di Daniele Strizioli – Nel tardo pomeriggio di sabato 23 ottobre, si terrà la “Giornata dei partigiani” organizzata dall’associazione culturale “Fischia il vento”. Obiettivo della giornata sarà quello di valorizzare l’operato dei partigiani del comprensorio albenganese, ovvero quello che va da Ceriale ad Andora, consegnando loro una targa di riconoscimento per il coraggioso operato in tempi assai difficili.

Nata nel 1998, l’associazione culturale “Fischia il vento” trae il suo nome dall’omonima canzone, proprio uno degli inni del movimento partigiano di liberazione dal nazi-fascismo, la cui musica è quella della canzone russa Katyusha, composta dal medico-partigiano comunista Felice Cascione (nato ad Imperia il 2 maggio 1918, morto in Val Pennavaire il 27 gennaio 1944), eroe della Resistenza, che morì in uno scontro con i fascisti, e per questo fu insignito della Medaglia d’oro al valor militare alla memoria. Scopo dell’associazione è, infatti, quello di ricordare la Resistenza e i valori che la ispirarono e riflettere questi valori anche nella società moderna.

Trovare i partigiani del comprensorio non è sicuramente una impresa semplice poiché molti di questi non sono iscritti all’Anpi (associazione nazionale partigiani). L’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia (ANPI) è un’associazione fondata dai partecipanti alla Resistenza italiana contro l’occupazione nazi-fascista nella seconda guerra mondiale. Nata a Roma nel 1944 mentre ancora il Nord Italia stava subendo l’occupazione nazifascista, da volontari che avevano preso parte alla guerra partigiana nelle regioni del Centro Italia, è stata costituita come Ente morale il 5 aprile 1945. Dopo la Liberazione essa si diffuse in tutto il Paese: anche nel Sud Italia, dove gli episodi di resistenza erano stati rari, ma dalle cui regioni provenivano molti dei partigiani che avevano militato nelle formazioni del Centro-Nord e all’estero (Jugoslavia, Albania, Grecia, Francia).

I partigiani “mancanti” nel registro dell’Anpi, sono quindi stati cercati tramite le testimonianze di alcuni anziani attraverso un lungo e faticoso lavoro di ricerca, ripagato, però, interamente dal nobile intento della manifestazione e dalla forte volontà di realizzarla al meglio.