”.

Sarebbe, insomma, delirante per il consigliere regionale dell’IDV, pretendere, per conto della popolazione, delle risposte chiare e precise a due quesiti sulle scelte di gestione della maternità in Liguria e nel ponente savonese. Il Dott. Stefano Quaini, infatti, non solo non sarebbe favorevole ad attivare il punto nascite ad Albenga ma neppure intenderebbe spiegare quale futuro definitivo di collocazione, se a Santa Corona o a Savona, avrà la maternità nell’ASL Savonese (che ad oggi conta circa 1700 parti l’anno), quando, nell’ASL Imperiese, un unico punto nascite per i 1500 nati in media all’anno è già stato strutturato e definito nel capoluogo di Provincia. Gli mancano pure il coraggio e la verve dipietrista, per dire quali punti nascita attivi in Liguria godano, ad oggi, oltre che della rianimazione, anche del centro trasfusionale, per lui “conditio sine qua non” perché ad Albenga possa esserci il punto nascite.

E quando il dottore Stefano Quaini perde le staffe, per difendere le sue idee, nonostante il suo passato tra le pareti domestiche di Rifondazione Comunista, tira fuori il curriculum vitae, andando contro anche a due colleghi di scrivania, senza laurea in medicina, quali sono l’Assessore alla Sanità, Claudio Montaldo e il compagno di scrivania, Nino Miceli, oggi consigliere regionale del PD e già presidente della Commissione Sanità, prima di lui, nella passata giunta Burlando. Lui solo, il nostro Stefano Quaini, avrebbe titolo per parlare di maternità. Lui solo sarebbe licenziato a discutere di medicina di emergenza. Lui solo avrebbe autorità per “dissertare in tema di rianimazione”, non avendo altri “la cultura e gli elementi tecnici per poter sostenere un confronto”. Già, perchè, Stefano Quaini avrebbe eseguito, “come medico anestesista rianimatore, almeno quindicimila interventi chirurgici in elezione , urgenza ed emergenza”. E’ vero, Quaini, è un ottimo medico, conosciuto per competenza e disponibilità professionale, ma il nostro scienziato non può pensare di anestetizzare Albenga e città limitrofe.

Ci perdoni, il Dott. Stefano Quaini, se le donne non partoriscono con il suo curriculum vitae. Ci perdoni se la gente attende dalla politica risposte chiare e precise, che poco hanno a che vedere con le comunicazioni scientifiche ai corsi e congressi. Ci perdoni se Albenga, come altre città già sede di ospedali in Liguria, non accetta che la mancata apertura di un punto nascite venga derubricato con le statistiche degli scienziati di partito. Alla gente interessa un servizio medico efficiente e strutturato. Ad oggi, invece, la popolazione del territorio, anche le elettrici di Stefano Quaini, hanno il sospetto che questa “operazione al risparmio sulla pelle delle donne”, sia stata studiata a puntino, solo per colpire il rapporto di fiducia, spesso cresciuto anche nell’attività della libera professione, tra il ginecologo e la paziente. In poche parole, Stefano Quaini stia attento, in questo partire clima meteorologico, a non diventare come il marito che, per fare dispetto alla moglie, si è tagliato gli attributi.

* Eraldo Ciangherotti – Assessore Servizi Sociali Comune di Albenga

4 Commenti

  1. a lucae ciccio@. Vorrei suggerire a luca 73 e ciccio della gravita’ della situazione venutasi a creare con la baby pensilina di viale pontelungo, altro che mentecatto dovreste anche voi che parteggiate per l’attuale maggiorana vergognarsi e far si che l’oggetto della discordia venga modificato. N.Massa

  2. Vorrei suggerire a Niello Massa di cambiare il disco… si è incantato e rischia di passare per un “mentecatto” a dire sempre la stessa cosa

  3. Vorrei solo chiedere al dentista che ne sa’ di sanita’ pubblica lui che fa’ solo e nemmeno a tempo pieno il dentista. pensi a far rimettere la pensilina al posto giusto e di dimensioni normali in via pontelungo. N.Massa

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