Mancata ostetricia nell'ospedale di Albenga: Melgrati (PDL) interviene nella querelle e attacca la sinistra

“Sulla mancata apertura dell’ostetricia ad Albenga, ci sono 1.500.000 di ragioni, quanto gli euro già spesi per attrezzare un reparto ospedaliero, ancora vergine, e destinato oggi ad essere smantellato, per rispondere alla Regione Liguria e all’Assessore alla Sanità Claudio Montaldo che la scelta in questione è quanto mai scellerata e infame.

Incredibile pensare che è stata inserita nel progetto dell’ospedale anche una vasca per le nascite in acqua, che da sola costa 50.000 euro, e che ora verrà demolita. Peraltro, saranno duecento i milioni di euro di debiti nei conti della sanità della Regione Liguria,a fine anno. Conti in rosso nella gestione Burlando, che non possono essere giustificati con i tagli operati dal Governo, perché la manovra finanziaria nazionale entrerà in funzione dal 1° gennaio del prossimo anno senza colpire assolutamente la sanità, come già rassicurato dal Ministro della salute Fazio. Questo teatro tragicomico all’Ospedale Santa Maria di Misericordia sarebbe degno di ospitare la visita del Gabibbo di Striscia la notizia”. Lo dichiara il Consigliere regionale del PDL, Marco Melgrati, commentando la querelle di questi giorni tra l’Amminisrazione ingauna e la Regione Liguria.

“A pochi mesi dalla campagna elettorale – attacca Melgrati – oggi, i cittadini del ponente savonese possono constatare con i loro occhi quanto siano stati buggerati dai consiglieri regionali del PD e dell’IDV con falsità e menzogne. Per raccogliere voti, infatti, questa Giunta Regionale di Claudio Burlando è andata in pellegrinaggio nel ponente savonese, arrivando anche nelle bocciofile della terza età, pur di garantire all’Ospedale di Albenga non solo l’ostetricia, ma anche la rianimazione, sette giorni su sette, anzichè 5 giorni alla settimana, come oggi. E invece, a inizio legislatura, dopo soli pochi mesi, si capisce come la sanità in Liguria venga gestita dal centrosinistra a colpi di bisturi, tagliando servizi ospedalieri di primaria importanza, che vanno a discapito dell’utente”.

Prosegue Melgrati: “Ancora una volta, paga Pantalone. Infatti, a fare i conti con questa sciagurata gestione della sanità, sono i cittadini contribuenti che si vedono ridotti i reparti per le cure, quando, se occorre proprio stringere la cinghia, nessuno ai piani alti delle Direzioni generali ha mai avanzato l’ipotesi di cominciare i tagli dalle aree amministrative della sanità. Nessuno, a Via Fieschi, in Regione Liguria, un cospicuo risparmio per tutta la struttura regionale, ha proposto l’eliminazione dei due assessorati regionali in più, creati, appositamente a mò di marchette, da Claudio Burlando, secondo il solito Manuale Cencelli. Basta, infatti, farsi un giro per i palazzi delle ASL o delle altre strutture pubbliche della Regione Liguria per rendersi conto che sì, lì ci sarebbe da riorganizzare l’efficienza di un servizio degradato, che troppo spesso i cittadini subiscono sulla loro pelle per l’inefficienza. E invece no, abbiamo un Assessore alle politiche sociali, Rambaudi, nel ruolo di ragioniera contabile, che, in maniera fantozziana, chiama in causa il Governo per giustificare la distruzione dei reparti ospedalieri operata dalla Giunta Burlando, pensando che i cittadini stiano fessamente in silenzio”.

“Un tentativo, questo, disperato per mascherare la malasanità ligure degli ultimi anni, provando ad anestetizzare pure i cittadini liguri, magari con la complicità del Dott. Stefano Quaini, il rianimatore che in questi giorni, con la sua nevrotica replica agli attacchi ricevuti dall’Amministrazione ingauna, ha dato prova di essere rimasto troppo lontano dai bisogni della gente. Alle volte, un corso infermieristico in meno e un po’ più di lucidità nell’analisi delle esigenze del territorio potrebbero rivelare anche alla limitatezza del consigliere Quaini quella che sarà la peggiore riforma sanitaria del territorio locale mai vista prima d’ora”. Conclude il Consigliere regionale del PDL, Marco Melgrati.

1 Commento

  1. Melgrati solerte nel fare dichiarazioni a tutto campo, tace però sulle indagini della DIA ad Alassio come mai? un senso di prudenza ,di timore,o io paura, è una domanda che in molti si pongono ed aspettano risposte, oppure uscirà il solito laconico comminicato in cui il ciarliero politico alassio, dirà che quando ci sono le indagini bisogna aspettare il lavoro degli inquirenti .Altra stranezza di queste indagini, il corsara non ne fa cenno strano ungiornale così sempre a tutto campo, come non si è mai fatto cenno del numero tentato da l’assessore provinciale Marson molto amico del politico alassino sul depuratore cercando di convogliare ad alassio i soldi che sarebbero dovuti andare ad albenga quindi per evitare che si capiscano le trame serie ,semiserie,palesi e nascoste ,per evitare di dire occulte, che hanno fatto saltare l’opera che si doveva fare in ingaunia tutto deve passare in silenzio, ,adesso piano piano tutti i nodi ed i restroscena vengono fuori però con poca informazione da parte di chi svolazza indipendenza

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