Ospedale Albenga, ass. Ciangherotti: “Se l’ortopedia fa da stampella all’ostetricia”

di Eraldo Ciangherotti – È proprio vero che il diavolo fa le pentole, ma non i coperchi. È bastato smascherare, in maniera schietta e senza compromessi, la scellerata politica dei tagli sulla sanità, operata nel ponente savonese dalla “cricca regionale” Ass. Claudio Montaldo e Cons. Stefano Quaini, con la mancata apertura, ad Albenga, di un’ostetricia già strutturata e costata oltre un milione e mezzo di euro e con una rianimazione ancora chiusa per riposo settimanale dal venerdì al lunedì, che si sono cominciati a smuovere gli animi anche del mondo medico-ospedaliero.

Anzi, le reazioni “spropositate” della parte politica contraria al potenziamento del nosocomio ingauno hanno favorito non solo consensi a vantaggio dell’Amministrazione Guarnieri, ma anche suggerimenti che riceviamo e intendiamo condividere.

Sembra, infatti, che l’operazione “ortopedia alta specialità” voluta dalla Regione Liguria sia una manovra per contenere l’esodo dei pazienti in altre regioni. Una manovra, cioè, per favorire i cittadini liguri a farsi operare dai medici liguri in Liguria, con un risparmio per Via Fieschi a Genova superiore a 34 milioni di euro. Ad oggi, infatti, molta gente del savonese è costretta a rivolgersi a ospedali della Lombardia o Piemonte, per essere assistita da noti medici-professionisti liguri di fiducia, chiedendo poi congruo rimborso spese alla Regione Liguria per le cure sanitarie efettuate.

E se questa “operazione antiesodo” ha, secondo alcuni chirurghi ortopedici strutturati, il grosso limite di creare discriminazione tra medici di serie A (pagati profumatamente su base di convenzione) e medici di serie B (pagati invece con stipendio statale), tuttavia riuscirebbe a bloccare la dispendiosa emigrazione di molti liguri in altre regioni italiane per un semplice intervento ad una spalla o ad un ginocchio. Ecco un lato positivo, forse l’unico di questa manovra sanitaria.

Ciò detto, qui finisce il merito per l’Assessore regionale alla Sanità Claudio Montaldo e incominciano le bufale, ideate dalla Regione Liguria e già denunciate per colpire Albenga. Già, perché se la Regione Liguria ha voluto creare un ospedale unico nel ponente savonese, che accorpasse Santa Corona con Santa Maria, non si riesce a spiegare in nessun altro modo la mancata attivazione del “centro-nascite” ad Albenga, se non con un progetto ben preciso, voluto per danneggiare un insieme di città, il distretto sociosanitario n°4 albenganese. Altrimenti, per quale motivo la Regione vuole smantellare un reparto, il “centro-nascite” di Albenga, di fatto già pronto ed attrezzato, quando, le nascite sul territorio sono di gran lunga superiori rispetto al finalese?

Perché, invece, la Regione non apre anche ad Albenga l’Ostetricia, se proprio non vuole scontentare gli amici e i colleghi del Santa Corona, realizzando, allo stesso tempo, il centro “super-ortopedico” al piano superiore dell’Ospedale ingauno, oggi ancora inutilizzato e da allestire? Magari con l’impegno di coinvolgere anche la Clinica San Michele limitrofa per la fase della riabilitazione protesica?

Solo così si potrebbero salvare capra e cavoli. Infatti, questa sarebbe la manovra ideale per non degradare l’Ospedale di Albenga, struttura all’avanguardia e costata fiori di milioni ai contribuenti, ad una “depadance posticcia” del Santa Corona. Sarebbe questo anche un modo per potenziare l’Ospedale ingauno con l’ortopedia specialistica e la rianimazione a tempo pieno, favorendo anche la sopravvivenza di una Clinica che, per Albenga, è un valido punto di riferimento nella sanità. Ma non basta. Sarebbe questa anche una valida operazione, economicamente molto vantaggiosa per la Regione Liguria, che, dal risparmio operato su trasferte dei pazienti ortopedici e compensi dei professionisti, potrebbe permettersi di inaugurare almeno altri venti reparti di ginecologia in Liguria, oltre al “centro nascite” di Albenga.

Chi ha raccolto il consenso elettorale con il simbolo sul taschino, dimostri adesso di saper uscire dalla mentalità di partito. Non occorre essere dei “tecnici”, per andare incontro alla gente e alle sue esigenze. Un Ospedale, appena inaugurato, come il S.M. Di Misericordia di Albenga, è sotto gli occhi di tutti i residenti e i visitatori della città.

Senza l’attivazione del “centro nascite” già pronto per oltre 600 parti l’anno sul territorio (compreso anche la valle Arroscia) e con una rianimazione part-time, il nosocomio ingauno resta una barzelletta che il ponente savonese non vuole più sentire raccontare in giro per il mondo intero. Ecco perché non ci fermeremo in questa battaglia, Claudio Montaldo e Stefano Qauini se ne facciano una ragione.

* Eraldo Ciangherotti – Assessore Servizi Sociali Comune di Albenga

2 Commenti

  1. robero, ma cosa vuoi che risponda montaldo, l’araldo angheso non passa giorno che non dica delle fregnacce se tutte le volte si deve rispondere. ..ma lascino perdere tutti tanto prima non e’ roba del suo sacco secondo quello che dice andrebbe a suo interesse personale e non alla cittadinanza. sarebbe meglio invece facesse cose concrete facendo rimettere un’adeguata pensilina in viale pontelungo al posto della baby attuale. la precedente era davanti al suo negozio di dentista e” naturalmente per fare gli interessi dei cittadini” l’ha fatta togliere giusto no?

  2. Ammazza che altra bordata. Ma che aspetta l’Assessore Claudio Montaldo a replicare? Il silenzio diventa assenso…

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