di Daniele Strizioli – Nella mattinata, Fabio Reghenzani, ragazzo milanese di diciotto anni, in “vacanza” ad Albenga, è stato vittima dell’ennesimo incidente causato dal fondo stradale comunale disconnesso al quale sembra non si riesca a porre rimedio e che crea, ormai da tempo immemorabile, grandi disagi agli albenganesi ed ai turisti. Percorrendo tranquillamente in bici Viale 8 Marzo, una delle innumerevoli strade dissestate, infatti, la ruota anteriore della sua bici si è impuntata in una buca generata da un vecchio tombino in disuso cementato in malo modo, causandogli una brutta e rovinosa caduta. Le conseguenze sono state: diverse escoriazioni su braccia e gambe, la rottura di tre denti e la perdita di un altro.

È a dir poco incredibile come un comune che basa buona parte della propria economia sul settore turistico non si adoperi alla manutenzione delle strade, presentando ai turisti l’immagine di una Albenga disastrata. Sicuramente non la migliore delle presentazioni. Ma, al di là dell’aspetto visivo, ciò che più conta è l’aspetto pratico, ed è certo che il turista che si reca ad Albenga, lo fa per godersi le agognate ferie in santa pace e non per ritornare a casa più stanco di quando è partito, o, come in questo caso, addirittura tumefatto.

I genitori, fortemente dispiaciuti ed amareggiati per le condizioni del figlio, hanno deciso di intentare immediatamente causa al Comune riguardo l’accaduto. È certo, comunque, che in questa denuncia, oltre alla loro amarezza e alla loro delusione, sono racchiuse le speranze degli albenganesi e non, affinché possa essere questo lo scossone decisivo al fine di un immediato intervento di riparazione dell’inaccettabile fondo stradale ingauno.